GameStorm

Articolo videogiochi del 19-07-2012

Speciale il Rally secondo Codemaster

Da Colin McRae Rally a DiRT Shodown, l'evoluzione del rally secondo Codemaster

Il Rally secondo Codemasters

Nell’epoca contemporanea abbiamo modo di assistere a numerosissime operazioni commerciali, con l’uscita di videogiochi ispirati al mondo del cinema con il tentativo di sfruttarne la scia di successo.

Spesso purtroppo ci si trova di fronte a produzioni mediocri (con le dovute eccezioni) che poco hanno da dare al mondo dei videogiochi.

Esiste tuttavia una serie che ha fatto eccezione che ha legato il suo nome a quello di un campione del mondo conosciuto da un pubblico di nicchia, e che ha saputo portare benefici ad entrambi.

C’era una volta il rally, disciplina motoristica in grado di trasmettere forti emozioni.

C’era una volta un certo Colin McRae, denominato lo scozzese volante, campione del mondo rally nel 1995 con la Subaru, pilota dalla spiccata spettacolarità, capace, tra le tante imprese, di danneggiare la sospensione della sua vettura, fermarsi lungo il tracciato per ripararla a sassate (letteralmente) e riprendere la gara, firmando il miglior tempo in una delle tappe successive.

C’era una volta il genere dei rally sulle console, anzi quasi non c’era: a parte qualche produzioni (gli arcade V-Rally e Sega rally), sembrava essere un genere troppo poco propenso a regalare il successo alle case di distribuzione.

Colin McRae Rally

Anno 1998, anno della svolta del genere dei rally per il settore delle console: la Codemasters sigla un accordo con lo scozzese volante per utilizzare la sua immagine come copertina di un titolo di rally, battezzato Colin McRae Rally per Playstation. 

Ccolin McRae Rally si trovò quindi la strada libera, forte dell’impostazione prettamente simulativa, difficile quanto basta per far sudare le fatidiche sette camicie al fine di aggiudicarsi ogni singola tappa. 

La grafica era più che all’altezza per l‘epoca e la console su cui girava, con le auto che si ammaccavano e si sporcavano man mano che procedevate per le ambientazioni. C’era anche la visuale interna, che se confrontata con le produzioni odierne fa quasi tenerezza, ma per l’epoca rappresentava l’avanguardia.

Dava il meglio di sé se abbinato a un volante con pedaliera, a patto di riuscire a trovare un comando adatto per impartire il freno a mano. 

Come ciliegina sulla torta, l’immagine dello scozzese volante, forte del suo carisma e della sua spettacolare guida era capace di attirare l’attenzione degli appassionati del genere.

Se non fu una rivoluzione nel mondo videoludico per quanto riguarda il genere dei rally, poco ci manca.

Colin McRae Rally 2.0

Due anni più tardi, nel 2000, la concorrenza era rappresentata da V-Rally 2, un titolo sempre più votato al genere arcade. La serie CMR si riaffacciò alla ribalta con il secondo capitolo della serie, battezzato Colin McRae Rally 2.0. 

Immaginate di prendere l’ottima base del prequel, migliorarla sotto tutti i punti di vista, a partire dalla gestione del danno della vettura, la grafica, il sonoro, il realismo, il numero di vetture e i tracciati presenti…

Non solo il classico “more of the same”, bensì un titolo capace di convincere nonostante la pesante eredità del prequel, di un successo davvero difficile da bissare. Eppure il risultato fu un altro capolavoro, che scrisse un’altra pagina della storia dei rally rappresentati su console.

Nel frattempo, nella vita reale, Colin è passato dalla Subaru alla Ford, motivo per cui la vettura della copertina del gioco è diventata la Focus.

Colin McRae Rally 3

E poi venne il momento delle console di generazione successiva: era l’ottobre 2002 e ad attendere il terzo capitolo della serie c’erano i muscolosi hardware di PS2 e Xbox, tanto da permettere agli sviluppatori britannici della Codemaster di tradurre in realtà una miriade di idee fino ad allora riposte nel cassetto. Fu così che Colin McRae Rally 3 sorprese il mondo con la visuale interna, arricchita dalle gocce di pioggia che si posano sul parabrezza, vengono trascinate dall’aria se la vettura oltrepassa certe velocità e vengono spazzate via dal tergicristallo. A parole non sembra, ma era una vera e propria delizia per gli occhi.

Il gioco era la naturale prosecuzione di quel CMR 2.0, con l’unica pecca di essere forzati a intraprendere l’intera stagione di campionato con la sola Ford Focus: nonostante nelle altre modalità ci fossero numerose altre auto, una sola era disponibile per la carriera. Non si trattava di un peccato terribile, ma va detto che la scelta è stata un po’ discutibile.

Colin McRae Rally 04

Dopo aver passato vari anni in Ford, Colin passa alla Citroen per tentare di bissare il titolo mondiale vinto nel 95. 

Di conseguenza il gioco Colin McRae Rally 04 presenta in copertina la Xsara del campione scozzese, affinando il gameplay del precedente capitolo, con questa volta anche la possibilità di intraprendere il campionato a bordo di una qualsiasi delle vetture presenti nel gioco (a differenza del prequel).

Il gioco si evolve per stare al passo coi tempi, ma di innovazioni vere e proprie non se ne scorgono. A complicare la vita degli sviluppatori della Codemasters ci pensano quelli della Sony, con il loro WRC, sempre più all’avanguardia in termini di esperienza di guida e grafica, capace di dare del filo da torcere a un titolo che non sembra più essere lo stato dell’arte.

Colin McRae Rally 2005

Le apparizioni di Colin alle gare della Dakar sembrano suggerire agli sviluppatori inglesi l’idea di inserire, tra le varie auto disponibili, anche quelle della Dakar, le quali aggiungono un po’ di varietà al gioco, ma ben poche sono le novità degne di tale nome. Probabilmente è proprio in questo periodo che gli sviluppatori hanno pensato che non avrebbero potuto ripetere gli sfarzi e i successi conosciuti nel passato: il settore dei rally (troppo di nicchia), l’evoluzione semplicistica del mondo dei videogames in generale (che poco sopporta ora i titoli difficili e poco immediati) e anche la concorrenza degli altri titoli in commercio richiedevano una svolta, che sarebbe arrivata di lì a poco.

Colin McRae DiRT

Altro titolo, altro approdo su console di nuova generazione. È il giugno del 2007, quando è la volta di PS3 e Xbox360.

Oltre alla console, le altre novità riguardano anche le discipline: oltre alle classiche gare di rally (ora composte da 1-2 tappe al massimo), gare di camion, di Gruppi B, eventi di rally cross, gare di salita eccetera.A donare maggiore gusto alle patite ci pensano le gare con altre vetture in pista, in modo da accontentare chi non disdegna le sportellate.

È chiaro che da qui in poi la strada simulativa è stata abbandonata per venire incontro alle esigenze di un mercato in evoluzione, poco incline ad apprezzare gare contro il tempo.

Di lì a poco una tragedia funestò la serie: Colin McRae, il pilota che dalla nascita accompagna i giochi rallystici targati Codemasters, muore a bordo del suo elicottero per un incidente aereo.

Colin McRae DiRT 2

Anno 2009, la strada imboccata dal primo DiRT viene qui enfatizzata, amplificata e spettacolarizzata. Ora le gare sono contro altri veicoli e non più contro il tempo, mentre il gameplay inneggia all’immediatezza, ad adrenaliniche competizione con altri rivali e ai testa a testa sul fil di cotone.

È evidente che la caratteristica prettamente simulativa della serie è ormai un lontano ricordo, sostituita ora dall’approccio arcade, enfatizzato dall‘opzione rewind, utile per riavvolgere il nastro e tentare di evitare un errore che ha portato a cappottare la vostra vettura..

Ad accompagnare il tutto ci pensa un comparto tecnico di primo ordine, capace di lasciare a bocca aperta.

DiRT 3

Nel 2011 l’ultima apparizione di DiRT sulle console, prima di un’ulteriore cambiamento. La prima novità è l’abbandono del nome che ha accompagnato la serie per una decina di anni.

In questo titolo ora ci sono oltre 50 vetture prese qua e là lungo 50 anni di storia del rally, che potranno essere sfruttate su oltre 100 piste tra rally sparsi per i vari continenti, e su modalità di gioco nuove, adrenaliniche e prettamente arcade.

La grafica è di nuovo da urlo, così come sonoro e modello di guida.

DiRT Shodown

Altro capitolo della serie, altra svolta che ci stiamo apprestando a recensire per voi. 

Solo alcune anticipazioni prima dell’analisi ai raggi X di questo titolo: l’introduzione delle modalità Demolition Derby, modalità freestyle e così via.

In conclusione

Prima la serie Colin McRae Rally, poi i nuovi DiRT, sono un esempio di come i tempi cambiano, costringendo chi rappresenta lo stato dell’arte a sostanziali modifiche.

Nato come il miglior gioco di rally per PsOne nel 1998, dal carattere prettamente simulativo e confermato con l’episodio 2.0, la serie ha perso man mano successo (CMR 3, 04 e 2005), più per l’evoluzione dei tempi che per demeriti.

Ecco quindi nascere la serie DiRT, che di fatto abbandona l’approccio simulativo a favore dell’arcade, dando maggior spazio allo spettacolo e all’adrenalina piuttosto che alla fedele riproduzione del genere rally.

Con DiRT shodown si preannuncia un’altra svolta sostanziale per la serie verso ancor più spettacolo e (forse) maggior violenza.

A breve la vostra curiosità sarà soddisfatta con la recensione dettagliata dell’ultimo lavoro targato Codemasters. Stay tuned.

Articolo scritto e curato da monsteruno per gamestorm.it, inserito il 26-07-2012

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