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Recensione di Battlefield 3

Titolo: Battlefield 3
Genere: FPS
Console: Xbox 360
Sviluppatore: DICE
Publisher: EA
Data di pubblicazione: 28 ottobre 2011

Guerra!

Accantonati momentaneamente i due Bad Company, torna in auge il mero Battlefield, alla sua terza incarnazione, con l’ovvio intento di ampliare ulteriormente le potenzialità multiplayer tanto osannate nel capitolo due. Lo scontro con mostri sacri quali Call of Duty o Modern Warfare entra sempre più nel vivo, fortunatamente per noi, in questa battaglia ludica ne uscirà un solo vincitore: il videogiocatore! La guerra declinata nei più disparati punti di vista torna ora sotto l’egida di EA, secondo l’ottica dei Digital Illusion Creative Entertainent

2014

Quello che dice la DICE riguarda il recupero di una squadra del reparto dei Marines dispersa in ricognizione. Prima di addentrarci in questo Battlefield 3, però, è bene sapere che le radici della software house svedese affondano nel terreno dei videogiochi dal lontanissimo 1992; le basi poggiavano sulla dura roccia dell’Amiga e per germogliare, successivamente, come simulazioni di flipper crescendo poi in ambito racing e sbocciando, dieci anni fa, nei First Person Shooter. Sinteticamente questo è quanto recita il CV della software house svedese e che tra qualche mese si arricchirà di un nuovo capitolo avente nome Battlefield: il quarto! E cosi, avendo sempre il focus sul comparto multiplayer, a detta dei programmatori da qui in avanti si svilupperà anche un’intensa narrazione per chi è amante delle partite in solitaria, senza sfruttare l’ausilio di Xbox Live. Evitando di perdere altri secondi preziosi in manfrine varie, andiamo a scoprire se le promesse sono state (tutte) mantenute e se gli eventi bellici che vivremo in questo titolo valgono il tempo a lui dedicato.

Go go go go

Le mega produzioni di stampo militare di ultima generazione hanno posto l’accento non solo su trama e spettacolarità delle azioni ma anche su una regia cinematografica, sempre alla ricerca delle migliori inquadrature per regalarci la visuale ottimale e farci apprezzare al meglio l’incalzare degli eventi. Poteva mai, la DICE, discostarsi da tale filosofia? Ovviamente no e ricorre al massiccio uso di flashback per raccontare la storia di “Black” che, sottoposto a interrogatorio ripercorre tutte le sue missioni per tentare di scagionarsi da un’accusa terribile: terrorismo! La sparata è grossa, siamo noi dietro gli atti sovversivi che hanno causato il colpo di stato in Iran, rovesciando il presidente e tentando di coinvolgere paesi mediorientali alla guerra, sfruttando il panico generato dal possesso di armi nucleari.

La testimonianza dei fatti avvenuti invece sarà di tutt’altra natura, però, riguardo alle accuse mosse a Henry Blackburn; infatti, era sì nel Kurdistan, ma alla ricerca di una squadra di Marines dispersa, aka Operazione Swordbreaker. Durante l’azione un terremoto di forte magnitudo rade al suolo la città ove il sergente e i suoi compagni stazionavano e, dopo numerose peripezie si scontrano con i terroristi del People’s Libertation and Resistance ove trova la morte il sergente Miller, commilitone del protagonista. Scontri a fuoco che proseguono dopo la cattura del capo della fazione terrorista e che porta quasi a scontrarsi militari USA contro quelli sovietici fino alla scoperta del medesimo obiettivo: fermare le bombe. Dopo la drammatica decisione di uccidere il proprio Capitano affinché il russo Mayakowsky fosse libero di fermare le testate nucleari ormai in volo. Qualcosa, ovviamente, va male e l’esplosione nucleare causa circa 100 mila vittime, contaminando lo stesso ex spetznaz. “Black” viene catturato dalla CIA e…il cerchio si chiude con l’interrogatorio. Detta cosi, è facile, ma credeteci, il racconto è tutt’altro che lineare e chiaro; con molti pezzi da ricomporre che saranno incasellati a dovere come detta il manuale del perfetto storyboard.

Comunque vada, sarà un massacro

La trama è pretestuosa per farci attingere a piene mani a deliziose scene di guerra! Attenzione, è ovvio che il nostro riferimento è solo rivolto a battaglie ludiche, nulla più. Dicevamo…i fatti narrati ci sono sembrati il mezzo per aiutarci a sparare a (quasi) tutto quello che si muove e distruggere tutto. Infatti, i colpi lasceranno segni profondi in pratica ovunque e, come se non bastasse, ci si metterà pure un impressionante terremoto a sfasciare tutto. Il livello qualitativo è molto elevato; non è infrequente “risvegliarsi” tra le proprie mura domestiche, disorientati. Le ambientazioni che seguiranno le gesta dei marines che impersoneremo (esatto, non muoveremo solo Black) saranno cosi immersive da farci perdere contatto con la realtà. La resa grafica è addirittura aumentata (installando il dvd dedicato al HD e al multiplayer online) e sembrerà di essere fisicamente presenti sulle polverose, roventi strade sudorientali, messi alle strette dai gruppi terroristici paramilitari. Quello che spicca, sopra ogni cosa è l’elevata interazione distruttiva degli scenari, utilizzabili anche come elementi di morte…impropri, come distruggere componenti architettonici per sommergere i malcapitati nemici con una pioggia di letali calcinacci. Come se non bastasse questo, la diversità delle situazioni che EA mette a disposizione, è una prova di forza del Frostbite 2, in grado di non perdere mai di “convinzione” e di immersivita’ nemmeno di fronte alle più disparate azioni: qualcuno ha parlato di aerei o di carri armati? ogni tanto soffriremo paurosi cali di frame rate o la strana scomparsa di alcune textures (durante la sessione di volo, alcune inquadrature fanno sparire la testa del pilota!!!) ma l’aspetto tecnico è curato quasi a 360 gradi; certo alcune textures dei muri sono meno particolareggiate del resto delle ambientazioni, ma se alle dinamiche aeree aggiungiamo l’ottima resa delle varie condizioni climatiche, possiamo dire in tutta sincerità che il titolo sfiora l’eccellenza grafica. Non ricordiamo cosi tanti FPS, con questo livello di accuratezza che mostrano i segni del nostro…passaggio.

Kabooooom

L’eccellenza si nota anche nelle note. Dai, no, abbassate l’arma, perdonateci i giochi stupidi di parole, ma dobbiamo in qualche modo abbassare la tensione, o almeno provarci. Non ci sono battute di spirito ne’ i consueti cliché atti ad allentare l’apprensione che permea il titolo: i fatti narrati dal nostro alter ego e comprimari vari, saranno parecchio tesi; un po’ come lo sono gli argomenti toccati. I dialoghi seguono a piè pari il canovaccio narrativo senza concedersi pause ne’ motti di spirito tanto in voga tra i corpi speciali…che abbiamo imparato a conoscere al cinema. La cruda interpretazione dei doppiatori rileva con piena efficacia e convinzione la dura realtà (virtuale) che si sta vivendo nel gioco, evidenziata da una colonna sonora ossessiva e magistralmente arrangiata; alcuni brani meritano di finire sul nostro lettore MP3. Pezzi che incalzano l’azione fino ad un certo punto, per poi dissolversi durante l’acme delle battaglie, ad enfatizzare con maggior convinzione gli eventi, ponendo ancor di più l’accento sugli effetti speciali privi di “distrazioni” musicali. Convincenti anche le affettazioni delle numerose razze presenti che,  grazie ai sottotitoli non mancheremo di apprezzare, fatto salvo parecchie imprecazioni in arabo che a più riprese ci investiranno, cosi come averrà per il piombo dei nemici. 

Da soli o in compagnia

Poteva mai un titolo di questo calibro, contraddistinto da una durata cosi breve, rivolgersi ai soli fan delle campagne offline? No! La brillante idea di potersi scegliere i server in base alle performance di connessione (più tacche vuol dire miglior connessione) è una piacevole introduzione che aiuta a evitare le odiose lag sempre in agguato. L’elegante sviluppo del titolo si nota anche per un senso di appartenenza alla squadra; infatti, è indispensabile restare coesi e compatti una volta in campo: per essere uccisi, a differenza di molti altri giochi, bastano pochissimi colpi. Questa “particolarità” obbliga a determinate strategie di gruppo anziché lanciarsi in scriteriate azioni in solitaria per raccogliere più punti esperienza e quindi più skills e gadget sbloccabili possibili. L’introduzione della cooperazione è una delle recenti aggiunte, che, nonostante abbia alti e bassi in termini di gameplay, potrà soddisfare gli amanti delle campagne online, coadiuvati da amici. Non manca i cavalli di battaglia, Corsa e Conquista ora declinati anche a squadre cui si aggiunge il Deadmatch. Data l’ampiezza delle mappe, non tutte risulteranno ottimali e divertenti per le varie “discipline”; per esempio la mappa di confine sul Caspio è assurda per il deadmatch poiché non c’è il gusto di imbastire imboscate o tattiche particolari giacché mancano ripari degni di tale nome. Ogni opzione di scontro seguirà criteri personali, quindi potranno piacere o meno; a noi è piaciuta la co-op, che, anche se difficile al livello normale,  propone  un'ottima storia da seguire. La difficoltà in questo frangente è dovuta alle ondate nemiche che si susseguono senza soluzione di continuità e perché sono praticamente infallibili: pochi colpi e kaputt! Un po’ come avviene per la campagna in singolo, contraddistinta da nemici non particolarmente dotati di materia grigia, che non indugeranno in tattiche rilevanti che non siano l’assalto frontale, ma letali perché’ dotati di una mira micidiale.

Aspettando il numero 4

Chi ama giocare da solo s’incazzera’ come una iena: il titolo dura veramente poco; forse vale la pena ampliare le proprie vedute e buttarsi nell’immenso calderone del live. La risicata IA nemica sopperita dalla mira infallibile degli avversari, non ci impedirà a raggiungere la fine del gioco; cosa si può fare quindi se non sfruttare il multiplayer? A ingolosirne gli aspetti tecnici, sia grafici che audio, troveremo le odiose lag ridotte al lumicino e un’ampia gamma di statistiche oltre che alla possibilità di cercare il server migliore. La maturità del titolo e la dinamicità che sovente non ci permetterà di ammirare quanto vorremmo i panorami, aggiungono quel quid in più che, a nostro parere, non guasta mai. Certo però, quant’è teso il titolo...

Pregi

  • Comparto tecnico di notevole spessore
  • Multiplayer ricco e coinvolgente
  • Varietà di gioco
  • Tensione palpabile

Difetti

  • Longevita’ single player
  • Alcuni “scivoloni” grafici

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 8,5

Un ringraziamento speciale al negozio online GameShock che ha fornito il gioco da recensire!

La recensione di Battlefield 3 è stata scritta e curata da FranX per GameStorm.it, pubblicata il 23-04-2013

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