In un vastissimo mare di cronaca videoludica recente, noi di Gamestorm vogliamo prenderci una breve licenza , accingendoci a scrivere su di un videogioco non più tanto recente, sbarcato su PS3 più di un anno fa. Il riferimento è a Genji: Days of the Blade, action game che ci vedrà protagonisti della dinastia guerriera Genji nell'arudo compito di difendere con onore e destrezza le potenti spade ormai da tempo in mani pacifiche. Questo periodo di armonia e serenità per il regno, verrà però turbato dalla rinascente ondata di attacchi per mano dei generali Heishi, accordatisi coi demoni per tornare sui campi di battaglia più potenti che mai. Il gioco in questione, è il seguito di Dawn of the Samurai, titolo in voga durante il fortunato periodo di PS2. L'evoluzione dei tempi ha così portato a rinnovare non solo la storyboard che andremo ad intraprendere, ma anche e soprattutto il versante tecnico, aiutato naturalmente dalla potenza della nuova macchina ospitante. Ai due personaggi, già noti nel precedente capitolo, ne sono stati aggiunti altri due: il primo, si reincarnerà nel cadavere del precedente boss caduto per mano nostra in Dawn of the Samurai, il secondo, invece, indosserà le vesti di una donna sacerdotessa.
A gettare ombre sul titolo è anzitutto la scarsa originalità che connota l’intera l'avventura. Gegji: Days of the Blade è, infatti, un action game in terza persona, che ci metterà di fronte a orde di nemici da abbattere - nella maggior parte dei casi - con tutta facilità. Gli avversari e i soldati base non godranno, infatti, di particolare forza o destrezza con le armi, per cui le eventuali difficoltà in cui potremmo incappare consistono nell'alto numero di nemici da sconfiggere. La sensazione di essere circondati da molti e molti rivali è dato dall'alto tasso di respawn presente in ogni sezione di gioco, così che non sarà consigliabile perdere tempo ad uccidere tutti i soldati avversari, ma sarà meglio adottare una strategia un tantino più furtiva, decidendo di passare all'area successiva una volta fatto largo tra i nemici. Il gioco permette in tempo reale e in qualsiasi punto di cambiare personaggio tra i quattro disponibili, anche se questi non saranno sin da subito disponibili. Ognuno di nostri forti guerrieri è dotato di armi e abilità peculiari. C'è chi, infatti, ad una buona agilità e velocità dei movimenti non unisce una grande forza fisica; c'è dall'altra parte chi pecca in destrezza avendo però robustezza e pesantezza nelle armi. La scelta tra l'uno e l'altro personaggio risulta un po' obbligata in alcuni passaggi, quando ad esempio dovremo saltare cancellate o portoni alti. Alle volte sarà la collaborazione tra due o più soldati a permetterci di superare determinati ostacoli. Le combo sono in numero sufficiente e verranno apprese pian piano nel corso dell'avventura. Tra una missione e l'altra avremo anche la possibilità di upgradare i nostri mezzi di combattimento ed apprendere aggiuntive tecniche, via via sempre più distruttive. Altro aspetto che potrebbe scontentare il giocatore è forse un’elevata ripetitività d'azione: le missioni cui andremo incontro avranno come unico - o prevalente - obiettivo quello di uccidere tutti i nemici presenti a schermo e raggiungere un determinato hot spot. Le uniche varianti a questo ritornello sono poche, e consisteranno nel recupero di qualche chiave utile ad aprire aree altrimenti inaccessibili.
Le dinamiche sempre uguali e poco diversificate, faranno allora storcere il naso agli hardcore gamers, desiderosi magari di variare da livello a livello. Ben caratterizzate risultano, invece, le combo e le mosse speciali di cui gode ciascun combattente. Esse permetteranno di fare vere e proprie stragi, ma il loro uso sarà subordinato al riempimento di una barra energia particolare. Queste mosse vengono ad essere sottolineate da una piccola presentazione in computer grafica, che a lungo andare servirà però a rendere più presente la sensazione di ripetitività poco sopra accennata. Gli ambienti non aiutano di certo ad aumentare il grado di sfida, poiché sono tutti lineari e difficilmente ci si ritroverà bloccati a non sapere quale strada percorrere.
A lasciare lil giocatore positivamente colpito è invece l'aspetto grafico. Nonostante il titolo fosse tra le prime produzioni apparse sul monolite nero, i modelli poligonali di ogni personaggio sono davvero ben realizzati e il livello tecnico complessivo risulta distinguersi in questa next gen carente sotto questo punto di vista. La grafica è, senza mezzi termini, sopra la media e rappresenta a tutt'oggi una delle migliori realizzazioni su PS3. Il gioco scorre fluido in tutte le sue parti, quand'anche la presenza di nemici sullo schermo sia notevole. Background ben realizzati e curati nei minimi dettagli, effetti di luci o esplosioni varie convincenti con colori molto accesi ma realistici al tempo stesso. Anche la trama viene raccontata in maniera positiva, godendo di un supporto visivo eccellente, con giochi di luci e ombre soddisfacenti. Anche il sonoro beneficia di un buon supporto, sia per quanto riguarda gli effetti acustici e il doppiaggio in lingua straniera, sia per le musiche di sottofondo ben adatte alle ambientazioni e alla trama della storia. È un peccato allora dover sottolineare un ulteriore errore compiuto dai programmatori, forse il più banale ma incisivo: le inquadrature. La gestione della telecamera virtuale è, infatti, pessima, con angoli visivi piuttosto insufficienti a reggere molte azioni di gioco. Oltre a ciò, anche la zoomata visiva appare poco idonea a contenere il gran numero di nemici presenti a schermo, così che alle volte ci troveremo a dover combattere con soldati posti al di fuori della nostra visuale.
Genji:Days of th Blade è un titolo alquanto bizzarro, non già per i contenuti ma per l'altalenanza di qualità tra i vari settori. Ad un comparto visivo davvero lodevole, se ne affianca uno sonoro più che decente, ma scade a livello di gameplay e di inquadrature. La ripetitività d'azione è cosi accompagnata da texture di grande effetto e da una modellazione poligonale ottima. Peccato: la scarsa varietà che le missioni portano con sé, fanno del titolo in questione un gioco appena sufficiente, quasi come fosse stato realizzato in fretta. Sicuramente, possiamo ben sperare in una seconda trasposizione su questa console, magari maturando i tempi della stessa, i programmatori potrebbero trovare nuovi spunti interessanti e originali. Il titolo di cui abbiamo parlato si trova ormai nei negozi ad un prezzo bassissimo, ragion per cui, ci sentiamo di consigliarlo a quanti non avessero avuto l'occasione di prenderne visione, se non fosse altro per una realizzazione tecnica superba, che fa ben sperare per il livello qualitativo futuro di questa generazione videoludica.
La recensione di Genji: Days of the Blade è stata scritta e curata da Orsoraro per GameStorm.it, pubblicata il 19-01-2009
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