Titolo: Digimon Story: Cyber Sleuth - Hacker’s Memory
Genere: JRPG
Piattaforma: PlayStation Vita
Sviluppatore: Media.Vision
Produttore: Namco Bandai
Data di uscita: 18 gennaio 2018
Se qui da noi i Pokemon rappresentano un fenomeno capace di attirare le folle, in oriente devono vedersela anche con i Digimon! mostriciattoli digitali protagonisti di varie serie di videogiochi tanto amati da meritarsi l’esportazione in Europa. E' ora il momento di Digimon Story: Cyber Sleuth - Hacker’s Memory, titolo che rappresenta di fatto il sequel del primo Cyber Sleuth, commercializzato un paio di anni sempre esclusiva Sony
La trama racconta di un ipotetico Giappone di un prossimo futuro dove la popolazione si divide tra la realtà e un mondo virtuale, nominato Eden, dove chiunque può rifugiarsi mediante degli avatar (modellati a propria immagine e somiglianza) per incontrare altra gente e i nostri amici Digimon.
Peccato che uno dei tanti utenti della rete (nonché protagonista del gioco), Keisuke Amazawa, abbia cominciato a vivere un inferno nel momento in cui il suo account è stato violato, venendo quindi accusato di crimini che ovviamente non ha mai commesso. Da qui inizierà la sua odissea per andare a scovare il vero responsabile delle malefatte in questione.
Quella appena raccontata è la trama di questo Cyber Sleuth – Hacker’s Memory, che tra l’altro si ispira profondamente al prequel e vi si intreccia pesantemente. Come da tradizione dei titoli sfornati nel Paese dal Sol Levante, la narrativa è più che densa di dialoghi che definire prolissi risulta essere un eufemismo, il tutto doppiato in giapponese e con i soli sottotitoli in inglese a tentare di semplificare la vita di noi poveri occidentali. Peccato che sia stato vanificato il netto miglioramento che avevamo intravisto nell’ultimo Digimon World, dove i sottotitoli erano stati tradotti addirittura in italiano.
Per il resto si tratta del solito GDR di stampo prettamente giapponese in cui dovrete girovagare per i vari dungeon, parlare con i numerosi personaggi, accettare le missioni (divise tra principali e secondarie) le quali vi imporranno di trovare oggetti, sfidare nemici, portare a termine indagini e così via.
Non mancheranno gli incontri casuali che vi porteranno a scontrarvi contro altri Digimon. In particolare gli scontri saranno occasioni per scansionare ulteriormente i mostriciattoli, aiutandovi ad accumulare ulteriori dati. Una volta ottenuto il 100% di uno di essi avrete quindi la possibilità di ricrearlo per poi poterlo allenare e vederlo evolvere. Se invece pazienterete fino all’ottenimento del 200% dei dati, invece, riuscirete nell’intento di aggiudicarvi sin da subito statistiche superiori.
In particolare ciascun mostro ha un complesso albero delle evoluzioni, cosa che, unita alla grande mole di personaggi (oltre 320) riesce nell’intento di mantenere vivo l’interesse verso questo titolo anche dopo varie decine di ore di gioco.
Il gameplay è il classico sistema a turni dove ci si scontra a gruppi di 3 (più 8 riserve), in cui la strategia riveste un ruolo fondamentale: le creature infatti sono suddivise in quattro categorie (Data, Virus, Vaccine e Free) che si rifanno ai meccanismi della morra cinese. Ciascuna categoria, infatti evidenzia un punto debole e un punto di forza rispetto alle altre specie. I Data, ad esempio, sono particolarmente vulnerabili rispetto ai Virus, i quali a loro volta sono facilmente sopraffatti dai Vaccine, che a loro volta temono i Data. Fanno eccezione i Free, i quali non mostrano né punti deboli, né di forza.
Per quanto possa sembrare complesso, in realtà il sistema si rivela efficace e piuttosto funzionale, dove imbastire un party sufficientemente eterogeneo rappresenta la chiave per il successo. Ne risulta un gameplay efficace e ben congegnato, anche se va detto che pecca nel non avere proposto nulla di nuovo né per la serie, né per il genere: l’unica novità di sorta è rappresentata dall’introduzione della modalità Colosseo, una sorta di Risiko dove l’arena viene suddivisa in caselle alle quali viene associato un punteggio. Conquistare una ulteriore casella porta all’appropriarsi del punteggio, mentre se tenterete di violare un terreno già conquistato dal nemico porterà all’inevitabile scontro. L’aggiunta di questa modalità aiuta ad incrementare la varietà del gioco, anche se non siamo di fronte a una rivoluzione,
Anche il comparto tecnico pecca a causa di una grafica funestata da ambientazioni spoglie, animazioni legnose, senza dimenticare l’orribile telecamera fissa che vi farà perdere la pazienza durante l’esplorazione dei dungeon.
Nemmeno il sonoro riesce a spiccare, a causa del mero riciclo dei brani già suonato nel prequel, con l’aggiunta di qualche altra musica che tuttavia si rendono orecchiabili.
Cyber Sleuth - Hacker’s Memory è un titolo che pesca a piene mani dal prequel, dal quale eredita gameplay, comparto tecnico, narrativa e parte dei contenuti, ampliati per l’occasione da altri mostriciattoli (che portano la popolazione a un totale di 320 creature), dungeon aggiuntivi e una modalità di combattimento inedita. Peccato tuttavia, che siamo di fronte a una produzione che non fa altro che proporre più contenuti senza di fatto proporre nulla di veramente nuovo.
La recensione di Digimon Story: Cyber Sleuth - Hacker's Memory è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 25-01-2018
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