Titolo: A Rose in the Twilight
Genere: puzzle platform
Console: PlayStation Vita
Sviluppatore: Nippon Ichi Software, Inc.
Publisher: NIS America
Data di uscita: 24 marzo 2017
Immaginate una innocente bambina con occhioni enormi (uno stereotipo tipicamente giapponese) che si risveglia, senza memoria alcuna, in un castello disabitato intriso di pericoli ma non solo: una maledizione infatti è stata scagliata sulla fortezza privandola di tutti i colori e rendendo il gioco stilisticamente particolare. Fa eccezione una sola tonalità di colore, il rosso sangue, il quale riveste un ruolo fondamentale nel gameplay di questo A Rose in the Twilight, un platform 2D che strizza l’occhio maggiormente ai puzzle games piuttosto che ai titoli action.
L’obiettivo ovviamente è quello di sfuggire dai meandri del castello, scampando ai vari pericoli che vi separano dalla salvezza, a cominciare da precipizi, rovi avvelenati, nemici e ogni sorta di minacce per il fragile corpo della nostra protagonista.
Rose è una bimba dalle limitate capacità atletiche: non sperate di poter compiere salti acrobatici oppure di arrampicarvi su per muri particolarmente alti. Rose non è in grado di fare nulla di tutto ciò. Ella potrà al massimo fare balzelli di limitata portata e salire le scale, ma nulla più. Per scampare ai molteplici pericoli che infestano la via che vi separano dalla libertà potrete sfruttare, prima di tutto, il potere del fiore che orna il vestito della bambina, capace di assorbire il sangue dagli oggetti congelandoli nella loro posizione. In questo modo potrete per esempio bloccare nello spazio una pietra che stava cadendo, consentendovi così di oltrepassare un precipizio altrimenti invalicabile.
Ad aiutare Rose c’è un altro personaggio, un gigante senza testa che potrete impersonare con la semplice pressione di un tasto passando dalla fragile Rose al nerboruto personaggio il quale, oltre a smuovere oggetti pesanti, potrà anche prendere in braccio la piccola bambina e scagliarla al di là di un ostacolo altrimenti impossibile da attraversare.
Il gioco quindi consiste nell’alternare il controllo dei due personaggi per risolvere i vari puzzle che infestano i vari livelli, utilizzando la forza bruta piuttosto che travasando il sangue da un oggetto all’altro. Va detto che capiterà abbastanza frequentemente di dover andare avanti per tentativi, spesso e volentieri dovendo ripetere perché, un po’ per strategie sbagliate, un po’ per la difficoltà intrinseca del gioco che richiede precisissimo tempismo, un po’ per qualche imprecisione di troppo nei controlli vi capiterà di trovarvi in un vicolo cieco dove l’unico modo per procedere sarà quello di riprendere dall’ultimo checkpoint. La difficoltà intrinseca di alcuni passaggi renderà talvolta l’esperienza di gioco piuttosto frustrante.
Proseguendo verso i titoli di coda (che vedrete dopo aver sconfitto il boss finale, contro il quale dovrete utilizzare tutte le strategie imparate durante il totale di 7/8 ore di gioco) avrete inoltre modo di raccogliere le memorie dei personaggi che hanno abitato il castello, le quali ridaranno anche la memoria alla povera protagonista.
Finendo il gioco si sblocca una nuova modalità, time attack, che vi metterà di fronte anche al cronometro nel ripetere le vostre scorribande tra trappole e cunicoli infestati da pericoli.
Il gioco tecnicamente è caratterizzato dalla quasi totale mancanza di colore, ma la ripetitività delle ambientazioni rendono e una scarsa varietà delle animazioni minano il comparto grafico.
Il sonoro si fa apprezzare per la sua capacità di accompagnare il gameplay, ma va detto che anche qui a lungo andare coglierete la mancanza di varietà.
A Rose in the Twilight è un puzzle game bidimensionale, sotto forma di platform dove la cooperazione tra i due protagonisti, una bambina capace di travasare il sangue da un oggetto all’altro e un gigante capace di sollevare e scagliare oggetti pesanti, nonché Rose stessa, consentirà di procedere attraverso i cunicoli del castello maledetto.
Un gameplay talvolta troppo ostico, una scelta grafica curiosa ma poco varia minano un tantino l’appeal del gioco che altrimenti avrebbe potuto sicuramente attrarre un pubblico maggiore.
La recensione di A Rose in the Twilight è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 25-08-2017
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