Titolo: Disgaea D2: A Brighter Darkness
Genere: RPG
Piattaforma: PlayStation 3
Sviluppatore: Nippon Ichi Software
Publisher: NIS America
Data di uscita: 26 Settembre 2013
La serie Disgaea, serie RPG strategica ormai di decennale storia, ha avuto il merito di rilanciare il suo genere dall'epoca di Final Fantasy Tactics e di traghettarlo fino ai giorni nostri a suon di uscite regolari di nuovi episodi sugli scaffali, riscuotendo persino un discreto successo in Europa (cosa non scontata per il genere di appartenenza).
Sin dal suo esordio, la peculiarità di Disgaea sono sempre stati il tono demenziale, dissacrante e scanzonato della trama e il gameplay, capace di appassionare e creare vere e proprie cerchie di appassionati.
E dopo tutta una serie di episodi, tra cui l'ultimo Disgaea 4, appare ora sugli scaffali questo Disgaera D2: A Brighter Darkness, il quale rompe il filo con i prequel per tornare a posizionare le vicende narrate giusto a valle del primissimo episodio, con come protagonista il già noto Laharl. Le vicende narrano del nostro principe, il quale ha appena preso possesso del trono di Netherrealm, affiancato da Flonne e da Etna.
Tuttavia il suo operato non è dei migliori, rivelandosi un sovrano per niente brillante, sconsiderato e tutt'altro che amato dai suoi sudditi, i quali non riescono proprio ad accettarlo.
Quindi per incrementare la sua popolarità cerca di disseminare per il regno numerosissime statue, facendole realizzare però dai Prinny, i quali nonostante l'impegno, riescono a sfornare solamente terribili caricature del nostro eroe, peggiorando ulteriormente una situazione di per sé già intricata.
Dal tono avrete notato che la trama, pur non avendo spessore alcuno, mantiene lo stile scherzoso e demenziale della serie. Peraltro è evidente che il grosso dello sforzo degli sviluppatori non sia stato rivolto a ricreare una trama davvero degna di tal nome, eccezion fatta per l'umorismo.
Il suo punto forza rimane l'elemento contraddistintivo della serie: il gameplay. Disgaea D2, infatti, offre la stessa esperienza ludica del prequel, seppur con qualche taglio e qualche aggiunta significative.
Tra i tagli vanno menzionati l'esperienza online e l'opzione di creazione delle mappe customizzate, che sicuramente non figuravano tra i pilastri portanti della serie, ma offrivano un diversivo apprezzabile.
Tra le aggiunte, invece, vanno segnalate la velocizzazione dei tempi morti come l'evoluzione dei nemici affidata ora a un negozio dedicato, così come la razionalizzazione delle opzioni, che tuttavia mantengono una struttura adatta a chi già conosce la serie.
Il gameplay, infatti, si rivela essere né più né meno ciò che gli incalliti appassionati della serie si aspettavano. Meno facile risulta essere l'approccio per i neofiti, per i quali si rivela essere ostico e poco intuitivo al primo approccio. Nemmeno i tutorial riescono ad evitare lo scoramento iniziale, in quanto eccessivamente sbrigativi e poco utili.
Anche il comparto tecnico volge il fianco a critiche: la grafica appare congelata sin dal 2009, epoca in cui, a dirla tutta, già non sembrava tutto questo splendore. Le mappe, infatti, appaiono composte da una manciata scarsa di poligoni, che è difficile definire più del minimo sindacale per la generazione attuale di videogiochi.
Nemmeno i personaggi sono in grado di brillare, in quanto composti da sprite 2D e mossi da animazioni ridotte all'osso.
Solo gli attacchi speciali, con gli effetti correlati, sono degni di nota, ma sono davvero troppo poco per rendere positivo il giudizio finale sulla grafica.
Il comparto sonoro, invece, mostra una soundtrack orecchiabile, che ricorda molto quanto già apprezzato nei prequel. Il doppiaggio, in inglese, conclude l'analisi dei punti a sfavore di questo controverso titolo, che dal punto di vista tecnico si mostra involuto.
Per fortuna la parte migliore di questo Disgaea D2 rimane il gameplay, caratterizzato da un sistema di combattimento a turni con fino a dieci personaggi governabili sullo schermo, tra umanoidi e mostri.
Molte sono le opzioni strategiche a disposizione del giocatore, che evidenziano un affinamento dello schema di gioco (peraltro già rodato nella serie di episodi precedenti) davvero apprezzabile.
Tra gli aspetti degni di nota figurano la possibilità di impiegare in battaglia differenti categorie di combattenti, ad esempio guerrieri, streghe e mostri.
Ad aggiungere spessore la possibilità di lanciare i compagni per coprire distanze notevoli, mentre i non umanoidi possono offrirsi come cavalcature, forti di personalizzati attacchi speciali.
Per concludere vanno menzionati i Geo Panel, delle pietre colorate che regalano effetti randomici (non sempre vantaggiosi) a chi si trova nella loro sfera di influenza.
In conclusione, questo Disgaea D2 riprende tutti gli elementi che hanno contraddistinto la serie, propone qualche affinamento al gameplay, una nuova delirante trama, piccole e davvero impercettibili migliorie al comparto tecnico (peraltro davvero scarso), e niente altro. Davvero troppo poco per interessare eventuali nuovi acquirenti, scoraggiati anche dalla sua complessità, che rende il gioco particolarmente votato agli incalliti affezionati. Per coloro che hanno amato i prequel, sappiate che vi troverete di fronte a centinaia di ore di ulteriore divertimento.
La recensione di Disgaea D2: A Brighter Darkness è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 14-10-2013
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