Titolo: One Eyed Kutkh
Genere: Avventura Grafica / Puzzle Game
Piattaforma: PlayStation Vita (testata) / PlayStation 4 / PC
Sviluppatore: Baba Yaga Games
Editore: Sometimes You
Data di uscita: 9 marzo 2018
Trattandosi di un gioco in cui la narrativa (voce e testo) è praticamente nulla, riteniamo possa essere utile partire con una premessa sulla fiabesca figura centrale dell’avventura.
La mitologia dei Coriachi, popolo etnico asiatico dell'estremo oriente della Russia, a nord della penisola di Kamčatka, ruota intorno alla divinità Kutkh. Secondo la cultura Koryak, infatti, la creazione è iniziata quando il grande corvo, Kutkh appunto, piombò sul mare, lasciando cadere una piuma e dando origine alla terra.
Gli uomini (di sesso maschile) furono la sua prima creazione e solo in seguito generò una donna. Tutti s’innamorarono di lei, desiderandone ardentemente anima e corpo. Alla loro morte, i corpi si accumularono a formare montagne che, a causa dei cuori ancora infuocati di passione, si trasformarono in vulcani.
Quasi ogni leggenda Koryak si occupa della vita dei viaggi o delle avventure di Kutkh e il lavoro di Baba Yaga Games, nella sua essenzialità visiva e sonora, ne racconta una nuova, altrettanto affascinante.
Il protagonista della favola è un “puccioso” alieno rosa con un occhio solo, rivisitazione proprio di Kutkh. Il suo vagare solitario nella distesa celestiale s’interrompe a causa di un problema della navicella.
Atterrato su un pianeta sconosciuto, colmo di riferimenti alla suddetta mitologia, tenta di riparare il proprio veicolo per poter tornare a casa, tra i suoi simili.
Un secondo personaggio giocabile, umano, compare nella seconda parte dell’avventura.
Il buon esito della “missione” coinvolge anche il Sole e la Luna e cela una morale (non immediata) sulla generosità e sulla condivisione di un bene posseduto.
La longevità è minima: parliamo di circa un’ora di gioco.
Sotto il punto di vista pratico, One Eyed Kutkh si presenta come un puzzle-game estremamente lineare e semplice. Gli enigmi, infatti, consistono in un pretto espediente per progredire della storia. Sfruttando i comandi touch di PS Vita o spostando la “mano virtuale” tramite lo stick analogico si deve interagire con le icone che compaiono nella “bolla di pensiero” del protagonista.
Gli altri “cliccabili” che sono presenti sullo schermo attivano animazioni e suoni irrilevanti in termini di gameplay.
Queste meccaniche si avvicinano maggiormente a quelle di una graphic novel “punta e clicca“.
Ne vien di conseguenza una fruibilità dell’opera anche da parte di un pubblico molto giovane; da un’altra prospettiva, questa eccessiva facilità e la lentezza della maggior parte delle animazioni possono causare la perdita dell’interesse di un giocatore più navigato e abituato a elementi puzzle-solving ben più elaborati.
Assieme al fascino della mitologia, le musiche e il carisma estetico sono, senza dubbio, il punto forte della produzione. Lo stile grafico in 2D gode di una buona caratterizzazione dei disegni e vanta una pattern cromatica tanto basilare quanto adatta al contesto.
Una piacevole dolcezza, quasi zen, si trasmette anche attraverso delicate sonorità che derivano dalla cultura popolare.
Il rischio “ninna nanna”, tuttavia, si accentua ulteriormente.
One Eyed Kutkh è una fiaba interattiva che sfrutta il fascino della mitologia Koryak. I pochi enigmi, quasi scriptati, garantiscono accessibilità ad un pubblico ampio, di tutte le età. I più adulti, però, non avranno la minima difficoltà a giungere al termine del gioco in meno di un’ora, sempre che riescano a resistere all’effetto sonnifero di animazioni eccessivamente compassate. Il prezzo di 5,99€ è forse troppo elevato per un titolo di buona qualità ma anche veramente breve. Il lavoro di Baba Yaga Games è la trasposizione ludica di uno sforzo minimo ma ben riuscito.
La recensione di One Eyed Kutkh è stata scritta e curata da G-PqV per GameStorm.it, pubblicata il 16-03-2018
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