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Recensione di PSYCHO-PASS: Mandatory Happiness

Titolo: Psycho-Pass: Mandatory Happiness
Genere: Visual Novel
Console: PlayStation Vita
Sviluppatore: 5pb.
Publisher: NIS America
Data di uscita: 16 settembre 2016

In una Tokyo del futuro, per essere precisi nell’anno 2112, la lotta contro il crimine ha fatto passi da giganti soprattutto grazie al sistema Sibilla messa in atto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, un congegno capace di scansionare la mente dei cittadini per valutarne intenzioni e attitudini a commettere crimini. In questo modo ogni abitante viene contraddistinto da un indice che ne esprime la salute mentale. Quindi l’intera umanità si vede costretta a mantenere una condizione mentale adeguata al fine di non vedere tale indice superare 100, valore oltre il quale le forze dell’ordine attribuiranno all’individuo una pericolosità elevata e cominceranno a seguire le sue tracce per rinchiuderlo e riabilitarlo. Se tale indice dovesse oltrepassare la soglia successiva, il rischio diventa quello di essere abbattuto definitivamente.

L’intenzione è già reato

Le forze dell’ordine sono organizzate in due fazioni: gli Ispettori e gli Esecutori. I primi sono ufficiali di polizia che hanno il compito di portare avanti le indagini verso i sospettati, mentre i secondi sono criminali latenti assoldati per comprendere la psiche dei nemici e prevederne le mosse.

In questo Psycho-Pass: Mandatory Happiness avrete la possibilità di vestire i panni di uno tra l’ispettore Nadeshiko Kugatachi, piuttosto razionale e prevedibile e l’emotivo esecutore Takuma Tsurugi, entrambi alla caccia di Alpha, uno dei criminali più bizzarri che abbiate mai conosciuto, in quanto il suo obiettivo si rivela essere quello di regalare la felicità al resto dell’umanità. Scegliendo il primo piuttosto che il secondo personaggio avrete la possibilità di percorrere la trama da due punti di vista diversi, donando un minimo di rigiocabilità al titolo.

Questa è la trama di questo Psycho-Pass: Mandatory Happiness, una visual novel basata sull’omonima serie anime, che si colloca nel periodo temporale corrispondente ai primissimi episodi della serie. Quello che potrebbe sembrare un dettaglio si rivela invece una scelta di fondamentale importanza in quanto da un lato dà l’opportunità agli appassionati della serie di immergersi nell’atmosfera anime, mentre ai neofiti consente comunque di apprezzare l’evoluzione della trama in quanto non richiede necessariamente di avere visto la serie in TV.

Se questo è un gioco

Il gioco è, come detto, una visual novel basata su una miriade di dialoghi, doppiati in giapponese e tradotti con sottotitoli in inglese, che approfondiranno ogni singola sfaccettatura dell’animo umano, ma che tuttavia vi imporranno una buona conoscenza della lingua anglosassone, soprattutto a causa dell’impiego di termini ricercati e di non comune impiego. Le tematiche affrontate sono impegnative, profonde e complesse, tali da andare a scavare nelle sfaccettature della complessità della psiche umana. La complessità della trama, unita alla quasi assenza di un gameplay, ne limitano il potenziale pubblico a una nicchia, certamente non adatto a un pubblico di massa, ma certamente si fa apprezzare per il coraggio sfoggiato dagli sviluppatori.

Come detto, si tratta di una visual novel quindi il gameplay si riconduce alla scelta di poche possibilità quando vi verrà richiesto, azioni che influiranno in modo più o meno importante sull’evoluzione della storia e sullo stato del vostro indicatore.

Tecnicamente il gioco non sorprende, con pochi sprites animati che popolano i dialoghi, mentre il sonoro si attesta su ottimi livelli, con un doppiaggio piuttosto ispirato.

In conclusione

In conclusione, Psycho-Pass: Mandatory Happiness una visual novel basata su una struttura narrativa elaborata e capace di sfiorare tematiche piuttosto impegnative e complesse, la quale si colloca nella fase iniziale della omonima serie di anime.

Un gameplay quasi inesistente e compensato da una valanga di dialoghi vi proietterà in un episodio virtuale e parzialmente interattivo, che per poter apprezzare appieno dovrete tuttavia sfoggiare una notevole padronanza della lingua inglese.

Pregi

  • Trama complessa ed elaborata
  • Un esperimento coraggioso…

Difetti

  • …ma che si relega a un pubblico di nicchia
  • Richiede padronanza dell’inglese
  • Scarsa interattività

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 6

La recensione di PSYCHO-PASS: Mandatory Happiness è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 09-12-2016

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PSYCHO-PASS: Mandatory Happiness

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