GameStorm

Recensione di Steep

Titolo: Steep
Genere: simulazione sportiva
Piattaforma: Xbox One
Sviluppatore: Ubisoft
Publisher: Ubisoft
Data di pubblicazione: 02/12/2016

One steep beyond

Lo avevamo provato durante la recente beta aperta al pubblico. Onestamente non avevamo capito granché, ne’ come comandi, ne’ come dinamiche di gioco; forse perché aspettavamo un SSX in salsa moderna o forse perché attendevamo una prova più strutturata. In realtà quello che ci si è parato di fronte è un open world, un MMO, per dirla in maniera cool.

Una GoPro sul cachetto e via

Non vogliatecene, questo mondo alpino è brandizzato e gli sponsor sbucheranno da ogni pertugio; anche la visuale in prima persona è la tipica ripresa video effettuata con la famosa camera sportiva. L’introduzione commerciale, prima del salto nell’abbacinante mondo montano, è forzata, lo sappiamo. Winter games unito a SSX ha come risultato Steep, un’esperienza sportiva che abbraccia quattro discipline: sci, snowboard, parapendio e volo alare. Qual è però, il nocciolo dell’ultima fatica Ubisoft? Sicuramente l’impronta social; non dimentichiamoci che in definitiva è una sorta di MMO e quindi senza connessione a internet non si gioca, o, almeno, tenderebbe a essere tale per cui il minor tempo per fare un tracciato rappresenta solo lo stimolo per confrontarsi con gli altri, per sfidarli e per dare una spinta motivazionale a indossare il completo invernale e lanciarsi giù per un versante della montagna a rotta di collo. Una volta messi gli scarponcini, il “cerino” per scegliere cosa fare passerà completamente a noi perché potremo inseguire un record o semplicemente vivere l’innevata alpe sciando senza meta e senza dover considerare il cronometro per poi rivivere con il replay l’esperienza, magari cambiando angolatura. Un monte aperto.

Andare in bianco

Tranquilli, nessuno darà buca a nessuno. Qui si parla di neve e sport estremi affini. Cominciamo dall’inizio, vi va? C’è poco da dire: il tutorial è veramente ai minimi storici; poca roba e qualche infarinatura di base, ci troviamo immersi in un candido manto fino ai polpacci e ci vengono forniti pochi spunti per capire i comandi e farci lanciare giù, a perdifiato, con tuta alare o snowboard. E’ divertente, anche se ci vorrà del tempo per apprezzare i movimenti dell’atleta e migliorare le performance. Non è un gioco immediato, va assaporato, coccolato e atteso con (un po’ di) pazienza. Anche l’impronta social si farà desiderare: i punti di attenzione sono pochi, e i tracciati sembrano nascosti sotto il bianco mantello e la loro struttura non sempre è lineare, ma non disperate, scendendo il pendio della montagna o fermandoci nei “punti di ristoro” a curiosare con il binocolo, sbocceranno come fiori e via via la cartina alpina si riempirà di puntini e di sfide da fare ma bisognerà investirci del tempo. Il motivo del lungo periodo di apprendimento è presto spiegato: il titolo non è un arcade, bensì strizza l’occhio alla simulazione. Quest’aspetto è riproposto anche nelle dinamiche di gioco allontanandolo dal mondo SSX e avvicinandolo più ai comportamenti reali che le quattro discipline si portano dietro e ogni trick è basato principalmente sulle combinazioni degli stick analogici e non sempre il feedback delle evoluzioni è il giusto riscontro delle azioni tentate. A volte pensiamo di saltare con il giusto tempismo, invece non è cosi e ci troveremo fare un saltello e niente più…

Una valanga di cose da fare…

…e tutto dipende da noi. Amiamo il comparto sociale? E allora imbastiamo sfide, condividiamole e creiamo ogni cosa ci possa venire in mente; dalle acrobazie al dolore (già già) selezionando i punti dei tracciati che più ci possono soddisfare. Siamo degli eremiti? Allora limitiamoci a giocare in solitaria o, al più, a compiere le gare che “la montagna” ci sottopone e tallonare il “fantasma” di qualcuno, ma sempre per i fatti nostri: quasi tutti gli eventi sono customizzabili secondo il nostro gusto. Siamo pigri? Allora scendiamo i pendii delle Alpi alla ricerca di giocatori o gruppi di atleti virtuali per partecipare a competizioni in simultanea: abbiamo solo l’onere della scelta, l’area di gioco è enorme. Non siamo mai stati amanti dei replay, ma una volta terminata una sessione è quasi un sollazzo analizzarne i singoli frame a rallentatore, cambiando angolatura e sbizzarrendoci nelle panoramiche per la sola ricerca del dettaglio grafico. Ci servono altri spunti? Ce li fornisce la montagna stessa che ci parla e con i suoi racconti ci narra delle storie dei tracciati più o meno fantasiose, legati ad esse, dai pini canterini a misteriosi dipartite montane; il tutto nell’ottica dello sport estremo. Non c’è trama, non ci sono avvenimenti da narrare ma il solo fil rouge può essere interpretato come l’esplorazione delle vette alpine e la costante scoperta di tutto questo mondo imbiancato.

La maestosità delle Alpi

Partenza a rilento, ok, ma feeling montano immediato (soprattutto se ci stiamo godendo una cioccolata calda, nel tepore di casa). Fin dal primo lancio non possiamo non essere abbagliati dalla neve, dagli splendidi scorci che la sapiente regia ci mette a disposizione sempre; il fascino del massiccio tutto imbiancato, con laghetti alpini ghiacciati che ingioiellano ogni cosa, non ci lascia indifferenti. Ammettiamo la nostra ignoranza riguardo ai luoghi italiani, svizzeri e francesi che attraverseremo lungo la nostra avventura, ma teoricamente dovrebbero riprodurre la porzione delle Alpi racchiusa tra i tre stati.  Sensazione di velocità in ogni disciplina, con i modelli che scorrono veloci sotto di noi, con la neve crepitante che sembra vera e il motore muove tutto con la miglior fluidità possibile. La visuale in prima persona è la più immersiva seppur la più difficile da controllare per avere il giusto feedback dai comandi; abbiamo quasi sempre optato per quella in terza persona anche e soprattutto per goderci la vista cinematografica che è stata data a questo tipo di prospettiva…ed è più agevole muovere il nostro alter ego in tuta da neve. All’inizio è difficile buttarsi a capofitto sul bianco mantello, perché sovente ci lasceremo distrarre dai particolari che fanno capolino qua e la e spiccano sull’abbacinante candido manto: una baita, una conformazione rocciosa, un’impalcatura di legno, un rilievo curioso; ce n’è per tutti i gusti e alcune cose verranno mostrate solo praticando le discipline e raggranellando punti. Stiamo parlando degli outfit da neve degli atleti e delle piste che via via sbloccheremo mediante le nostre discese scoprendo tutti i tracciati celati da questo sandbox invernale.

La voce della montagna

Non siamo impazziti, la montagna ci parla, ci propone sfide ci mette in guardia. Il richiamo alla natura passa anche dalle voci (nella nostra testa?) che ci guidano lungo i ripidi versanti innevati e ci spronano a fare meglio e a rispettare le vette. Un po’ più reali sono le grida di giubilo che il nostro amico virtuale ci degnerà, magari per sottolineare un trick riuscito e più spesso per “lamentarsi” delle ossa rotte a seguito di un volo imprevisto (certo, una costola rotta dopo un tuffo in una gola rocciosa è un eufemismo, ma qui siamo immortali). Lungo le discese oltre a un imprecisato organizzatore di eventi che ci sottopone gare, udiremo spesso ululati di lupi e il fischio del vento tra gli alberi oltre che al nostro soundtrack preferito, con canzoni di artisti in parte noti, classificate per genere (ci siamo sorpresi di sentire Freestyler dei Bomfunk MC). La colonna sonora è una piccola chicca perché i brani non saranno pochi e, la contemplazione dei vari generi la rendono apprezzata da tutti senza distinzione, magari regalando anche qualche nuovo pezzo che successivamente ricercheremo in rete per arricchire la libreria del nostro lettore MP3.

La montagna ci aspetta

Come Steep nessuno, prima d’ora. Forse definirlo MMO è un po’ troppo, personalmente ci siamo intrattenuti poco con gli atleti sparsi per il globo lasciandoci ingolosire piuttosto dai tempi e dai “fantasmi” da battere ma dobbiamo dire che a parte l’inizio lento, per natura più tecnica del dovuto, ci siamo via via appassionati alla montagna, alle Alpi, godendo dell’originalità del titolo e sfrecciando per i pendii delle vette alpine. La maestosità dell’open world forse mal si accompagna con gli eventi che devono per forza seguire la gravità, tagliando cosi una reale impostazione aperta e, fatto salvo il noioso parapendio tutti e tre gli sport rimanenti ci hanno piacevolmente catturato; su tutti lo snowboard e la tuta alare. Non è immediato ma chi cerca qualcosa di lunga durata può tranquillamente orientarsi verso l’ultima fatica Ubisoft che offre interessanti punti di vista: dal mero gusto per i dettagli grafici alla più “sana” delle competizioni.

Pregi

  • titolo godibilissimo
  • numerosi tracciati e attività da fare

Difetti

  • connessione obbligatoria
  • feedback dei comandi non sempre corretto
  • il parapendio poteva essere evitato

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7,5

La recensione di Steep è stata scritta e curata da FranX per GameStorm.it, pubblicata il 19-12-2016

Commenti sulla recensione (0)

Ultimi commenti degli utenti

lascia un tuo commento


Scrivi un commento

Commenti
Messaggio non inserito o troppo corto.
 
 

×

Steep

  • Immagine della copertina del gioco Steep per Xbox One
  • Data di uscita:
    02-12-2016
  • Categoria:
    sport
  • Disponibilità per:
    PS4 SWITCH XONE
  • Popolarità:
    0 %

Per effettuare questa azione occorre essere registrati.

×

Valutazione del gioco 7

L'ultimo voto è stato 7 dato da ozzo

Valutazione personale N/D

Dai la tua valutazione a Steep
 

Elenco degli utenti collegati in questo momento su gamestorm

×