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Recensione di NBA 2K11

Titolo: NBA 2K11
Genere: Sport, Pallacanestro
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Visual Concepts
Publisher: 2K Sports
Data di uscita: 8 Ottobre 2010

2k Sport si è permessa di scomodare sua maestà Air Jordan, splendido, incontrastato re del basket, anzi, il basket è lui. Evocando il dio della pallacanestro, non possiamo non immaginarlo di nuovo sul parquet, con la sua vera pelle: la maglia dei Chicago Bulls. Scomodando la divinità, i ragazzi della software house statunitense possono sperare di ingraziarsi tutti gli dei dell’Olimpo cestistico e, di conseguenza i nostri favori. Sarà veramente cosi? Secondo noi ci sono buone probabilità di essere ottimisti, contando che l’esperienza della 2K Sport risale addirittura all’anno 2000 (ma va?) con la versione, la prima, per la Dreamcast. Chi se la ricorda?

Prepararsi al decollo

Si susseguono i campionissimi, si tende all’irraggiungibile perfezione, ci si avvicina ostentando il testimone del caso. Il sempre piacevole NBA 2Kxx si aggiorna, ci fa allacciare le cinture in previsione del decollo. Con MJ (no, no, non Michael Jackson, siete fuori strada, si tratta un suo omonimo che fa Jordan di cognome) si vola; la rampa di lancio sarà la Chicago Arena, la casa di chi? Indovinate! Dai, è facile. [Chicago Bulls]. I primi rivali? Quelli di sempre, i Lakers di Magic Johnson. Non male come proscenio iniziale, non trovate?

Indossiamo la canottiera (naturalmente la 23), calziamo le scarpe e planiamo sul parquet, ove ci attendono trepidanti di “emozione”, la classica, immediata giocabilità tipica della serie e realismo non osticamente tecnico che ci ha accompagnati anche in passato. Come riproposto già infinite volte, l’ospite di quest’anno sarà il re, Michael Jordan che lancerà il titolo verso il trono del miglior titolo cestistico dell’anno (non si era ancora capito?!?)

Non aspettiamoci stravolgimenti epocali, semplicemente migliorie sotto ogni aspetto. La Stagione ed i Playoff ove ci vedranno “soltanto” giocatori sono rimaste immutate; cosi anche per le partitelle offline (da 1 a 4 giocatori) che online (fino a 10 giocatori). Volendo un’esperienza più impegnativa potremo optare per la Associazione, che ci porrà alla testa di una delle squadre presenti nella NBA che dovremo gestirne managerialmente ogni aspetto. Potevamo dimenticare la modalità per creare dal nulla un cestista e farlo diventare un top player? Ovviamente no, infatti, a questo serve Il mio giocatore. Sorvolando velocemente il “tirassegno” dai tre punti e la sfida delle schiacciate arriviamo subito alla nuova introduzione del titolo, cioè l’impersonare MJ cimentandoci in una decina di spettacolari sfide ripercorrendo tutta la carriera dell’indimenticata stella dei Bulls. Jordan Challenges ci farà incontrare vecchie glorie che hanno avuto il privilegio di giocare contro Michael e ci farà sbloccare nuovi bonus previsti (oltre che sfidare le nuove stelle NBA).

Tip off

Un’intro ad effetto ci accompagnerà fin sul parquet di gioco, accogliendoci, abbracciando MJ per un’ultima volta, coccolandolo ed osservandolo in azione, osservandoci in azione, contro gli avversari di sempre, i Lakers. Da subito si può notare la cura per i particolari ed il fluido motore grafico che muove tutto. La trionfale entrata dei Bulls è solo l’inizio dello show che la 2k Sport ha deciso di trasmettere sulle nostre tv. Ogni cosa richiama alla realtà del network NBA ed il relativo franchise; dai commenti degli speaker televisivi alle pubblicità in game (eh si, alcune note marche di bevande faranno capolino più e più volte): proprio come se fossimo ad una diretta cestistica statunitense. Non preoccupatevi, sarà un vero e proprio spettacolo visivo, ottimamente ricreato per le nostre consolle (notate, ad esempio, gli atleti madidi di sudore, come chicca) dal pubblico “vivo” e non semplicemente formato da textures incollate sugli spalti per terminare alle arene, ai palazzetti sportivi perfettamente riprodotti. Se proprio vogliamo esser bacchettoni, l’unico, microscopico neo che possiamo inventarci riguarda le facce dei cestisti leggermente inespressive ed in alcuni casi poco somiglianti. Nulla di cosi grave però (nel prossimo capitolo della serie, qualcosa dovrà pur esser migliorato ancora), il fluidissimo engine, la regia “televisiva” e la superba, curatissima grafica ci faranno istantaneamente soprassedere a questo nano difetto.

From downtown

Comparto visivo ai massimi livelli per cui non poteva esser da meno la controparte audio. Lo ribadiremo fino allo sfinimento: ogni cosa presente è gestita come se fosse un vero e proprio spettacolo televisivo, come un reale network di basket. E cosi è infatti anche per i costanti (qualche volta prolissi) commenti sonori dei vari telecronisti e commentatori da bordo campo che perorano la loro causa con frequenti interventi tecnici o battute puntuali naturalmente in un realistico, convincente inglese. Qualità intatta anche dal punto di vista prettamente effettistico: rumori, stridii delle suole sul parquet, urla della folla pienamente in linea con l’elevato standard caratterizzante la produzione con un impatto piacevolmente efficace per i nostri padiglioni auricolari, grazie anche ad un’azzeccata colonna sonora hip hop, rock che scandisce i differenti tempi morti tra un quarto ed un altro.

Tiro libero

Continuando a parlare di scelte indovinate, entriamo nel mondo conosciuto come giocabilità; che è quello che può realmente incidere nel decretare il successo o fallimento di un titolo. Se un gioco è tecnicamente un capolavoro ma al contempo ingiocabile, vorremmo proprio sapere chi ha il coraggio di cimentarsi in un esborso importante. Non possiamo quindi non spendere alcune parole sul gameplay di NBA 2K11. A parte menzionare le numerose scelte che potremo compiere, scordiamoci una giocabilità istantanea, un pochino di pratica va fatta per poter evitare le imbarcate di canestri avversari. Ma non preoccupatevi, nulla di ostico sotto il sole. Al massimo in un paio d’ore potremo controllare il nostro roster e lanciarci nella season NBA, con buone probabilità di strappare convincenti vittorie alla CPU. All’inizio può esser frustrante quando gli avversari imbroccano ogni palla facendo centro di continuo, contrariamente a noi che ci incazziamo per sbagliare anche i più facili canestri. Piano piano si cresce e s’impara anche a performare meglio (wow, che parolone) utilizzando io stick di destra per eseguire tiri più accurati e precisi, soprattutto sotto pressione dell’opponente. Gli schemi, le tattiche…quelle verranno dopo, gradualmente, naturalmente, dopo qualche ora utilizzata per bestemmie e parolacce di varia natura; ma quando s’impara bene, poi non ci si stacca più dalla consolle. Lo spettacolo diventa interattivo, sempre più avvincente ed alienante, rischiando seriamente di allontanarci dalla vita sociale, complice anche un’intelligenza artificiale che prima di esser domata seriamente ci farà imprecare a più non posso. Certo, non è il calcio (gran difetto per noi italiani calciofili) ma cavoli, questa via di mezzo tra arcade e simulazione è davvero accattivante.

Defense, defense!

Una piccola parentesi va aperta e chiusa in merito al multiplayer online; il vero tallone d’Achille del titolo (per chi adora giocare in rete, ovvio). Un po’ troppo frequentemente abbiamo notato cadute di connessione e partite “frizzate”. Problema che degenera se la sfida è estesa a più giocatori contemporaneamente (per intenderci, parliamo di partite 5 contro 5) anziché il one on one (ok ok, l’uno contro uno). Personalmente la cosa non mi tange più di tanto, in quanto prediligo il caro, vecchio offline (N.d.R.) ma per la maggior parte del popolo videoludico potrebbe essere un “dramma” (la virgolettatura ci vuole, in fondo parliamo solo di un videogame).

MVP

La pallacanestro per tutti. Difficile trovare un incipit più calzante. Giocabile, godibile e, fatto salvo le prime partite di ambientamento, mai frustrante (anche quando la squadra della CPU sembra composta da cecchini e rimbalzisti). Grafica, sonoro e regia televisiva sono la classica ciliegina sulla torta che rendono NBA 2K11 un must per tutti i gamers, siano essi amanti di titoli sportivi che no. Nonostante il comparto multiplayer forse non all’altezza del prodotto, rimane tuttavia da provare, da investirci del tempo, tanto tempo: la longevità tende all’infinito.

Pro

- Grafica & sonoro
- Giocabilità
- Longevità

Contro

- E’ pallacanestro
- Multiplayer non all’altezza

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 8.5

La recensione di NBA 2K11 è stata scritta e curata da FranX per GameStorm.it, pubblicata il 07-11-2010

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