Titolo: Sword Art Online: Hollow Fragment
Genere: JRPG
Piattaforma: PlayStation Vita
Sviluppatore: Bandai Namco
Publisher: Bandai Namco
Data di pubblicazione: 20 agosto 2014
L'oggetto della recensione che vi state apprestando a leggere risponde al nome di Sword Art Online: Hollow Fragment (da qui in avanti SAOHF), che ai più potrebbe suonare nuovo, mentre in Giappone risulta essere associato a una serie di manga e anime piuttosto popolari, tanto da essere conosciuto più o meno come una squadra di serie A qui da noi.
Il gioco, nonostante sia un inedito in Europa, in Oriente è il sequel di un altro episodio apparso qualche anno fa su PSP, il cui nome era Sword Art Online: Infinity Moment (che abbrevieremo coerentemente SAOIM). Gli sviluppatori devono averne inizialmente escluso l'approdo qui da noi, ma evidentemente l'espatrio dei manga verso i nostri lidi deve aver aperto la strada anche al videogioco, il quale viene ora buttato su un mercato enorme con un minimo sforzo di localizzazione nella lingua inglese per renderlo un po' meno incomprensibile.
La storia di questo SAOHF narra le vicende di Kirito, un ragazzo che, insieme a molti altri giocatori, viene intrappolato all'interno di un VRMMORPG (l'interminabile acronimo di Virtual Reality Massively Multiplayer Online Role Playing Game), dove realtà virtuale e vita reale si intrecciano in modo drammatico in quanto a un banale game over corrisponderebbe la morte nella vita reale, così come ogni tentativo di disconnessione imprevista dal gioco sortirebbe lo stesso tragico effetto.
L'unica via di uscita, quindi, sembra essere completare il gioco arrivando all'ultimo livello (il 100esimo) e sconfiggere il relativo boss, il quale è anche l'ideatore del gioco stesso.
La storia ripropone i personaggi, l'atmosfera e tutto ciò che gli appassionati della serie manga si aspetterebbero di vedere in un titolo che sfoggia tale nome, ma con un'unica eccezione: la storia. Il giocatore che si appresta a vestire i panni di Kirito, infatti, non vivrà le vicende raccontate nel manga, bensì affronterà una realtà parallela che ha consentito agli sviluppatori di approfittare di una sufficiente libertà narrativa. Tale libertà non ha esentato la narrativa dal sedere sul banco degli imputati per il metodo in cui il giocatore viene introdotto nel mezzo del mondo di SAOHF: il gioco, infatti, è pensato e realizzato dando per scontato che chi si appresta a giocare sia un appassionato della serie manga e che conosca già i personaggi che man man vengono presentati (se ne contano più di 100, tutti con una loro storia). Ne consegue, per un giocatore che si affaccia al gioco senza conoscere vita, morte e miracoli della serie manga, un forte senso di spaesamento che potrebbe portarlo ad un allontanamento prematuro dal gioco.
Per coloro che, armati di abbastanza motivazione da superare la crisi iniziale, continuassero a giocare a questo SAOHF, apprezzeranno un MMORPG fittizio (in single player) piuttosto popolato da NPC impegnati ad uccidere nemici, a dialogare tra di loro e a farsi i fatti propri come fossero giocatori in un normale MMORPG. Tutti i personaggi che incontrerete (ciascuno caratterizzato da caratteristiche peculiari) potranno essere arruolati nel vostro party per affrontare il boss del livello, oppure semplicemente essere l'opportunità per parlare del più e del meno incrementando il livello di amicizia, senza dimenticare i dialoghi maliziosi con i personaggi femminili.
I combattimenti sono piuttosto curati, risultando frenetici e divertenti, anche se dopo un po' potrebbero ricadere nella ripetitività. Per la gestione avrete a disposizione quattro diverse barre: quella della salute, del rischio, degli special points e del burst. Mi sembra offensivo venirvi a spiegare come funziona quella della salute, quindi parto da quella del rischio, che va gestita con il tasto switch, al fine di far attirare gli attacchi dei nemici dai vostri compagni, dando a voi un po' di sollievo (e abbassando la barra). Quella degli special points serve ad attivare gli attacchi speciali, mentre quella del burst permette di dirigere attacchi diretti come in un action rpg.
La struttura dei livelli, a dire il vero, non convince appieno a causa della sua ripetitività: dal 76esimo al 100esimo (a breve verrà spiegato perchè non si parte dal primo livello) livello dovrete esplorare la città del piano, ottenere informazioni, completare quest, liberare dai nemici alcune aree, affrontare il labirinto che porta al boss del piano, sconfiggerlo e quindi ottenere il pass al livello successivo.
A dare un minimo di varietà ci pensa l'esplorazione dell'Hollow Fragment, che altri non è che l'inclusione nel gioco del prequel (il SOAIM precedentemente menzionato), con il quale dovrete approdare dal primo al 75esimo livello, a patto che resistiate alla frustrazione che vi assalirà a causa della difficoltosa interpretazione della mappa. In questa area avrete inoltre la possibilità di giocare in multiplayer fino a 4 giocatori (esclusivamente mediante connessione ad hoc), ma scordatevi opzioni online.
Il comparto tecnico non spicca ber brillantezza: se il comparto sonoro fa il suo dovere, ad abbassare il voto è la grafica a causa di scenari poco curati e talvolta caratterizzati da vistosi cali di frame rate.
In conclusione, Sword Art Online: Hollow Fragment è un MMORPG simulato dotato di notevole spessore nel sistema di combattimento e nella ricreazione di un mondo virtuale densamente popolato, ma che pecca un tantino nella ripetitività che si riscontra livello dopo livello, nella cura dedicata ai livelli e nella scarsa propensione della narrativa a semplificare la vita al giocatore. Peccato perchè un approccio diverso lo avrebbe reso un gioco molto fruibile anche per chi non è fan della serie.
La recensione di Sword Art Online: Hollow Fragment è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 05-09-2014
chi ha visto l'anime , amerà sicuramente il gioco, peccato io non abbia una ps vita , :(
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spumante
Ho visto l'anime e l'ho più o meno apprezzato, almeno nella sua prima metà. Il gioco sembra carino, considerato anche che sostanzialmente deriva da un titolo PSP.