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Recensione di Bioshock

Titolo: Bioshock
Genere: FPS
Console: Playstation 3, X360, PC
Sviluppatore: 2K Boston, 2K Australia
Publisher: 2K
Data di uscita: 17-10-2008

La ferita al vergine suolo marino

“Sono Andrew Ryan, e sono qui per porvi una domanda: un uomo non ha diritti sul sudore della sua fronte?
No, dice l'uomo di Washington; appartiene ai poveri.
No, dice l'uomo in Vaticano; appartiene a Dio.
No, dice l'uomo di Mosca; appartiene a tutti.
Io rifiuto queste risposte. Piuttosto, scelgo qualcosa di diverso. Scelgo l'impossibile. Scelgo...
Rapture”

E' questa la premessa che spinge Andrew Ryan alla realizzazione concreta del suo sogno: creare un ambiente privo dei limiti morali per massimizzare l'efficienza dell'uomo su più piani. Questo posto è Rapture, una città sottomarina ambientata nell'Oceano, unica porzione di terreno ancora libero dall'uomo e dai suoi errori.

Cantami, o Diva, l'ira di Rapture

La creatura di Ryan risale al 1949 e viene accolta da gran parte delle più brillanti menti mondiali – soprattutto quelle particolarmente ambiziose e pertanto ostacolate da moralità e media – come un sogno divenuto realtà, lo sfogo alla creatività del genio e alla scrupolosità dell'uomo di scienza.
Non mancano ovviamente i primi dissidi interni, animati da coloro i quali speravano di poter passare in primo piano in questo nuovo spazio e invece si ritrovano in un inferno di competitività, relegati forse a situazioni ancora peggiori a quelle su terra emersa. La soluzione è drastica poiché è troppo alto il rischio di perdere sul nascere quello che sarebbe dovuto essere – secondo i progetti iniziali – un nuovo inizio per l'umanità: i rivoltosi vengono confinati in un'area, la Apollo Square.
Gli animi di malcontento vengono fomentati e trovano conforto nelle amorevoli cure – quanto mai puntuali – di Frank Fontaine, criminale doppiogiochista che a suo modo ricrea una comunità fasulla per poter cominciare una sorta di rivoluzione e conquistare Rapture, economicamente allettante. Inizia quindi un secondo gruppo di ricercatori e scienziati, operanti al soldo del losco figuro.
Un evento chiave del destino della città sottomarina è la scoperta da parte degli uomini di Fontaine di un batterio ritrovato in alcune lumache sottomarine: Adam, questo il nome dato al microorganismo, permette mutazioni al dna umano e quindi ricombinazioni a prima vista controllate e, se ben indirizzate, vantaggiose. Inizia un vero e proprio mercato derivante dall'Adam composto dagli importantissimi plasmidi di cui anche il nostro personaggio potrà avvantaggiarsi, rinvigorito da ulteriori ricerche scientifiche da parte della Dottoressa Tenenbaum, incaricata da Fontaine di trovare un modo per ricercare altri di quei preziosissimi esseri unicellulari. Verranno quindi ideate le sorelline, orfane a cui viene impiantato nello stomaco un esemplare di lumaca marina al fine di creare uno stimolo alla ricerca del raro batterio; a difesa di queste ricercatrici vengono posti i Big Daddy, armatissime guardie dall'aspetto di un palombaro corazzato.
L'uso dell'Adam non riesce a compensare la frattura presente in Rapture, compromettendola per sempre. La soluzione infatti alla difficile situazione in cui versa il popolo è l'abuso di Adam, cadendo nello sconosciuto effetto collaterale dell'abolizione della sanità mentale.
La prima – ed ultima – guerra civile sottomarina imperversa giorno dopo giorno tra mutanti, ricombinanti e, sullo sfondo, totani. I totani sono una bugia (o era la torta?) ma, un elemento da tenere a mente, è quanto la natura sia stata volutamente tenuta all'esterno di Rapture e quanto l'accostamento degli spazi interni, tetri e claustrofobici in alcuni casi, con la distesa oceanica scura e calma all'esterno si trasformi in un'inquietante dicotomia di una ormai sempre più malata utopia.
Nel 1959 il conflitto raggiunge l'apice con il coinvolgimento dell'alta società, attaccati durante la festa in maschera per festeggiare il nuovo anno: non c'è più modo ormai di recuperare la situazione e Ryan fugge, isolandosi nell'Haephestus dopo aver trucidato i suoi ultimi compagni, in preda alla follia collettiva ed a paranoie incessanti. Ultimo atto è la chiusura delle vie d'uscita, azione con cui sigilla l'inferno, ed i suoi “demoni”, sotto la piatta calma degli oceani: l'esperimento è fallito.
Un anno dopo un aereo cade in una altrimenti quieta notte nelle nere acque oceaniche: il nostro eroe è un superstite della tragedia e così, vicino ad un faro – che appena entrati scoprirete non essere un normale faro –,  inizierà questa incredibile avventura.

 

 

 

Atmosfere artistiche in un oceano di terrore

L'elemento visivo peculiare di Bioshock, in coppia con la trama e la narrazione, è sicuramente lo stile. Se dal punto di vista della potenza bruta non si posiziona alla pari con titoli della medesima generazione, l'impatto fornito dalle ricercatissime impostazioni artistiche andranno a creare atmosfere davvero impressionanti nel fascino e nel terrore.
Elementi, questi ultimi due, protratti in maniera magistrale dal comparto sonoro: se la vista di un ombra di un ricombinante ormai folle alle prese con una culla vi metterà i brividi, aspettate di sentire i discorsi malati che riecheggeranno più e più volte.
Come appeal, pertanto, è probabilmente il titolo più riuscito sino a qui nel corso di questa gen su console, riuscendo a trasmettere emozioni con una efficacia da troppo mancante a molti “mostri senz'anima”.

Hai da accendere?

Nel corso della nostra avventura avremo modo di usare una serie di armi e munizioni speciali ma, soprattutto, i plasmidi. Una volta acquisito un plasmide e messo in dotazione guadagneremo questa sorta di potere al costo dell'Eve, una sorta di mana contestualizzato come substrato indispensabile per l'effettiva utilizzazione dei plasmidi.
Potrete quindi dare fuoco ai nemici o lanciare scosse elettriche, permettendovi inoltre – e qui è davvero da fare un plauso agli sviluppatori – di giocare con l'ambiente: più che una simpatica aggiunta si rivelerà una necessità, quella di usufruire di elementi infiammabili o di pozze d'acqua per condurre l'elettricità e disfarvi di una folta schiera di mutanti.
Per sopravvivere avrete anche bisogno di disattivare torrette automatiche o robot oppure di aggirarle e farle quindi vostre preziosissime alleate: l'inserimento di un minigame in cui dovremo ordinare dei tasselli così da dar vita ad un tubo in un tot di tempo si rivela una simpatica alternativa ma sicuramente qualcosa di estremamente marginale.
Potremo aggirare anche altri sistemi elettronici come i distributori automatici, così da ottenere consistenti sconti su medikit, eve e munizioni.
I nemici sono davvero grotteschi e si inseriscono ottimamente nell'intento di incutere timore e restituire, in concerto con gli ambienti, al videogiocatore quello che Rapture stessa ha vissuto.
I Big Daddy sono forse quelli più carismatici, divenuti ormai un simbolo della produzione: ne troverete di due tipologie. Il canonico, nonché il primo che avrete la possibilità di vedere, è fornito di una gigantesca trivella su un braccio e si presta anche come soggetto della cover; l'altro è Rosie, pericolosissimo dalla lunga distanza grazie ad una sparachiodi e mine di prossimità.
Le morti sono gestite tramite delle camere della vita, capsule dalle quali potrete ripartire una volta persi i sensi: questo forse è uno degli elementi non ottimamente contestualizzati. Nel caso fosse uno svenimento, nessuno potrebbe portarci alla camera della vita; se invece si dovesse trattare di morte, saremmo davanti ad una vera e propria resurrezione da tempi record. E' una soluzione, è bene specificarlo, adottata con doverosi cambiamenti da molti giochi. Potremmo dire che data l'elevatissima qualità del titolo un fattore come questo è in grado di stonare quando in altri titoli, meno meritevoli, è comunque qualcosa di consueto e fisiologico.

 

 

Pro

La trama è splendidamente supportata da un impatto scenico che vale la pena provare
Le inquietanti atmosfere vi faranno provare più di un brivido in questa torrida estate che sta uccidendo il vostro redattore preferito

Contro

Dal punto di vista puramente tecnico non è al passo con la produzione della concorrenza
Morire non è mai stato così... così... non lo so, non sono mai morto

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 9.6

 

La recensione di Bioshock è stata scritta e curata da Edodo per GameStorm.it, pubblicata il 26-08-2009

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Bioshock

  • Immagine della copertina del gioco Bioshock per PlayStation 3
  • Data di uscita:
    17-10-2008
  • Categoria:
    sparatutto
  • Disponibilità per:
    X360 PS3
  • Popolarità:
    3.13 %

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Valutazione del gioco 9.6

L'ultimo voto è stato 9 dato da Answood

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