GameStorm

Recensione di Chivalry: Medieval Warfare

Titolo: Chivalry: Medieval Warfare
Genere: FPS
Console: Xbox One
Sviluppatore: Torn Banner Studios
Publisher: Activision
Data di pubblicazione: 01/12/2015

The Dark Ages

L’età oscura, da tutti definita tale, è sicuramente una delle più prolifiche e accattivanti in termini di combattimenti all’arma bianca e dinamiche combattive. Torn Banner Studios, rilanciano le gesta cavalleresche (perché di cavalieri e cavalleria si parla) anche per la One, dopo aver passato a fil di spada, tre annetti fa, i personal computer. La visione granguignolesca del Medioevo, che ammicca all’anime Berserker in quanto a spargimenti di sangue, è finalmente disponibile sullo store.

Fantasy & MedioEvo

E qui, si può far man bassa d’idee, trame e dinamiche di gioco. Il panorama cui attingere è vasto, cosi come l’imprecisato periodo storico medievaleggiante funestato da perenni conflitti; gli sviluppatori hanno potuto cosi andare sul (quasi) sicuro. Dopo il successo del lancio su piattaforma Steam solo per multigiocatori, passando attraverso l’abituale processo evolutivo dei videogiochi, il titolo si è aggiornato, irrobustito e ampliato la propria natura abbracciando anche le gesta di cavalieri in singolo. Per fortuna, aggiungiamo noi: prodotti orientati solo al coinvolgimento delle masse non ci hanno mai attirato particolarmente, anche se, il “core” di Chivalry resta il multiplayer. In questo indefinito Evo Medio, due fazioni stanno dandosi battaglia per il predominio delle terre: i rossi Cavalieri di Agatha, contrapposti ai blu dell’Ordine di Mason. Trama di facile lettura che non rappresenta certamente il fulcro dell’opera dello Studios poiché il succo del gioco è tentare di concentrare 24 gamers, suddivisi in quattro classi (cavaliere, arciere, uomo d’arme e unità di punta), originando epiche battaglie per il predominio del territorio: un’abluzione sanguinolenta che vedrà gli uomini ravvicinati ai combattimenti a lunga gittata; chi sarà avvantaggiato nel primo caso, pagherà poi dazio nel secondo.

24 e non più 24

Chi lo considera un simulativo, chi un action chi un FPS; noi ci limitiamo alla pura visuale in prima persona, e lo classifichiamo in quest’ultimo genere (anche se è possibile avere l’ingiocabile visuale in terza persona) che, nonostante tutto, strizza l’occhio agli MMO poiché verte ad avere scontri a 24 utenti online. Prima di lanciarsi nella mischia è sempre bene fare l’Addestramento, come ogni cavaliere che si rispetti; bruciare le tappe non sempre è un bene. Appresi i vari rudimenti, le tecniche di base e quelle più avanzate, scelta la classe d’appartenenza possiamo ritenerci soddisfatti e, affilate le lame, scendere in campo con i “grandi”. Mazze chiodate, alabarde, asce bipenni e spadoni saranno solo alcune delle armi che potremo impugnare per farci largo tra i feroci combattenti delle arene. Tra grida di battaglia e caratterizzazioni guerresche ce n’è per tutti i gusti e per tutti gli scenari che spaziano da angusti luoghi a lande di più ampio respiro con le alterne fortune che possono rappresentare le differenti classi di guerrieri che si barcamenano tra colpo poderoso, affondi, finte e parate ma che spesso, all’apice delle battaglie, si risolve tutto a un “colpisci prima, colpisci duro”, fa niente se decimiamo anche la nostra fazione! E’ un tutti contro tutti anche quando la missione non lo richiede, poiché a volte è difficile non colpire un nostro alleato e fare attenzione ai colpi inferti.

A spasso nel tempo…

...anche come modalità di gioco. Server dedicati, latenza non riscontrata ma forse, durante il pienone di gente, si notano le incertezze del comparto in questione. Rallentamenti a macchia di leopardo e cali di frame sconcertanti sono le mine che hanno funestato il titolo, sotto l’aspetto prettamente ludico. Laddove la fluidità è claudicante, più si notano le opzioni dedicate ai gamers, ormai conosciute e abusate da tutti i più famosi FPS. Partiamo dall’Orda (per gli amanti dei singoli, è anche possibile giocare da soli) che ci vede affrontare i mostri più disparati, in crescente numero. Seguono la Città dell’Orda ove le dinamiche iniziano con la morte del re e i classici deathmatch, sopravvivenza e duello; tutte giocabili in cooperazione e online e secondo i vari scenari che via via ci verranno “proposti”. Si spazia dalle scorte ai carri di cadaveri (!!!) all’uso di baliste per assediare le roccaforti nemiche, o, ancora, evitare che gli avversari abbassino il ponte levatoio. La varietà di situazioni è poco coadiuvata dal comparto tecnico poiché si nota subito che la grafica è ferma a qualche anno fa; i modelli dei personaggi e degli edifici sono quasi privi di dettagli e le textures sono in bassa risoluzione. Nonostante il design delle mappe sia molto buono (per un indie game) e piuttosto vario, non possiamo dire lo stesso per la qualità degli scenari che traspare anche dai filmati introduttivi. Fortunatamente in soccorso della povertà tecnica accorre la struttura di gioco che è sempre divertente e la possibilità di sentirsi un (prode) cavaliere medievale, che mozza arti a tutta birra è un fattore da non sottovalutare. Il gameplay è fortunatamente votato all’azione, tecnico solo quanto basta come riflessi per le parate e le contromosse e la possibilità di assediare i castelli non è cosa di tutti i giorni, specialmente in compagnia di una dozzina di nerboruti compagni d’arme. Ci sono piaciuti anche gli urli di guerra per incutere timore gli effetti speciali, un po’ meno i dialoghi; si poteva fare molto di più per la colonna sonora, poiché dire anonima è un eufemismo.

Sangueeeee

Per essere un indie game, è tanta roba. Divertente, senza problemi di lagging o latenza e sicuramente una splendida start up per gli sviluppatori. Purtroppo i limiti tecnici emergono subito e ci colpiscono come un pugno poiché al momento, saranno in molti a non concedere chances al comparto grafico che risulta antiquato e distoglie l’attenzione al periodo oscuro in cui muoviamo i passi. La palette cupa, non serve a ricreare l’atmosfera dell’età fantasy ove le cavalleresche gesta vengono narrate, anche se aiuta non poco a immergerci in quelle pericolose ambientazioni. Peccato perché sarebbe bastato un ulteriore sforzo per spiccare un netto balzo qualitativo; ciononostante lo consigliamo poiché, il prezzo, la buona fattura e l’ipotetica durata (infinita) del prodotto rappresentano qualcosa che gli altri giochi della stessa fascia non danno.

Pregi

  • combat system appagante (soprattutto quando si tranciano arti)
  • periodo storico, varieta’ di situazioni e armi appagante

Difetti

  • comparto tecnico sorpassato e framerate da “aggiustare”

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7,5

La recensione di Chivalry: Medieval Warfare è stata scritta e curata da FranX per GameStorm.it, pubblicata il 24-01-2016

Commenti sulla recensione (0)

Ultimi commenti degli utenti

lascia un tuo commento


Scrivi un commento

Commenti
Messaggio non inserito o troppo corto.
 
 

×

Chivalry: Medieval Warfare

  • Immagine della copertina del gioco Chivalry: Medieval Warfare per Xbox One
  • Versione xone in esclusiva digitale
  • Data di uscita:
    01-12-2015
  • Categoria:
    giochi di azione
  • Disponibilità per:
    PS4 XONE
  • Popolarità:
    0 %

Per effettuare questa azione occorre essere registrati.

×

Valutazione del gioco 7

L'ultimo voto è stato 7 dato da ozzo

Valutazione personale N/D

Dai la tua valutazione a Chivalry: Medieval Warfare
 

Elenco degli utenti collegati in questo momento su gamestorm

×