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Recensione di Ghostbusters: The Video Game

Titolo: Ghostbusters: the video game
Genere: azione
Console: PSP
Sviluppatore: Red Fly Studios
Publisher: SCEE
Data di uscita: 6 novembre 2009

Ghostbusters è una delle pietre miliari della storia del cinema che esordì nel lontano 1984, concedendo poi un sequel a cinque anni di distanza che, come spesso accade, non è riuscito a replicare il successo del primo episodio. I segni particolari di tale successo furono soprattutto la trama, il sottile umorismo e l’azione frenetica delle scene proiettate.

Come spesso accade, a un successo mediatico corrisponde una controparte videoludica. Non stupisce quindi che a decenni di distanza si torni a parlare di un titolo dedicato agli acchiappafantasmi più famosi del mondo. E dopo aver recensito la versione dedicata alle console casalinghe (ovviamente disponibili sul nostro sito al link recensione) siamo qua a scannerizzare la versione PSP mediante il rilevatore psicomimetico e l’ectovisore.

Le vicende narrate Ghostbusters: The Videogame si collocano un paio di anni dopo il secondo episodio ed ambiscono a continuare il filone narrativo lasciato in sospeso dalla serie cinematografica. In tale ottica si colloca il reclutamento di Ackroyd e Ramis per la stesura della trama.

Caccia ai fantasmi

Il gioco esordisce con la scelta della neoassunta recluta (maschio o femmina) il cui incarico principale sarà quello di affiancare Egon nello sviluppo dei suoi sofisticati strumenti di lavoro.

Non dovrete aspettare molto, tuttavia, per vedervi proiettati nella mischia al fine di investigare sugli strani eventi che ruotano intorno alla mostra dedicata a Gozer al museo di New York.

L’atmosfera tipica del film sarà palpabile sin dal’inizio: l’inclusione della classica caserma dei pompieri come base, la Ecto-1, tutti i personaggi tipici della serie (con gli stessi doppiatori a donargli la voce) e anche una missione nello stesso hotel dove i nostri eroi hanno esordito la loro carriera di acchiappa fantasmi, contribuiscono a immedesimarvi maggiormente nel gioco.

All’inizio verrete condotti per mano da un tutorial, il quale vi farà apprendere le potenzialità della strumentazione messa a punto da Egon, tra cui spiccano l’individua fantasmi, il rilevatore psicomimetico e l’ectovisore, utili a scansionare i fantasmi per imparare a conoscerli meglio e guadagnare un punteggio finale più alto alla fine della missione.

Poi verrete finalmente proiettati nell’azione vera e propria, quando avrete che fare con il simpatico Slimer, ancora una volta scappato dalla sua dimora: dopo averlo seguito (il nostro amico non lesinerà a lasciare traccia dei suoi passaggi) vi toccherà distruggere alcuni elementi dell’arredo al fine di stanarlo, fino alla lotta: individuata la preda dovrete azionare il vostro raggio (con l’unica accortezza di non sprecarlo troppo sparando a vuoto al fine di non surriscaldare la vostra apparecchiatura) per debilitare la prima barra energetica del fantasma. Una volta svuotata la prima barra affronterete un nuovo minigioco, che consiste nel malmenare il malcapitato ectoplasma percuotendolo nella direzione indicata dalle frecce (con il dovuto tempismo) e infine dargli il colpo di grazia. A questo punto potrete estrarre la trappola e condurre il nemico all’interno del raggio bianco per considerare archiviata la pratica.

Senza stick destro

È in questa fase che probabilmente rimpiangerete di non aver acquistato la versione PS2 (o per console superiori): la nota assenza dello stick analogico destro della PSP ha costretto i programmatori a rimappare i comandi del gioco, delegando ai tasti destri la funzione di direzionare la telecamera, mentre i movimenti del vostro personaggio saranno allocati all’unico stick analogico.

Per concludere, i tasti direzionali vi consentiranno di accedere al menu rapido, mentre i tasti dorsali sono dedicati all’uso delle armi.

A venire incontro alle vostre esigenze di non impazzire per direzionare il flusso protonico ci penserà una necessaria opzione di mira automatica, che rende quanto meno non impossibile concludere una missione senza cadere in esaurimento nervoso.

Tornando al gioco, la difficoltà intrinseca delle fasi di combattimento consistono negli attacchi dei nemici, i quali potranno “smelmarvi” riducendo la vostra agilità, oppure colpirvi con oggetti più o meno animati (tra cui elementi d’arredo, strumenti di cucina e così via). Nel caso in cui siate debilitati dai nemici potrete essere soccorsi dai vostri compagni.

Al fine di incrementare la varietà dell’azione, alla sezione “sparatutto” contro i fantasmi si aggiunge una buona dose di enigmi (tutti piuttosto facili da risolvere) ed esplorazione, in cui dovrete effettuare scansioni di qualsiasi tipologia di oggetto al fine di sbloccare i classici extra, tra cui spicca l’interessante impossibilità di surriscaldare le vostre apparecchiature.

Qualche imprecisione di troppo

Dal punto di vista tecnico il gioco perde anche il confronto con la versione PS2, a causa di textures poco dettagliate che si aggiungono ai difetti comuni alla versione casalinga, tra cui ambientazioni spoglie, compenetrazioni diffusissime e plateali e la già menzionata difficoltà nel dirigere la telecamera.

Il sonoro, invece, si staglia su livelli buoni, con un doppiaggio curato dallo stesso cast impiegato per le produzioni cinematografiche, effetti sonori discreti e musiche un tantino ripetitive.

La trama, invece, è particolarmente ispirata, grazie anche allo spessore dei nomi degli autori, ma che, come spesso accade in questi casi, costringe il gioco a un filone particolarmente lineare.

In conclusione, siamo di fronte a un titolo piuttosto divertente dal punto di vista del gameplay, da una buona trama e da una discreta realizzazione tecnica, afflitta quest’ultima da qualche imprecisione di troppo, da una certa monotonia di fondo e da una crta difficoltà nel gestire la telecamera. .

 

Pro

- Esplorazione ed enigmi sapientemente miscelati tra loro

- Il cast originale a doppiare le voci, buoni effetti sonori

Contro

- Monotonia accentuata

- Eccessiva lunghezza di alcuni combattimenti.

- Musiche ripetitive

- Grafica deludente, con molte compenetrazioni

- Difficoltà nel domare la telecamera imbizzarrita

VALUTAZIONE COMPLESSIVA 6

Ghostbusters The Videogame è un titolo piuttosto divertente dal punto di vista del gameplay (anche se di tanto in tanto capace di creare la sensazione di monotonia), caratterizzato da una buona trama e da una discreta realizzazione tecnica, afflitta quest’ultima da qualche imprecisione di troppo. Causa la limitatezza dell’hardware PSP vi consigliamo di visionare una versione per console casalinga.

La recensione di Ghostbusters: The Video Game è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 14-03-2010

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Ghostbusters: The Video Game

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Valutazione del gioco 8.1

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