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News del 24-04-2006

Sam fisher brancola nel buio più totale... letteralmente!

Finalmente anche Splinter Cell approda sul portatile Sony. Ubisoft per l’occasione non presenta una semplice conversione ma un gioco dalla trama completamente nuova che ripercorre tutta la serie Splinter Cell, con missioni inedite e un sistema di controllo studiato apposta per la PSP. Si, almeno così dicono loro. Perché anche se è vero che finalmente giocheremo su PSP un titolo completamente inedito (e speriamo che più sviluppatori decidano di intraprendere finalmente questa strada) , non si può dire che l’adattamento sia dei più prodigiosi. QUESTO VA, QUESTO NO Partiamo da ciò che di buono è stato fatto. Graficamente Splinter Cell si presenta veramente bene, con ottime animazioni e un buon dettaglio relativo a personaggi e ambientazioni che poco hanno da invidiare alla controparte PS2. Stesso discorso può essere fatto per l’adattamento linguistico, con testi e doppiaggio in italiano davvero pregevoli. La moltitudine di azioni che Sam Fisher può compiere sono state completamente riprodotte e riadattate con ingegno ai pulsanti della PSP, e anche se i controlli inizialmente risultano macchinosi, con un po’ di pratica si riesce a giostrarli al meglio. Stesso discorso non può essere fatto, però, per la gestione della telecamera: tenendo premuto il tasto cerchio controlleremo la visuale con lo stick analogico, normalmente utilizzato per lo spostamento del protagonista. Questo significa che o ci si muove all’interno dello scenario o si gestisce la telecamera. Il tutto risulta abbastanza scomodo, rallenta l’azione e crea confusione nelle sessioni più concitate, La creazione di una telecamera semi-dinamica sarebbe stata la scelta più azzeccata. Altra caratteristica che non permette di apprezzare appieno una realizzazione generale molto buona è la gestione della luce ambientale. Gli scenari risultano essere sempre molto scuri e giocando in luoghi particolarmente luminosi (ma neanche troppo a dir la verità), la visibilità è praticamente nulla, anche a causa delle “proprietà riflettenti” dello schermo della PSP. SULLA BILANCIA Queste due caratteristiche, una volta messe assieme, creano delle situazioni semplicemente frustranti: ci si ritrova spesso ad avanzare col visore notturno (praticamente giocando in bianco e nero dall’inizio alla fine!), finendo disorientati all’interno dell’ambiente di gioco. Incredibilmente la soluzione più congeniale è quella di giocare sempre di notte, a luci spente... Come ultima nota negativa si aggiungono dei caricamenti troppo lunghi per un titolo pensato per essere giocato “a spasso”, magari a scuola nei momenti di sosta tra una lezione e l’altra (ovvio!). Insomma, un gioco che conserva tutte le buone caratteristiche della versione PS2, ma adattate in maniera molto approssimativa sul piccolo portatile Sony. Andando a ritoccare questi difetti, pochi ma macroscopici, le basi per un seguito esplosivo ci sono tutte. Confidiamo in un ritorno di tutto rispetto.

Link di riferimento: http://www.gamesradar.it

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