Titolo: Dead Rising 3
Genere: azione/avventura
Piattaforma: Xbox One
Sviluppatore: Capcom
Publisher: Microsoft
Data di pubblicazione: 18/11/2013
La nuova apocalisse zombie ha finalmente inizio. Era da quest'estate che non avevamo piu' alcuna pestilenza che rendesse le persone dei morti viventi e ne sentivamo la mancanza. Soprattutto dopo l'ottima riproposizione di una software house concorrente, artefice di Dead Island Riptide che ci ha regalato parecchie notti insonni a base di pane, non morti e stupende location vacanziere. Ci e' piaciuta cosi tanto quello scontro contro i walkers che aspettavamo con ansia la nuova ecatombe che ci vede contrapposti a fameliche orde demoniache. La Capcom ha intuito le nostre grida disperate, bramanti di zombie da macellare e fa il suo esordio con il terzo capitolo direttamente sulla console di punta della Microsoft; ci sbilanciamo: lo fa alla grande.
S'inizia in sordina, ove l'eroe per caso si trova catapultato al centro degli eventi soltanto grazie al fato. I non morti si mostrano subito in gran numero e a ondate. La partenza lenta dura pochi minuti, giusto il tempo di capire quali sono le nostre capacità marziali e atletiche. Dopodiché, le cose andranno sempre più a rotoli; di tempo per riflettere, scopriremo, non ce n'è: gli zombie, dapprima qualche miliardata, son destinati a incrementarsi...non si conosce la ragione (da soli abbiamo fatto fuori l'equivalente di un paese di media dimensione). Scusate la digressione, torniamo alla storia che non mancherà di svelare retroscena dolceamari ma sicuramente tragicomici. Sfatiamo subito il cliché che vuole Dead Rising 3 essere un survival horror. Non è cosi, di azione e di frenesia ce ne sarà parecchia per tutta la durata dell'avventura che non lesinerà battute degne del miglior film comico: troppe volte ci siamo sbellicati per alcune uscite dei personaggi o per la caratterizzazione di alcuni di loro. Memorabile è quando l'eroe chiede scusa a un signore muscoloso, in palestra, salvo poi rivelarsi una donna! Come vedremo il titolo avrà differenti chiavi di lettura che ne allungheranno la già notevole durata che visti i ritmi spesso sincopati, arriverà in un battibaleno e ci farà rimpiangere di aver già finito il gioco, la cui struttura è aperta, una specie di GTA in versione zombie, infarcita da alcuni Easter Eggs filmografici e tratti da precedenti sforzi ludici di Capcom. Già scoprirli potrebbe essere una delle sopracitate chiavi di lettura. Tornando a bomba a noi, indossiamo la tuta da meccanico di Nick e scopriamo cosa ci riserva Los Perdidos.
Cosa ci porta nella cittadina? Perché abbiamo un numero tatuato sul collo? C'è modo di combattere la pestilenza? Tante, troppe domande, che riceveranno ambigue risposte, celate tra le pieghe della trama che ci costringerà a visitare tutta Los Perdidos. Nonostante i vari cliché, la storia risulterà appassionante fin da subito e ci vedrà ricercare come ossessi il modo di fuggire dalla città prima che l'esercito la vaporizzi, dopo sei giorni. Questo ci porterà nei vari angoli della cittadina correndo dietro alla quest principale e inseguendo tutte le spassose missioni secondarie; infatti, ogni zona è esplorabile liberamente ed è necessario farlo proprio per migliorare le nostre capacità e salvare quante più persone possibili lungo gli otto capitoli e le numerose sub-quest della storia. Un mondo pulsante e putrescente non tarderà a mostrarsi, cosi come i molteplici personaggi che costelleranno il nostro viaggio all'inferno; starà solo a noi scegliere il nostro cammino, se limitarci alla raccolta di oggetti o perseguire determinati scopi. E' questo il bello di Dead Rising 3: non ci sono vincoli palesi che limitano le scorribande della nostra ghenga, tutto è lasciato alla nostra libera “interpretazione”. La stragrande maggior parte del tempo ci vedrà impegnati ad ammazzare tutto quello che si muove, sommersi letteralmente da famelici corpi in decomposizione che vorranno assaggiarci; mai come ora avremo a video, contemporaneamente numerosissimi nemici, certo, stupidi come pochi, ma in soverchiante numero. L'I.A. è sopperita dalle cospicue orde azzannatrici e, nonostante possa sembrare sempre la stessa cosa, sappiate che non è cosi, perché è divertentissimo sguazzare tra i nemici e farli a pezzi nelle maniere più fantasiose possibili, grazie alle estemporanee armi che creeremo unendo gli oggetti più improbabili. Gli amanti dei bagni di sangue avranno un gran beneficio nell'affrontare la storia con un amico online: la violenza raddoppiata è assicurata. Il costante incremento d'esperienza e relative skills sbloccabili è un altro dei fattori che tengono alto il nostro morale perché sono in grado di soddisfare le molteplici sfaccettature delle preferenze dei giocatori sparsi per il globo. Lo ripetiamo allo sfinimento: la libertà d'azione è elevatissima e gli unici vincoli sono solo quelli posti da noi.
Il teatro parigino c'entra poco ma ci sono parecchie affinità con gli spettacoli messi in mostra nelle opere lì messe in scena; infatti, come dicevamo, c'è una grande abbondanza di plasma sparso a fiumi e squartamenti di ogni tipo. La cosa buffa è che siamo invogliati a farlo per via delle armi a nostra disposizione, ma, soprattutto, a causa del sovrannumero degli zombi. E' come una droga, non si può fare a meno di stroncare tutto quello che si muove e deambula ovunque. Fare a fette, disintegrare, bruciare, investire, schiacciare, elettrizzare...e ci fermiamo qui con la lista della spesa delle orrende azioni da compiere. E' l'azione che non si ferma mai, perché siamo costantemente incentivati all'eccidio, a muoverci ovunque spazzando via quanti più esseri possibili. Nonostante l'enorme mole di non morti, abbiamo apprezzato la fluidità del motore grafico che non sembra tentennare e mostra un buon livello di dettaglio. La cittadina è credibile, decantemente strutturata sia in termini di level design che sul piano urbanistico; caratterizzata da numerosi particolari e strutture architettoniche interattive. Abbiamo toccato con mano l'incuria che aumenta all'aumentare dei giorni da sopravvissuti; le strutture si degradano e si fanno via via più insicure man mano che il nostro incedere mette a ferro e fuoco le differenti zone della citta'. Distruggere non è mai stato cosi divertente e anche la fisica risente del buon lavoro svolto dagli sviluppatori perché le esplosioni scagliano tutti ovunque, “rispettose” delle leggi della gravità che non vengono mai a mancare, cosi come i dialoghi, sopra le righe, che stemperano un'atmosfera altrimenti tesissima...e a noi è piaciuto cosi. I rumori, le musiche, ogni cosa richiama al disastro ad eccezione delle interazioni tra i protagonisti: le loro esclamazioni sono impagabili; alcune scenette rimarranno nella memoria a lungo (come quella che ci vede contrapposti al ciccione nerd), le colorite imprecazioni e scambi di battute non fanno altro che aumentare il divertimento di un titolo che punta, appunto, al coinvolgimento dello spettatore, più che al fattore survival.
Un ottimo titolo della corposa line up Microsoft; uno dei più divertenti in assoluto, a nostro avviso che ha, come unica pecca, la risicata intelligenza dei nostri compagni virtuali e forse, ma solo forse, un comparto grafico che con qualche accorgimento in più avrebbe fatto di Dead Rising 3 una killer application destinata a essere la pietra miliare. Cosi non è stato ma ciò conta poco perché fino al termine delle peripezie a Los Perdidos, faticheremo a staccarci dal gioco, azzerando la nostra vita sociale. Il caustico umorismo del titolo e la giocabilità spaziale ne fanno un titolo da avere assolutamente perché le numerose sfaccettature si adattano a ogni approccio ludico.
La recensione di Dead Rising 3 è stata scritta e curata da FranX per GameStorm.it, pubblicata il 16-01-2014
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