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Recensione di Watch Dogs

Titolo: Watch_Dogs
Genere: Action / Free Roaming / Shooter / Stealth
Piattaforma: PlayStation 4
Sviluppatore: Ubisoft Montreal
Publisher: Ubisoft
Data di uscita: 27 maggio 2014

Un gioco basato sulla rete, elogiato dalla rete, affossato dalla rete.

Partiamo da un dato di fatto: Watch Dogs presentato nella conferenza stampa Ubisoft all’E3 2012 si merita assolutamente il premio di gioco più esaltato e allo stesso tempo più affossato dalle critiche pre-lancio degli ultimi tempi. Con andamento inversamente proporzionale agli elogi e allo stupore iniziali, sono cresciute le perplessità e il malcontento generale. Si è passati dai commenti positivi come “rivoluzionerà il free-roaming”, “il primo vero gioco di nuova generazione”, “esteticamente fenomenale”, a quelli negativi quali “evidente downgrade grafico”, “è un GTA con l’hacking”, “non è adatto alle nuove console”. E’ anche vero, però, che il team di sviluppo ha incentivato questo turbinio di pareri contrastanti: accolto positivamente da parte della critica post E3 per la sua qualità grafica e il suo gameplay unico, e premiato con il “Best of Show Award” da Gaming Excellence, Watch Dogs, era previsto per il 21 novembre 2013, per poi essere rinviato a data da destinarsi. Abbiamo dovuto attendere il 6 marzo 2014 per conoscere quando finalmente avremmo potuto stringere tra le mani una copia del gioco, ovvero il 27 maggio dello stesso anno. E’ stato quindi inevitabile che tutto quell’hype iniziale andasse a dissiparsi generando domande su domande sul perché di tale posticipazione, con tante perplessità in allegato. Ma qual è la verità? Spesso le analisi a caldo di un gioco sono condizionate dagli umori del momento, dalle aspettative, e dal pensiero comune. Noi proveremo a isolarci, a raffreddare i circuiti e ad entrare nel cuore di Watch Dogs, decriptando quella password che ci permetterà di visualizzare i suoi contenuti, proteggendo le nostre idee da qualsiasi tipo di “hacking” esterno. 

Aiden Pearce: un hacker in formato “The Punisher”.

Ambientato in una Chicago alternativa dei nostri giorni, il titolo Ubisoft ha come leitmotiv l’influenza della tecnologia su una società sempre più vittima del “grande fratello” dell’interconnected networks. La più grande città dell’Illinois, così come altre grandi metropoli, è sotto il controllo del ctOS (Central Operating System), un “supercomputer” (nato dopo il blackout del 2003) che ne gestisce la rete globale tecnologica: dalle telecamere di sicurezza alle banche, passando per i semafori, gli smartphone e soprattutto le schede anagrafiche di ogni abitante. Watch Dogs è una tipica storia di vendetta.  

Il protagonista della trama è Aiden, americano di 39 anni nato a Belfast (Irlanda del Nord) che, allo stesso tempo, è vittima e carnefice di questo sistema. La sua passione per l’hacking lo porta ad invadere la vita dei cittadini e a godersi tutto ciò che è connesso al ctOS, tramite il proprio smartphone e l’app “Profiler”. L’altra faccia della medaglia offre però attività illegali, criminalità e nemici.

La storyline si apre proprio con l’incipit della vendetta di Aiden, disposto a rintracciare tutti i responsabili di un lutto subito undici mesi prima. Insomma, una storia di vendetta come altre già viste, portate avanti da un antieroe che galleggia costantemente nella soglia che separa il buono dal malvagio. Ciò nonostante il fenomeno “dèjà vu” non è forte come in altre produzioni e l’enorme corollario di attività secondarie contribuisce a rendere il tutto vario e divertente. La longevità è decisamente buona: parliamo di circa 25-30 ore necessarie per completare la sola quest principale, suddivisa in cinque capitoli.  A queste si aggiungono le ore passate a scoprire ogni segreto di Chicago, sia in esplorazione libera, sia passando attraverso le innumerevoli e funzionali sub-missions.

La città come arma? Non solo. Un mix tra action, stealth, shooter ed elementi RPG.

Da un punto di vista del gameplay, il lavoro Ubisoft si dimostra assolutamente valido e diversificato. Tralasciando un momento il carattere free-roaming, andiamo ad analizzare il combat-system: gli elementi inseriti dal team di sviluppo partecipano in modo sinergico, senza che quasi mai uno predomini sull’altro.  Durante le missioni, sono offerte al giocatore fasi di azione, stealth, hacking e sparatutto e, nella maggior parte dei casi, ci sarà la possibilità di scegliere l’approccio preferito. 

L’interazione via rete con la città si dimostra non solo un aspetto innovativo ma anche utile: qualunque elemento connesso al ctOS diventa un’arma nelle mani di Aiden Pearce, dalle telecamere, ai cancelli, dalle centraline agli antifurto delle auto e così via. Tutto questo è reso funzionale da un’ottima realizzazione del level-design, che permette di sfruttare al massimo le suddette caratteristiche.

Un altro aspetto positivo è il tocco RPG rappresentato dall’albero delle abilità. L’evoluzione del protagonista nel corso dell’avventura è strutturata su 50 livelli: l’esperienza ottenuta permette di migliorare le skill di combattimento, quelle di hacking e quelle di guida. Proprio il driving-system è, però, la parte meno convincente del gameplay: auto e moto risultano poco manovrabili e la loro caratterizzazione in termini di guida è davvero scarsa. Il comportamento dei veicoli acquatici è leggermente superiore ma rimane comunque su livelli non adatti ad una produzione di questo tipo.

Watch Dogs: “facesse acqua da tutte le parti” sarebbe perfetto.

Vi starete chiedendo il motivo del titolo di questo paragrafo. E’ semplice: l’acqua è esteticamente meravigliosa e raggiunge un livello di realismo ottimo. Purtroppo, Watch Dogs non è solo Chicago River, e nella terraferma si alternano aspetti più che buoni ad altri che, nell’ottica dell’ottava generazione di console, sono un vero e proprio scempio tecnico. La versione PS4 da noi testata risente del fenomeno “cross-gen”, che tende a livellare i giochi di nuova e vecchia generazione dando vita ad un ibrido che stenta (in modo palese) a sfruttare la potenza delle nuove macchine. 

Evidenziamo prima di tutto gli aspetti positivi: la città è dinamica, interattiva con tantissimi elementi caricati contemporaneamente sullo schermo, senza che il frame-rate subisca cali apprezzabili. Il team ha fatto un buon lavoro nella gestione del sistema particellare, così come in quello di luci e ombre (con una grave mancanza che vedremo più avanti). Per questo motivo Chicago appare più affascinante durante le fasi in notturna piuttosto che in quelle con il sole, dove le texture si appiattiscono e non fanno sicuramente gridare al miracolo. La realizzazione dei personaggi va a peggiorare di pari passo con la loro importanza. Sì va da un Aiden ben delineato e animato, ad altri, le cui texture sembrano provenire da un lontano passato: imprecise, spente e veramente distanti da un livello di realismo accettabile.

Andiamo ora a vedere quello che proprio non convince: la fisica. Sotto questo aspetto il gioco sembra avere un’involuzione tecnica di qualche anno. Per questo ci sentiamo di farci le seguenti domande:

- I veicoli con il buio accendono i fari: com’è possibile che un qualsiasi oggetto posto davanti al fascio luminoso non proietti un’ombra? 

- Per quale motivo è stata completamente ignorata l’immagine nei riflessi sugli specchi e sulle vetrate? Aiden è forse un vampiro?

- Perché nelle fasi di guida un urto a velocità limitata è in grado di fare danni analoghi di uno a velocità massima?

- C’è una ragione per cui un Aiden bagnato non lascia impronte sul terreno asciutto? Scarpe speciali?

- Com’è possibile che un essere umano possa trascinare oggetti pesanti come lampioni, come fossero piume?

- Per quale motivo un nemico in fuga corre alla stessa velocità anche dopo essere stato gambizzato?

Insomma, la vastità del titolo in parte rende questi difetti meno “importanti”, ma sarebbe giusto che la next-gen (ormai current-gen anche se non si direbbe) non sia contaminata da errori così grossolani.

Anche il comparto audio ha i suoi alti e bassi. L’atmosfera generale trasmessa dai suoni, dalle voci e dalla soundtrack è quella di una Chicago credibile e viva. I doppiaggi in lingua inglese sono davvero piacevoli così come le voci italiane ma, in questo caso, si assiste a momenti di “doppio-parlato” con dialoghi inglesi che si mischiano a quelli italiani. Inoltre il campionamento dei suoni di alcune auto è mal realizzato.

In generale queste mancanze tecniche danno la sensazione di un gioco tanto vasto e, forse per questo, rimasto purtroppo incompleto. 

In sintesi.

Inserendo nuovamente l’elemento “attese” nelle nostre considerazioni, è ovvio che Watch Dogs sia, per certi versi, al di sotto di quanto Ubisoft avesse lasciato credere. Alcuni “orrori” tecnici non sono assolutamente concepibili quando si tratta di console di ottava-generazione. Nel complesso rimane comunque un ottimo gioco, divertente e vario, che unisce elementi action, stealth, shooter e RPG in un ottimo open world. “Promosso con debito”.

Pro : 

  • Buona impostazione open-world
  • Ampio, longevo e per certi versi innovativo.
  • Gameplay molto vario che consente diversi stili di gioco.
  • Trama avvincente ...

Contro :

  • Alcune importanti mancanze tecniche.
  • Audio italiano che offre dei momenti di “doppio-parlato”.
  • Tutto quello che ha preceduto il lancio.
  • ... Anche se non troppo originale.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7.5

La recensione di Watch Dogs è stata scritta e curata da Gabriele.Eltrudis per GameStorm.it, pubblicata il 02-06-2014

Commenti sulla recensione (6)

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Commenti
avatar di bin laden
31-07-2014
bin laden

ma aldilà dei bug, voglio aggiungere che l'idea non è manco male, solo che purtroppo si usa sempre come punto di riferimento GTA per dare valutazioni, alla fine neanche sbagliato è, visto che è il miglior titolo del genere, magari oltre l'innovazione di controllare il mondo dal cell potevano implementare anche una trama può interessante e travolgente, come quella di gta 5 che a me ha fatto innamorare.

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avatar di bin laden
21-07-2014
bin laden

strano di solito ho senitto pessime recensioni dai giocatori

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avatar di anddbgt
19-07-2014
anddbgt

Speriamo ne valga la pena di spendere tanto per questo gioco..comunque entrerà a far parte della mia collezione!

0
avatar di exten
11-06-2014
exten

lo preso finito e devo dire....OTTIMO GIOCO

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avatar di _ImmortaL_
02-06-2014
_ImmortaL_

Il gioco non mi ha mai attirato particolarmente, ma ho trovato comunque interessante la recensione. Ottimo lavoro.

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avatar di G-PqV
02-06-2014
G-PqV

Comunque sia è un gioco molto DIVERTENTE! Anche i bug strappano due risate!

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