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Recensione di X-Men - Le Origini: Wolverine

Titolo: X-Men Origins Wolverine
Genere: Azione
Console: Xbox 360  (Versione recensita) ; PS3
Sviluppatore: Raven
Publisher: Activision
Data di uscita: 1/05/2009

Un Tie-in finalmente decente?

Una delle poche certezze nell’ambito videoludico è quella, in connotazione negativa, legata ai Tie-In. Queste produzioni, infatti, hanno in passato disatteso le speranze dei fan, presentandosi come prodotti mediocri, poco ispirati e senza alcuna possibilità di emergere. Molti sono gli esempi a tal proposito, ma faremo a meno di citarli per correttezza, dovendoci in questo caso occupare di X-Men Origins: Wolverine. Data la premessa, dobbiamo ammettere che ci siamo accostati al titolo con un giustificato scetticismo, aspettandoci il “solito” Tie-In. Fortunatamente abbiamo, stavolta, ravvisato un cambio di tendenza: X-Man Origins si presenta come un titolo più che decente, con ottimi spunti, corredato da un gameplay veloce e divertente. Il filmato iniziale introduce il videogiocatore alla storia, dando già l’idea dell’avventura del nostro mutante. È la violenza a fare da padrona, con un Wolverine spietato che non si fermerà davanti a niente e nessuno, compiendo il più delle volte uccisioni efferate, smembrando di fatto molti dei nemici che si pareranno davanti. Il 18+ in copertina è, così, giustificato dai lunghi fiumi di sangue che si creeranno sotto gli artigli di adamantio del nostro eroe.

Violenza allo stato puro

Oltre a ripercorrere le location e gli avvenimenti della pellicola, il titolo aggiunge livelli inediti, nemici e boss che i fan del mutante non mancheranno di riconoscere. L’avventura si svolge nel complesso in spazi molto eterogenei, spaziando da verdeggianti boschi ad aree innevate, per finire in tetri laboratori al chiuso. Queste sequenze di gioco saranno presentate tramite brevi filmati, realizzati con la grafica del gioco, e la linea temporale che seguirà gli eventi verrà spesso costellata da flashback. I nemici che Logan dovrà affrontare durante l’avventura spaziano da semplici soldati, dotati di una “misera” mitragliatrice, ad altri invece più agguerriti, dotati di tute mimetiche o RPG un tantino più preoccupanti per il nostro eroe. Accanto agli avversari umani, il gioco non manca di proporre mutanti molto potenti, dalle fattezze mostruose e dalle forme prestanti. Nulla di cui preoccuparsi comunque. Il nostro Wolverine è, infatti, dotato delle armi più disastrose: i suoi artigli.

Nel corso dell’avventura dovremo prevalentemente servirci di questi per farci strada e raggiungere l’obiettivo di turno. Le combinazioni possibili sono parecchie e gli attacchi si distinguono di base tra potenti e leggeri; avremo la possibilità di apprendere anche mosse ben più distruttive, il cui uso sarà ricollegato alla barra “furia”, che si riempirà man mano che il nostro mutante menerà le mani, o meglio gli artigli. Ogni area è ricolma di nemici, e ad aiutarci in questi frangenti sarà sicuramente la tecnica dell’affondo. Questa permette, infatti, di lockare la telecamera virtuale sull’avversario e di afferrarlo con un lungo slancio anche a grandi distanze. Quando tutto questo non dovesse bastare e la nostra furia si sarà ricaricata sufficientemente, verranno in nostro soccorso tecniche davvero istruttive, come l’artiglio rotante, in grado di colpire tutti i nemici che si trovano attorno a Logan. Questo sistema di combattimento è piuttosto semplice da mettere in atto, tanto che alla lunga potrebbe diventare un tantino ripetitivo. Fortunatamente, il gioco presenta anche uno spazio, seppur limitato, per l’esplorazione, condita da enigmi di facile risoluzione. In alcuni frangenti, per poter passare all’area successiva, dovremo spostare piattaforme o azionare leve, in modo da aprirci un passaggio. Questi piccoli enigmi sono risolti sempre con grande facilità, anche perché a venire in nostro soccorso in molti casi saranno i sensi ferali.

Questi, attivabili attraverso la pressione del D-pad, permetteranno di mettere a fuoco gli oggetti scenici con cui interagire, e segneranno sempre la strada da seguire attraverso un flusso rappresentato da una scia blu. Perdersi nella fitta giungla o tra i bui corridoi dei laboratori sarà pressoché impossibile, scorrendo tutta l’avventura in modo semplice e lineare. Efficace è anche l’introduzione di elementi tipici dei giochi RPG. Durante la storia, Logan acquisirà punti esperienza, che il giocatore dovrà sfruttare come meglio crede. Potremo decidere di potenziare, ad esempio, la forza degli artigli, oppure di investire tali punti nella rigenerazione e nella salute. La possibilità di caratterizzare le qualità del personaggio non manca e toccherà all’utente scegliere di ritoccare un aspetto piuttosto che l’altro.

Il livello di difficoltà si attesta su livelli medio-bassi, poiché la barra energia verrà costantemente ricaricata quando il nostro eroe sarà al riparo da ogni attacco nemico. Per questa ragione, avere la meglio anche sugli avversari più prestanti non sarà impresa particolarmente gravosa. Solo il livello “difficile” potrebbe presentare qualche ostacolo in più, e rendere l’avventura un tantino più spigolosa.

Comparto tecnico

È il reparto grafico a non soddisfare completamente le attese. L’unreal Engine permette di sviluppare scenari all’apparenza vasti, anche se, di fatto, l’avventura è sempre incanalata in direzioni ben precise. Poco ispirate appaiono le location al chiuso, come ad esempio i corridoi dei laboratori, che risultano tutti simili tra loro. Buono il disegno di Logan, che presenta in tempo reale ferite e guarigione: vedremo grossi tagli sulla schiena rimarginarsi con il passare del tempo. Poco particolareggiati appaiono anche i disegni dei comprimari o dei nemici comuni. A tutto qiesto si aggiunge però una direzione artistica a tratti davvero spettacolare, come si evince nelle sequenze a bordo degli elicotteri o durente i combattimenti sui ponti. Il doppiaggio è altalenante: ben fatto in alcuni casi, meno enfatizzato in altri, con musiche di sottofondo che però si adattano sempre all’azione. In definitiva, il versante tecnico non stupisce più di tanto, ma considerando il livello medio che i Tie-In in passato ci hanno obbligato “sopportare”, possiamo promuovere anche questo reparto.

Conclusioni

X-Men Origins è una bella sorpresa per quanti hanno finora assaporato Tie-in mediocri e poco riusciti. Il gameplay è semplice ma efficace, con un arsenale di mosse a disposizione forbito e completo. Il gioco scorre veloce, con qualche piccolo calo di framerate solo nelle scene più concitate, ma non intaccano minimamente quello che in definitiva possiamo considerare un prodotto onesto. Finalmente i fan di Wolverine avranno un titolo degno e divertente da giocare.

Pro

Un Tie-in Finalmente valido

Gameplay semplice ma completo

Contro

Livello di difficoltà basso

Alla lunga un pò ripetitivo

VALUTAZIONE COMPLESSIVA:  7,8

  

La recensione di X-Men - Le Origini: Wolverine è stata scritta e curata da Orsoraro per GameStorm.it, pubblicata il 13-05-2009

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