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Recensione di Call of Duty: World at War


Titolo: Call of Duty: World at War
Genere: Sparatutto
Console: Playstation 3 (Versione Recensita); Xbox360
Sviluppatore: Treyarch
Publisher: Activision
Data di uscita: 14/11/2008

 

Chiamata alle armi: Capitolo cinque

Anche quest’anno approda sulle nostre console un nuovo capitolo della celebre saga Call of Duty, che dopo il successo di Modern Warfare, ha l’arduo compito di ripetersi. Call of Duty: World at War, questo il titolo dell’ultimo lavoro proposto da Activision, realizzato dal team di sviluppo Treyarch, già artefice del deludente terzo episodio, compie un passo indietro, tornando nella già abusatissima Seconda Guerra Mondiale. Tale novità, non viene immediatamente apprezzata dai fan della saga, i quali iniziano a convincersi di dover aspettare il sesto capitolo, affidato di nuovo agli studi dell’acclamatissima Infinity Ward, la quale fa già sapere di volerlo ambientare in un epoca moderna. Non ci resta che accomodiamoci e scoprire insieme cosa ha in serbo per noi Call of Duty: World at War.

Squadra che vince non si cambia

Come sempre più spesso accade nel mondo videoludico, anche in World at War, avremo il compito di indossare le uniformi di due diversi soldati, l’americano Miller, sfuggito alla prigionia giapponese, ed il sovietico Petrenko, pronto a fronteggiare gli spietati nazisti. Il gioco è ambientato in due diverse località, infatti passeremo dalle insidiose foreste del pacifico alle fredde strade di Berlino. Nonostante l’idea di base non sembra malvagia, c’è subito da rilevare una trama non del tutto soddisfacente, che in più punti del suo sviluppo, riesce a far appurare al giocatore un forte senso di dejavù. I passaggi da un fronte all’altro, appaiono piatti e senza un senso logico, nonostante siano preceduti dai soliti filmati storici che, a dire il vero, si dimostrano abili portatori di sonnolenza. Nonostante ciò, la formula di WaW rimane immutata, il gioco infatti è assolutamente devoto all’azione più pura, dove a vincere è l’adrenalina, capace di salire alle stelle sin dai primi minuti in cui si impugna il pad.

Le ambientazioni del Pacifico, risultano ben strutturate, piene di insenature, buche, nascondigli e cespugli, capaci di ispirare subito l’anima battagliera di qualsiasi appassionato. Infatti, avremo a che fare con temibili giapponesi che si improvviseranno Kamikaze oppure abili mimetizzatori, pronti ad attaccarci dalle cime degli alberi presenti nelle immense foreste. Ed è qui che incontreremo la nostra prima vera sorpresa: un potentissimo lanciafiamme! Con questa devastante arma, riusciremo ad incenerire qualsiasi cosa ci troveremo davanti, arrostendo i nostri nemici dagli occhi a mandorle appostati un po’ ovunque. Avere tra le mani il potere del fuoco è cosa veramente gratificante.

Meno spettacolare, ma più affascinante, è l’ambientazione nella quale dovrà imporsi la temibile armata rossa alla conquista di Berlino. Ci troveremo a combattere tra le strade della capitale tedesca, dove naturalmente, gli scontri saranno molto più ravvicinati e meno spettacolari, e sarà necessario girarsi indietro frequentemente per non imbattersi in un agguato. Perlustreremo palazzi, metropolitane ed edifici fatiscenti, dove troveremo un’altra novità, ma questa volta sicuramente meno apprezzata, i cani. Spietati, veloci e per niente addomesticabili, i migliori amici dell’uomo in WaW, saranno un vero incubo, sbucheranno dal nulla e ci aggrediranno fino ad ucciderci, cosa evitabile con una buona dose di riflessi e anche un pizzico di fortuna. Per sterminarli, il metodo più efficace è senza dubbio l’accoltellamento, ma che in alcuni casi, quando i cani ad attaccarci sono più di uno, risulta anch’esso inefficace. Se la prima novità non può che fare la gioia di tutti, la seconda si dimostra meno apprezzabile e sinceramente più che evitabile.

WaW dimostra di essere padrone di un gameplay immutato rispetto a quello del suo predecessore e quindi ricco di azione, strutturato egregiamente, dove difficile risulta scovare qualche difetto. Il vero aspetto deludente di questo Call of Duty, è la scarsa interattività generale con gli ambienti, che seppur perdonata ai suoi predecessori, in questo caso viene messa sotto inchiesta, poiché titoli come Battlefield: Bad Company, ci hanno dimostrato quanto sia spettacolare e soprattutto gratificante, sparare ad un edificio e vederlo inevitabilmente crollare ai nostri piedi. In WaW, i territori saranno delimitati da “mura trasparenti”, oltre le quali non sarà possibile accedere, sparare ad una parete comporterà esclusivamente l’effetto di un foro provocato da un proiettile e niente di più, stessa cosa vale per le porte di legno o per gli steccati.
Il comparto grafico di WaW, fluido e abbastanza solido, convince solo in parte a causa di problemi relativi all’Aliasing e ad alcune texture non proprio lodevoli. Gli scenari delle mappe sono molto atmosferici e abbastanza dettagliati, mentre la realizzazione dell’acqua marina e fluviale è cosa da rivedere completamente, l’effetto visivo durante l’esplosione di un ordigno è quello di un ammasso d’acqua che si alza per poi ricadere in modo più che composto e quindi senza un minimo schizzo. Molto meglio l’effetto provocato dalle esplosioni sulla terra ferma. Come già citato, un’altra pecca è la scarsa interattività ambientale, siamo ai livelli di titoli ormai datati.
Il sonoro vince la sfide contro il comparto grafico, si presenta accurato e ricco di musiche debitamente attribuite alle varie situazioni. Anche la riproduzione dei suoni emessi dalle armi e dai mezzi bellici, si mostra più in forma che mai.


La vera Guerra è online

Spesso i giochi di questo genere, non brillano quanto a longevità della modalità single player e fanno della propria forza le modalità alternative, che nel caso di WaW si dimostrano affascinanti e molto interessanti. Questo capitolo di COD, offre la possibilità ad un massimo di quattro giocatori, di affrontare insieme la campagna presente nella modalità single player, grazie al multiplayer cooperativo, introdotto per la prima volta in questa serie. Naturalmente, la presenza di più giocatori, rende il numero dei nemici proporzionato ad esso e riesce a garantire un forte senso di soddisfazione al completamento di ogni singola missione. Un’altra chicca di WaW, è rappresentata dall’anonima modalità Nazi Zombies, premio del completamento della modalità campagna, che anche in questo caso consente il multiplayer cooperativo ad un massimo di quattro utenti. Nonostante sia stata una introduzione molto azzardata, la modalità Nazi Zombies, si presenta frenetica, coinvolgente e siamo sicuri che non sarà per niente snobbata dai numerosissimi appassionati.

Il multiplayer competitivo, così come per Modern Warfare, è assolutamente eccezionale, veramente privo di difetti, capace di attirare migliaia di giocatori in sanguinose battaglie per intere giornate.

In sostanza WaW non rischia, e ci ripropone la stessa miscela del suo predecessore, arricchendolo con alcuni spunti in parte già visti in qualche passato episodio. Infatti, torneranno le sfide, sbloccabili effettuando azioni eroiche, ma resterà completamente immutato il sistema dei punti esperienza, utile oltre a far conquistare gradi maggiori ed a sbloccare armi e accessori vari. Anche nella modalità online, avremo a che fare con i fastidiosissimi cani, azionabili al raggiungimento di sette uccisioni consecutive, durante le quali non dovremo mai morire. Se nella modalità single player potevano essere solo un enorme fastidio, c’è da dire che in quella multiplayer una volta scagliati contro i nostri nemici, saranno più letali di qualsiasi proiettile o di qualsiasi cingolato.

Diverse e tutte interessanti le modalità multiplayer:
Deatmatch: Classica modalità, presente anche nella versione a squadre e in difficoltà “Veterano”.
Guerra: Dove per vincere bisognerà conquistare degli obbiettivi segnalati sulla mappa e custodirli al più lungo possibile.
Quartier Generale:
Poco convincente, bisogna impadronirsi del quartier generale presente sulla mappa e custodirlo per 60 secondi.
Dominio:
Vince chi conquista per primo le tre bandiere presenti sulla mappa e le custodisce al più a lungo.
Sabotaggio:
Conquistare la bomba e piazzarla nella base nemica.
Cattura la Bandiera: Rubare la bandiera nemica e fare i modo che i nemici non rubino la nostra.
Cerca e Distruggi:
C’è una squadra che attacca, ed una che difende due postazioni. Per vincere bisogna o conseguire il proprio obiettivo, oppure sterminare la squadra avversaria.

Conclusione

“Al di sopra delle aspettative”, questa è la prima cosa che viene da pensare dopo aver provato Call of Duty: World at War. I ragazzi della Treyarch hanno giocato d’astuzia, asportando quanto di buono realizzato nel capitolo precedente. WaW è un titolo che si dimostra per certi versi imbattibile e per altri superato, ma che nel complesso merita l’acquisto da parte dei possessori di una console di nuova generazione. Non è sicuramente quel capolavoro che è stato Call of Duty 4, del quale sembra più un Update che un successore, ma non può non essere definito un ottimo gioco, capace di elettrizzare chiunque come pochi titoli sanno fare e in possesso di un comparto online veramente prestigioso, in grado di donare mesi, se non anni, di battaglie all’ultimo sangue all’interno delle nostre garbate casette. Adesso che Infinty Ward ha annunciato che sarà la madre del prossimo capitolo della serie, ambientato in epoche più moderne, in attesa del suo parto non ci resta che rispondere a questa ennesima chiamata alle armi e chiudere definitivamente il conto con la Seconda Guerra Mondiale, che nonostante tutto, rimarrà la più grande di sempre.

PAGELLA

Grafica: 8

A tratti altalenante, presenta particolari che sfiorano la perfezione ed altri da rivedere completamente. Il prossimo capitolo, necessiterà di un robusto rinnovamento.

Gameplay: 9

Qui c’è poco da commentare, Call of Duty è sinonimo di Gameplay. Nulla di rilevante da segnalare.

Sonoro: 8,5

Soddisfacente, buona la colonna sonora e le musiche inserite in varie circostanze, così come la riproduzione dei suoni delle armi.

Longevità: 8,5

Tra Nazi Zombies, Story mode, Multiplayer Competitivo e Cooperativo, siamo sicuri che nessuno si annoierà fino al prossimo capitolo.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 8,5

Degno successore di Modern Warfare, World at War non può non piacere agli amanti del genere, i quali farebbero bene a non lasciarselo scappare.

La recensione di Call of Duty: World at War è stata scritta e curata da - per GameStorm.it, pubblicata il 29-11-2008

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Call of Duty: World at War

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