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Recensione di NeverEnd

Titolo: NeverEnd
Genere: Roguelike / Dungeon Crawler / Indie
Piattaforma: PlayStation Vita (testata) / PlayStation 4 / PC
Sviluppatore: Ducks Devs
Editore: Sometimes You
Data di uscita: 13 settembre 2017

Non ci siamo…

Facciamo una premessa: la storia videoludica degli indie-game testimonia l’esistenza di prodotti capaci di far ricredere praticamente chiunque.

Apparentemente poco appetibile ma in grado di rapire mente e cuore del giocatore fin dalla prima partita, The Binding of Isaac, roguelike procedurale di Edmund McMillen e Florian Himsl, è uno di questi, caratterizzato da un’anima tanto disturbata quanto ben riuscita e dotato di precise meccaniche, splendidamente funzionali nel loro minimalismo.

Purtroppo, tale genialità non è facilmente riproponibile, soprattutto quando si compie uno sforzo minimo per creare qualcosa di, non altrettanto piacevole, ma almeno sufficiente.

Ebbene, l’oggetto della nostra analisi nemmeno ci prova ad ambire alla decenza e trasuda superficialità da tutti i pixel.

NeverEnd riprende, male, il setting tipico dei roguelike: nei panni di un avventuriero trovatosi, inspiegabilmente, in una sconosciuta dimensione fantasy, il giocatore ha il compito di esplorare una mappa a generazione procedurale, spostandosi, lungo i punti cardinali, attraverso stanze quadrate.

Abiette creature, buche senza fondo e randomicità ostacolano la fuga del protagonista, equipaggiato inizialmente con bastone e scudo, dall’ostile mondo in cui si è risvegliato.

Ma proprio No!

Le premesse, pur non originali, possono anche sembrare intriganti.

“Per vincere in NeverEnd avrai bisogno di un buon equipaggiamento e di molta abilità: usa i tuoi oggetti e il tuo scudo saggiamente. NeverEnd è un gioco impegnativo, quindi tieni duro e goditi l’esperienza”.

In questa frase, presente nella descrizione del game sugli store, c’è un errore fondamentale, ovvero “goditi l’esperienza”. Le meccaniche di gameplay, imprecise e legnose, sono una vera e propria inibizione al piacere. L’attacco e la difesa, gestiti rispettivamente da “X” e “R” (su PS Vita) sono ulteriormente penalizzati da animazioni povere e imprecise. Non che i nemici possano vantare una qualità migliore, differenziandosi solamente per dimensioni e rapidità: i loro particolari pattern offensivi tendono tutti all’inseguimento e al contatto diretto con l’eroe. Si può fare il medesimo discorso per le boss-fight, sempre ammesso di arrivarci; il perma-death, unito ai suddetti problemi, rende particolarmente difficile l’avanzamento nel dungeon e quando, finalmente, si riesce a raggiungere una stanza in cui acquistare armi più efficienti (tramite i punti ottenuti sconfiggendo i nemici) è ormai troppo tardi.

L’esperienza diventa così, presto frustrante e non si è affatto incentivati a progredire.

Esteticamente fa la sua figura… Purtroppo è brutta anche quella…

Visuale dall’alto su poligoni che ricordano lo stile di Minecraft e animazioni ridotte all’osso. Non ci sarebbe tanto da aggiungere in merito ad un comparto tecnico insufficiente che penalizza anche il gameplay.

Le movenze del protagonista, lente e imprecise, spesso non aiutano ad aver la meglio sui nemici: non bastasse il tasso di difficoltà elevato di suo, data la tipologia di gioco, abbiamo appurato una discrepanza tra il contatto dei poligoni (alter-ego/avversario) e l’effettivo danno procurato.

Il comparto tecnico punta ad essere volutamente minimale; non avremmo nulla da obiettare in merito, tuttavia, una pattern cromatica poco vivace e strutture che si ripetono all’infinito non incarnano l’idea di “essenzialismo” ma di “anonimato”.

Non brilla nemmeno il sonoro, rappresentato da un’unica musica in stile 8-Bit che, pur carina, diventa presto ridondante.

In sintesi:

L’idea alla base di NeverEnd, pur nella sua assenza di originalità, è l’unico elemento del titolo che ci sentiamo di salvare. Tutta la produzione appare approssimativa e, aspetto principale per un giocatore, poco divertente. Al prezzo inferiore ai 4€ gli si può dare una possibilità, ma avete idea di quante Goleador potreste comprare per lo stesso tanto?

Pregi:

  • Capisci subito che è il momento di cambiare gioco.

Difetti:

  • Scarsa originalità.
  • Meccaniche di gioco minimali mal realizzate.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 3,5

La recensione di NeverEnd è stata scritta e curata da G-PqV per GameStorm.it, pubblicata il 13-03-2018

Commenti sulla recensione (1)

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Commenti
avatar di ozzo
20-06-2018
ozzo

Insomma meglio saltare! Non mi è sembrato granché!

0
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NeverEnd

  • Versione psvita in esclusiva digitale
  • Data di uscita:
    06-12-2017
  • Categoria:
    avventura
  • Disponibilità per:
    PSVITA
  • Popolarità:
    0 %
  • psvita

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