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Recensione di Tomb Raider: Definitive Edition

Titolo: Tomb Raider Definitive Edition
Genere: Survival / Action
Sviluppatore:
Crystal Dynamics
Publisher:
Square Enix
Data di uscita:
31 gennaio 2014

Si riparte da zero per dar vita a qualcosa di più reale.

Tomb Raider Definitive Edition è una versione evoluta e “LEVEL UP” del reboot (lanciato il 5 marzo 2013) della serie Tomb Raider, con la skill “qualità grafica” pompata al massimo. In parole povere si tratta di un adattamento, un porting in chiave next-gen di uno dei migliori titoli action/adventure con elementi survival del 2013. Andremo ad analizzarlo nei suoi vari aspetti, per capire insieme quanto sia affascinante l’edizione Crystal Dynamics di Lara Croft, dal punto di vista narrativo e della trama, ma anche per quanto riguarda il gameplay e il comparto tecnico. Inoltre, ci soffermeremo sulle innovazioni inserite proprio nell’edizione “definitiva”. 

Partiamo da un dato di fatto: Tomb Raider è un “riavvio”, un reboot appunto. Di conseguenza non troveremo collegamenti tra le attuali vicende e quelle narrate nella serie precedente: si riparte effettivamente da zero. La nuova eroina, si discosta in modo netto dalla protagonista realizzata dal game designer britannico Toby Gard (Core Design) anche se mantiene alcuni dettagli classici come la celebre canotta verde, una spiccata propensione all'esplorazione di antichi sotterranei e soprattutto ciò che l’ha resa famosa: le tet...Come non detto, anche quelle sono sparite, o meglio, sono state ridotte in favore di una figura più armonica dal comunque indiscutibile fascino.

Prima di partire con la recensione vera e propria vogliamo fare una precisazione: il confronto tra il nuovo Tomb Raider e la saga di Uncharted sarebbe un discorso complesso su cui spesso in rete si fa molta confusione. E’ vero, il paragone viene piuttosto spontaneo, per caratteristiche e meccaniche di gioco, ma non bisogna dimenticare che il primo episodio con protagonista Lara risale al lontano 1996. Quindi per evitare di addentrarci sul tema “E’ nato prima l’uovo o la gallina?” preferiamo analizzare il titolo per quello che è, indipendentemente da eventuali e possibili influenze da parte di altri giochi.

La nascita della “guerriera archeologa”.

L’avventura della “nuova” miss Croft ha origine proprio durante una spedizione via mare alla scoperta del Regno Yamatai e della sua leggendaria Regina del Sole Himiko. Il video introduttivo, di pregevole fattura, mostra l’incidente in cui la nave, con a bordo Lara e il suo equipaggio naufragano su un’isola apparentemente deserta. Ben presto però ci si imbatterà negli abitanti del posto ovvero uomini appartenenti ad una oscura setta religiosa, i Solarii. Iniziano qui le difficili imprese di una Lara Croft ben lontana dalla spavalda, forte e coraggiosa eroina che ricordavamo. Fondamentale, in questo senso, è quindi il percorso evolutivo che la accompagnerà per tutto il corso del game, trasformandola, da indifesa e fragile ragazza, in una vera e propria guerriera, pronta a tutto per garantire la propria sopravvivenza (con annesso “crescendo di violenza”). La sua maturazione caratteriale coinvolge anche in modo importante il gameplay e questo rappresenta sicuramente uno dei punti forti del titolo.

Senza spoilerare ulteriori dettagli sulla trama, possiamo comunque confermare una story-line davvero piacevole, intrigante e, in alcuni momenti, densa di sentimento. La longevità della campagna principale si aggira intorno alle 10 ore, espandibili notevolmente grazie a tutto il corollario offerto dall’isola. Crystal Dynamics ha infatti arricchito la trama con delle “missioni” secondarie, come l’esplorazione delle tombe degli Yamatai (con relativi enigmi) e la raccolta di collezionabili sparsi per tutta l’isola. Inoltre, quasi mai si avrà la sensazione di giocare parti ripetitive o di tornare in un punto precedente della mappa: le vicende seguiranno un filo continuo e scorrevole, adattandosi, come già detto, al processo evolutivo della protagonista. Alcuni potranno però storcere il naso, perché il tutto viaggia su binari prestabiliti, senza una minima possibilità di variarne i contenuti con le proprie scelte in game. Un altro elemento non troppo convincente è la caratterizzazione dei personaggi secondari. Se da un lato il profilo di Lara si mantiene affascinate per tutto il corso dell’avventura, lo stesso non si può dire per quello dei comprimari che, troppo poco carismatici, penalizzano nel complesso anche la sceneggiatura.

Gameplay buono, semplice e divertente, ma IA appena sufficiente.

Anche per quanto riguarda il gameplay, siamo di fronte ad un totale reboot. Le azioni della nuova Lara saranno frutto dei progressi che la accompagneranno nel corso dell’avventura. Gli sviluppatori infatti, hanno inserito un sistema action/stealth con elementi RPG, che permetterà all’eroina di apprendere e perfezionare le proprie abilità per far fronte ad un’escalation di pericoli. Azioni principali e secondarie, come accendere un fuoco, cacciare animali, arrampicate o combattere, sono basate sul concetto delle “abilità sbloccabili”. I punti esperienza  potranno essere spesi nei momenti “falò” dove sarà anche possibile salvare i progressi di gioco ed effettuare “spostamenti rapidi” da una zona all’altra dell’isola. Gli exp-point si ottengono abbastanza facilmente negli scontri e nel corso dell’esplorazione, ad esempio un colpo alla testa in un conflitto a fuoco sarà ripagato con un “tot” di punti bonus e così via. Sempre nei falò sarà possibile anche potenziare il nostro arsenale che comprende un arco, una pistola, un fucile a canna liscia e un mitra, oltra ad un picchetto utilizzabile nei combattimenti ravvicinati. 

Le fasi action sono ben realizzate, e si alternano a momenti shooter e stealth. Il tutto è arricchito da affascinanti e cinematografiche sequenze scriptate e da quick time event che hanno il merito di originare nel player una buona dose di adrenalina. Saranno inoltre presenti, anche se in piccole dosi, enigmi ed elementi platform, che fungeranno più che altro da anello di congiunzione con le avventure della “prima” Lara. 

Il giocatore potrà contare sulla modalità “istinto di sopravvivenza” tramite la quale potrà evidenziare i nemici, gli elementi interattivi della zona e gli obiettivi della missione. 

Tomb Raider è un titolo che si lascia giocare con piacere anche se presenta alcune lacune che ci sentiamo di evidenziare. In primis abbiamo trovato troppo spinta l’evoluzione della protagonista. E’ vero, esiste il detto “di necessità virtù” ma in questo caso, nel corso di una singola avventura, si ha una completa trasformazione da creatura indifesa ad una devastante macchina da guerra. Questo, però, è anche frutto di un IA non all’altezza di una produzione di questo calibro, con nemici che, nei conflitti a fuoco, spesso mancheranno il bersaglio e che agiranno in modo ripetitivo, con scarsa logica, anche nel duello corpo a corpo. Inoltre i momenti stealth, e il cover system sono troppo automatizzati, e lasceranno poca libertà di approccio alle diverse situazioni di scontro. Nel complesso il nostro giudizio sul gameplay è più che buono.

Multiplayer: un extra di cui si poteva anche fare a meno. 

Il multi in un titolo come questo passa nettamente in secondo piano. Nella modalità online verrà proposto comunque qualcosa di attinente alla storia principale, con la competizione tra gli adepti fanatici degli Yamatai e i civili sopravvissuti al naufragio della Endurance. Sarà possibile sfidarsi nel classico deathmatch tutti contro tutti, a squadre e ad obbiettivi. La personalizzazione del proprio personaggio è piuttosto scarsa ma si organizzerà su un’evoluzione in livelli con la conseguente acquisizione di potenziamenti. Non è niente di eccezionale anzi, qualcosa di appena sufficiente che però non toglie nulla alla campagna in single player. 

Punto di vista tecnico.

Andiamo ad analizzare ora il punto di vista tecnico, riferendoci in questo caso proprio alla Definitive Edition, poiché è solo in questo ambito che il porting next-gen presenta delle differenze. E’ necessario innanzitutto considerare il rapporto qualità prezzo di questa edizione. Riteniamo il prezzo di lancio di 60€ davvero eccessivo visto che, accontentandosi di una versione meno “qualitativa” ma comunque ottima come quella old-gen (per non parlare di quella PC), si riesce a risparmiare la metà dei soldi, se non di più. Già il gioco originale poteva infatti vantare una buona realizzazione di texture dei personaggi e delle ambientazioni. Appariva però piuttosto evidente la differenza tra il modello di Lara mostrato nelle sequenze video introduttive e quello visto nel resto del game. Il motore grafico Crystal Engine si comportava in modo più che buono ma presentava alcuni piccoli problemi nel gestire con fluidità determinate animazioni sia negli scontri con i nemici che nelle sequenze quick time. Un altro punto debole era l’aspetto e il comportamento dell’acqua e del fuoco, troppo innaturale in entrambi i casi. Infine erano presenti diversi “bug” riguardanti il motore fisico. Ovviamente tutto questo non andava a danneggiare più di tanto il complessivo buon lavoro degli sviluppatori. Nella “definitive” Crystal Dynamics si è concentrata soprattutto sulla figura della protagonista, rendendola ancora più umana ed espressiva. Lara si sporcherà di sangue e fango e le sue azioni saranno accompagnate da una più realistica e ampia gamma di animazioni facciali, dettagliate e cariche di pathos. Il movimento dei suoi capelli sarà spettacolarmente gestito dal TressFX, già presente nella versione PC. Andando al di là della figura della signorina Croft, diverse migliorie, ma forse ancora inadeguate considerando le potenzialità next-gen, sono state apportate nella gestione di luci ed ombre. Il fuoco delle torce, ad esempio, appare più naturale ma le fiamme restano comunque piuttosto fittizie. Anche l’ambiente risulta “rinvigorito” da una serie di nuove animazioni, come rami e alberi che si muovono quando sferzati dal vento, ma rimangono alcuni piccoli problemi  relativi alla fisica delle collisioni. 

Per quanto riguarda l’aspetto sonoro, i progressi in questa nuova edizione si avvertono, ma bisogna sottolineare come anche la versione del 2013 fosse su un livello qualitativo pregevole. La soundtrack affidata a Jason Graves, contribuiva ad immergere il player all’interno del “sentimento” dell’avventura, ricalcando, con suoni e musiche azzeccatissime, le diverse fasi del gioco, da quelle più blande a quelle più concitate. A tutto questo si affiancava un campionamento ottimo dei rumori. Per quanto riguarda i doppiaggi preferiamo quello in lingua inglese che denota un lavoro di recitazione davvero bello ed espressivo. D’altro canto anche la versione italiana, seppur non paragonabile, è piuttosto buona.

In sintesi

Tomb Raider 2013 è stato un titolo ottimo, che ha completamente sconfitto il rischio che corrono i reboot delle serie di successo, con numerosi elementi positivi sotto tutti i punti di vista. I pochi difetti che lo accompagnavano sono stati quasi tutti limati nella Definitive Edition, un porting davvero ben realizzato. Questo però non ci evita la domanda che ci siamo già posti: spendere 60€, per un prodotto con “interessanti e belle” ma non determinanti migliorie, non è forse eccessivo? Consigliamo l’acquisto ai giocatori in possesso solo di una console di nuova generazione che non hanno giocato al reboot base del 2013. Altrimenti potete sempre aspettare un inevitabile calo di prezzo.

 Pregi: 

  • Il reboot del 2013 è di per se un gran titolo.
  • Estetica di Lara e dell’ambiente perfezionata.
  • Gameplay divertente e trama carica di pathos.

Difetti:

  • Prezzo troppo elevato per un porting.
  • Se non siete amanti del dettaglio la Definitive non offre nulla di nuovo.
  • IA deludente.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7,5 

Valutazione Tomb Raider 2013: 8

La recensione di Tomb Raider: Definitive Edition è stata scritta e curata da Gabriele.Eltrudis per GameStorm.it, pubblicata il 14-03-2014

Commenti sulla recensione (3)

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Commenti
avatar di bin laden
31-07-2014
bin laden

a me tomb raider non è mai piaciuto non è il mio genere, ma da questo sono tentato cavolo lara l'hanno fatta davvero bellissima stavolta, e pure lo stile del gioco mi sembra più bello, da provare non c'è che dire..

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avatar di urlex
20-04-2014
urlex

Io non sono amante dei giochi d'azione ma TR è veramente piacevole da giocare e la protagonista è affascinante. Mi è piaciuto di più dei precedenti TR. Comunque è vero che non offre molto di più rispetto all'edizione per PS3 ed è consigliato soprattutto a chi non lo ha ancora giocato sulla vecchia console.

0
avatar di G-PqV
03-04-2014
G-PqV

La nuova Lara è davvero bella...Provare per credere!

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Tomb Raider: Definitive Edition

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Valutazione del gioco 7.5

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