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Recensione di InFamous


Titolo:
Infamous
Genere: Action
Console: Playstation 3
Sviluppatore: Sucker Punch
Publisher: SCEE
Data di uscita: 27/05/2009

Un uomo senza una vera identità

Essere o non essere? Forse la frase pronunciata dal Principe Amleto di Shakespeare è quella che più si addice all’ultimo lavoro dei Sucker Punch. Creatori della serie per PlayStation 2 Sly Raccoon, i Sucker Punch sono un piccolo team fondato da Bruce Orberg e Chris Zimmerman, che all’ombra dei cugini più famosi Naughty Dog e Insomniac, opera tra le fila della casa asiatica. Due anni fa l’annuncio di un nuovo titolo in esclusiva per l’ammiraglia di casa Sony, completamente estraneo al brand del Procione che li aveva fatti conoscere al mondo video ludico. I Sucker sin da subito vollero far capire che Infamous sarebbe stato un titolo maturo, che oltre ai superpoteri, il protagonista avrebbe dimostrato l’importanza di una scelta, quella che affligge l’uomo sin dalla sua nascita: Essere o non essere?

Se vuoi misurare il carattere di un uomo, dagli il potere…

Dubitiamo che Lincon citò questa famosa frase dopo aver conosciuto la storia di Infamous, ma possiamo affermare con assoluta certezza, che le sue parole sintetizzano al meglio quella che è la storia di Cole MacGrath. Umile portalettere, Cole, viene incaricato di consegnare un pacco misterioso, ma vittima della curiosità  lo apre e scopre che lì dentro è racchiusa la fine del mondo. Dopo alcune settimane trascorse in stato comatoso, Cole si risveglia ritrovando la sua amata Trish e il suo migliore amico Zeke, ma ignaro del fatto che il vero incubo debba ancora iniziare. Empire City, metropoli che fa da sfondo alle vicende del gioco, in seguito all’esplosione della raggio sfera, si ritrova in stato di quarantena, avvolta nel caos più totale. Ben presto Cole scopre che l’esplosione lo ha trasformato in un arma letale, nel suo corpo scorre l’elettricità e toccherà a lui decidere le sorti della sua città.

La mappa di gioco è composta da tre isole, un po’ come in Grand Theft Auto, ognuna delle quali è abitata da diverse fazioni di nemici, infatti nella prima isola denominata Neon, Cole dovrà vedersela con i Mietitori. Vestiti con giubbotti e cappucci rossi, questi individui sono senza dubbio i nemici più deboli con cui Cole avrà a che fare, ma nonostante ciò, si dimostreranno abili approfittatori, perché nei momenti a loro più opportuni, lo attaccheranno alle spalle ripetutamente, rendendogli la vita difficile. Nella seconda isola, Il Dedalo, incontreremo gli Spazzini, i quali come è facile ipotizzare dal nome, sono caratterizzati da un sacchetto della spazzatura usato per coprirsi il volto. Qui Cole dovrà impegnarsi maggiormente, gli spazzini sono padroni di un intelligenza superiore a quella dei Mietitori e stenderli è palesemente più difficile. Sull’isola Centro Storico, i nemici inizieranno ad essere un vero e proprio problema. I Primogeniti sin dal primo incontro si mostreranno i nemici più ardui, vestiti con vere e proprie uniformi da combattimento, non perdoneranno un solo errore al nostro eroe. 

Saranno proprio i nemici a presentare a Cole quello che sarà il suo compito durante la storia: Prendere una decisione da Eroe o da Infame? Infatti, al termine del primo scontro con i Mietitori, sarà messo davanti alla sua prima scelta, dovra  scegliere le proprie sorti e quelle degli abitanti della sua città.

Chi non ha paura della ripetitività scagli la prima pieta!

La struttura di gioco è ben congegnata, in alto a sinistra sulla schermata, è presente l’indicatore del Karma, il quale in seguito ad azioni buone sale in direzione del flusso blu e in caso di azioni cattive scende.

Entrambi gli status, si contraddistinguono innanzitutto nel colore dell’elettricità, ma anche in alcuni poteri. Inizialmente Cole è in possesso dei poteri di base, altri dovrà acquisirli portando al termine delle missioni ambientate nelle fogne di Empire City e inoltre, potrà potenziarli acquistandoli con i punti xp, conquistati completando delle missioni o anche salvando i cittadini bisognevoli di cure, sparsi in giro per la città.

Detto questo viene quasi spontaneo immaginare che Infamous sia afflitto dal problema ripetitività, ma fortunatamente non è così. La storia narrata da scene in stile fumetto tra le varie missioni “primarie”, è molto piacevole e nonostante parta un po’ in sordina, finisce poi col riprendersi e finalmente decollare. Le missioni non sono mai uguali e in alcuni casi divertono molto. Purtroppo, stessa sorte non è toccata a quelle “secondarie”, le quali seppur divertenti, alcune volte si ripetono penalizzando leggermente il gameplay. Giova precisare che Infamous non trasmette mai un senso di frustrazione e nonostante sia stato spesso accostato a titoli come Assassin’s Creed, è giusto sottolineare che il lavoro dei Sucker Punch è un piacevole mix tra un classico Grand Theft Auto, dal quale prende l’anima free roaming oltre che all’ambientazione metropolitana moderna, e il recente Star Wars: Il potere della forza, grazie alla gratificante sensazione di enorme potere che offre il protagonista.

I Sucker Punch molto sapientemente, hanno reso il loro lavoro meno frustante possibile, questo lo si capisce dall’eccellente sistema di checkpoint. Anche durante la stessa missione, morire non costringerà a cominciare la stessa dall’inizio, bensì Cole riprenderà il discorso lì dove l’ha lasciato prima di passare a vita migliore.

Alle molte missioni principali e secondarie, vanno aggiunte quelle suddivise in Buone o Cattive, trenta per l’esattezza. Naturalmente le missioni buone, eliminano quelle cattive (e viceversa) e diventano determinati per stabilire il Karma di Cole e per acquisire alcuni potenziamenti non acquistabili con i punti esperienza. La longevità è quindi notevole, anche grazie al fatto che per completare il gioco al 100%, è necessario terminarlo due volte, una da Eroe e l’altra da Infame. I trofei infine, alcuni molto semplici, altri abbastanza impegnativi, offrono qualche altra ora di sano divertimento.

Purtroppo come in tutte le fiabe c’è anche una parte più infelice e contrariamente a quelle che erano le aspettative, questa va scovata nell’aspetto tecnico del gioiellino dei Sucker.

Durante le missioni, soprattutto nelle ultime, non sono passati inosservati alcuni bug spesso fastidiosi, soprattutto quando si tenta di scalare collinette dove Cole “immerge” le gambe come se fosse nelle sabbie mobili oppure mentre scala edifici dai quali poi cade senza motivo, ma per il semplice fatto che è vittima dei suoi stessi creatori…

Un destino infame…

Infamous anche sotto il profilo grafico è vittima dell’alternanza. Sì, perché se è vero che Empire City è riprodotta come una vera metropoli americana dei giorni nostri e anche vero che alcune caratteristiche la penalizzano non poco. In primis quello che risalta è il cielo che ricopre la città, molto statico e poco realistico. Basando molto del proprio spettacolo su raggi ed esplosioni, InFamous non ci pensa due volte a sollazzarci con deflagrazioni al limite del pirotecnico, ambienti e oggetti parzialmente distruttibili e chi più ne ha più ne metta. A differenza di come accade in altri free roaming, il passaggio giorno -  notte non è naturale, ma avviene al termine di alcune missioni.

Qualche calo di frame rate e un aliasing incisivo, che purtroppo non passa in sordina, concludono quello che alla fine risulta essere un comparto grafico buono, ma non esaltante. Il comparto audio, invece, sembra non essere afflitto da evidenti pecche. Alcune trame in sottofondo sono azzeccate e spesso simili a quelle adottate nei recenti film di super eroi, il doppiaggio, completamente in lingua italiana, funge da ciliegina sulla torta per quello che è un comparto audio di ottima qualità.

Conclusione

Quando per la prima volta vedemmo quest’esclusiva Sony, pensammo che quest’ultima avesse un ottimo potenziale tra le mani, ma alcuni aspetti, soprattutto in materia di gameplay, ci lasciarono alquanto perplessi. Oggi possiamo affermare che Infamous è un titolo potenzialmente valido, padrone di una trama che seppur parte a rilento, finisce col riprendersi per poi decollare, un gameplay quasi mai frustrante e ripetitivo, un comparto tecnico afflitto da alti e bassi, ma che rispecchia in pieno quella che è qualità media di questa generazione video ludica.

Ai possessori di Playstation 3 non possiamo non consigliare questa nuova esperienza video ludica, augurandoci di rivedere in un futuro non troppo lontano, l’elettrizzante nuovo eroe (o infame) Cole MacGrath, decidere le sorti della specie umana.

Pro

Strutturazione del gameplay

Originalità

Trama appassionante….

Contro

….ma che parte un po’ in sordina

Alcune magagne tecniche

Ripetitività di alcune missioni secondarie

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 8,9

La recensione di InFamous è stata scritta e curata da - per GameStorm.it, pubblicata il 27-05-2009

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