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Recensione di Il Testamento di Sherlock Holmes

Titolo: Il Testamento di Sherlock Holmes
Genere: Avventura Grafica
Console: PS3
Sviluppatore: Focus Home Interactive
Data di uscita: 20 Settembre 2012

A volte il destino ci riserva dei trabocchetti del tutto inaspettati, che in un istante possono cambiare la nostra vita dal paradiso all’inferno!
Ne sa qualcosa anche Sherlock Holmes, il quale, dopo avere gioito per il recupero di una preziosa collana, refurtiva di quello che sembrava un furtarello come tanti altri, subì una battuta d’arresto che rischiò di trasformare la sua reputazione in quella di un comune malvivente.
La collana recuperata da Holmes, risultò essere un falso, non accettando la realtà dei fatti il dito venne puntato proprio verso Sherlock Holmes.
Questa fu solo la prima di tante accuse che rivolte al nostro protagonista, di lì a poco indagato anche per un omicidio e costretto a fuggire sotto le accuse di un infangante giornalista a caccia di celebrità
Anche Watson iniziò a sospettare del suo caro amico Sherlock Holmes.

Una trama articolata, qui solo accennata, introduce una storia ricca di intrighi e colpi di scena.

Gameplay d’altri tempi

Questa è la trama, avvincente e piena zeppa di colpi di scena, de Il Testamento di Sherlock Holmes, che approfitta dei buchi narrativi delle opere di Arthur Conan Doyle per ritagliarsi ulteriori verosimili episodi aventi il celebre investigatore privato come protagonista.

Il gioco si presenta come una avventura grafica, evoluzione di quelle che imperversavano sulle console di vecchissima generazione, ma che tuttavia non sono mai riuscite a sfondare su Playstation & affini. L’unica differenza consiste nella possibilità di passare dalla visuale in prima persona a quella in terza, che tuttavia si rivela un tantino meno curata, autoeliminandosi di fatto dalle possibilità di scelta.

Come ci si potrebbe aspettare dal genere di appartenenza, il gioco privilegia l’esplorazione delle ambientazioni, l’ascolto dei numerosi dialoghi e l’analisi accurata degli oggetti che ne fanno parte, al fine di accumulare indizi per la risoluzione dei casi affrontati. Man mano che si procede nella raccolta di prove e indizi, avrete modo di mettere insieme i vostri ragionamenti mediante l’utilizzo del sistema di deduzione che, in funzione delle prove raccolte, vi aiuterà nel giungere a una conclusione della vostra indagine permettendovi di scegliere tra le varie possibilità offerte.

Nonostante ciò, sarà piuttosto facile rimanere bloccati nella ricerca di indizi per passare alla fase successiva , vista soprattutto la difficoltà generale del titolo. In ogni caso, al contrario di quanto visto in passato, qui non è possibile accusare innocenti, quindi vi toccherà vagare fino all’illuminazione decisiva. Ad aiutarvi ci penserà il sesto senso di Holmes, che altri non è che un algoritmo (nulla di paranormale) che dirigerà la vostra attenzione verso indizi utili per proseguire. Peccato solo che talvolta il sistema non funzioni, rivolgendovi verso indizi già scoperti oppure porte che non conducono da nessuna parte.

Va detto che la sola soddisfazione che si ha nel trovare il tassello mancante alla risoluzione di un caso vale tutto il prezzo dell‘acquisto.

 

Dedicato a pochi

Tecnicamente il gioco è tutt’altro che stupefacente: il livello di dettaglio delle ambientazioni, così come i lineamenti e le animazioni dei personaggi, lasciano un po’ l’amaro in bocca, in quanto non così curati come ci si potrebbe aspettare da un titolo appartenente a questa generazione di console e che fa del dettaglio di un‘espressione o di un oggetto che si distingue sullo sfondo la chiave per proseguire nell’avventura. Va inoltre recriminato un frame rate non sempre stabile, davvero ingiustificabile visto il basso carico di lavoro che deve sopportare il motore grafico..

Discreto il sonoro, caratterizzato prevalentemente dai dialoghi (in inglese, sottotitolati in italiano), musiche di sottofondo e poco più..

Inspiegabile, infine, l’assenza della funzione di auto salvataggio, che vi imporrà di dovervi ricordare di salvare voi stessi.

Conclusioni

In conclusione, questo Testamento di Sherlock Holmes riprende dal passato un genere che ha sempre avuto poco successo sulle console, proponendo un gameplay che si dimostra essere a dir poco anacronistico, che fa del ragionamento e dell’analisi le fasi principali di gioco, ben distanti dall’azione a cui siamo ormai abituati. Tuttavia tutto ciò non deve essere necessariamente letto come un difetto: il gioco, infatti, sa appassionare il giocatore grazie a una trama avvincente e regalando pura soddisfazione nel momento della risoluzione del caso. Peccato solo per un comparto tecnico non brillantissimo.

Pregi

Trama narrativa avvincente

Gameplay d’altri tempi…

Difetti

…e per questo non adatto a tutti

Comparto tecnico migliorabile

 

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 6

La recensione di Il Testamento di Sherlock Holmes è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 25-09-2012

Commenti sulla recensione (1)

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Commenti
avatar di pasu
14-01-2013
pasu

Diciamo che è un gran videogioco, molto originale soprattutto quando fai le deduzioni. Credo che questa recensione forse non è stata fatta bene.

1
Messaggio non inserito o troppo corto.
 
 

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Il Testamento di Sherlock Holmes

  • Immagine della copertina del gioco Il Testamento di Sherlock Holmes per PlayStation 3
  • Data di uscita:
    20-09-2012
  • Categoria:
    avventura
  • Disponibilità per:
    PS3 X360
  • Popolarità:
    0 %

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Valutazione del gioco 8

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