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Recensione di The Raven Remastered

Titolo: The Raven Remastered
Genere: Avventura punta e clicca
Piattaforma: PlayStation 4 (versione testata), Xbox One e PC
Sviluppatore: KING Art
Publisher: THQ Nordic
Data di uscita: 13 marzo 2018

Il Corvo non è morto e torna in versione rimasterizzata

Nato nel XIX secolo e affermatosi nel Novecento, il genere giallo ha visto tanti interpreti che nel corso degli anni, penna alla mano, hanno cercato di coinvolgere il lettore in una caccia al colpevole ricca di colpi di scena e annesse spiegazioni create ad hoc per lasciare il pubblico a bocca aperta.

Sicuramente una delle esponenti più note, e apprezzata ancora oggi nonostante le sue opere siano datate, è Agatha Christie, rinominata appunto “la regina del giallo”, grazie ai suoi racconti mai scontati e tediosi. Ed è proprio lei la fonte d’ispirazione alla quale i ragazzi dello studio di King Art fecero affidamento, quando nel 2013 lanciarono sul mercato il poliziesco “The Raven - Legacy of a Master Thief”, avventura punta e clicca divisa in tre episodi (lanciata sulle console del tempo e su PC grazie al publisher THQ Nordic) il cui filone narrativo ruota intorno alla caccia del ladro noto col nome de Il Corvo.

Con un protagonista quasi identico ad Hercule Poirot, e delle ambientazioni prese in prestito da alcuni dei titoli più importanti della nota scrittrice, il titolo si è fatto conoscere tra gli amanti del genere ottenendo ottime recensioni grazie ad una trama imprevedibile, con ricchi colpi di scena, e personaggi buffi quanto ben caratterizzati, ai quali si aggiunge un ottimo doppiaggio.

Chi ha avuto l’opportunità di giocare qualche altro titolo dello studio tedesco, non sarà sorpreso di leggere queste parole, visto che ormai i teutonici di KING Art si sono fatti le ossa a suon di punta e clicca. A loro si dà il merito di aver creato la saga di The Book of Unwritten Tales, composta da più episodi nei quali, tra un rompicapo e un enigma, si racconta la storia di un misterioso artefatto, .

Ma torniamo al nostro Corvo di The Raven, che come una fenice rinasce dalle proprie ceneri, questa volta in HD, e sbarca sulle console di attuale generazione modificando leggermente il titolo in The Raven Remastered, e sperando di bissare il successo di 5 anni fa, conquistando anche chi non ha potuto provarlo in passato.

Sarà riuscito a rubarci il cuore, come fosse il rubino più prezioso di un’esposizione d’arte?

Testa pelata, baffetti impomatati e celluline grigie in movimento. È Hercule Poirot? No!

Londra, 1964. Il gioco si apre all’interno del British Museum, dove una guardia un po’ pigra viene turbata da un rumore sospetto proveniente da una delle sale del museo. Tutto sembra tranquillo, ma in realtà l’oscurità nasconde le malefatte di un emulatore del famoso ladro noto col nome de Il Corvo.

Non può essere altrimenti, poiché il ladro gentiluomo è sparito dalle scene ormai da anni, e ora qualcuno ne sfrutta il nome per un memorabile colpo finalizzato a rubare uno dei due rubini più importanti al mondo: gli Occhi della Sfinge.

Il furto è un successo, ma il modus operandi solitamente pacifico del ladro, viene sostituito da quello di un bombarolo che, oltre alla piuma nera, marchio di fabbrica del Corvo, si lascia dietro feriti e distruzione.

Dopo questa breve introduzione, ci troviamo a bordo del famoso treno Orient Express durante la sua traversata partita da Parigi Gare de l'Est, e diretta all’odierna Istanbul. Al suo interno ospita uno dei protagonisti, l’agente svizzero Anton Jakob Zellner, il sosia di Hercule Poirot nella versione interpretata da David Suchet. Il goffo e panciuto poliziotto è appassionato di gialli e, suo malgrado, si ritroverà coinvolto in una caccia al colpevole come finora aveva fatto solamente attraverso le pagine dei romanzi a lui tanto cari.

Tra gli ospiti, infatti, spicca sicuramente il detective Nicolas Legrand, passato alla storia, qualche anno prima, per aver messo fine alla carriera del Corvo originale con una pallottola fatale. Temendo l’esistenza di un emulatore meno propenso al pacifismo, organizza un piano perfetto (non proprio) per incastrarlo, mettendosi a guardia dell’Occhio della Sfinge rimasto, atteso al Cairo per un’esposizione nel museo.

Desideroso di dimostrare il proprio valore, l’agente Zellner decide di dare una mano nell’indagine, conoscendo gli ospiti che condividono con lui i vagoni del treno, tra cui la sua scrittrice di gialli preferita (un altro chiaro omaggio ad Agatha Christie) e la sua dama di compagnia con pargolo al seguito, un dottore tedesco, una baronessa e il suo maggiordomo, uno studioso e uno scapestrato quanto affascinante violinista.

A sorpresa (ma neanche tanto) il piano si rivela a dir poco fallimentare, risultando in un furto di successo da parte del nuovo Corvo, che anche stavolta si lascia dietro una piuma nera, tanta distruzione, e una lettera che ne preannuncia il ritorno.

Ma vista l’indole distruttiva dell’emulatore, la caccia al ladro si trasforma in una caccia all’assassino sviluppata nell’arco di tre episodi, all’interno dei quali il giocatore visiterà altrettante diverse location: il già citato treno, una crociera e l’interno del Museo di Storia del Cairo.

Grazie ai punti di vista differenti offerti dai tre personaggi giocabili, la storia verrà spiegata nel minimo dettaglio fin dall’inizio, senza lasciare niente al caso e offrendo un finale soddisfacente e sorprendente.

È stato il maggiordomo, con la corda, nella biblioteca

Il titolo di questo paragrafo non vuole ovviamente essere uno spoiler, ma semplicemente una battuta, vista la presenza del maggiordomo, e soprattutto un richiamo al gioco Cluedo, data la raccolta di indizi nel taccuino del protagonista che tanto ricorda il famoso gioco da tavolo. Come ogni detective che si rispetti, al giocatore verrà fornito un diario dove verranno aggiunti tutti gli elementi degni di nota ai fini dell’indagine, consultabili facilmente e in ogni momento grazie al touch pad.

Le annotazioni saranno i pezzi del puzzle di quest’indagine investigativa, e si otterranno frugando e ficcanasando dove non si dovrebbe, ma anche parlando e conoscendo meglio i personaggi del variegato cast del gioco. Il titolo, infatti, permette di osservare e scambiare quattro chiacchiere con tutti, grazie al sistema di dialogo con più opzioni selezionabili in sequenza. Rarissime volte il discorso porterà il giocatore a selezionare solo una voce tra quelle disponibili, escludendo quindi le altre.

Una volta scoperto qualcosa di importante, apparirà in alto a destra un’icona a segnalare la presenza di nuove voci disponibili nel diario. Qui, oltre ad una descrizione della situazione e dei personaggi, sarà possibile consumare dei “punti detective” nel caso le vostre “celluline grigie” proprio non riescano a mettersi in moto per risolvere l’enigma. Questi punti si accumuleranno ogni qualvolta si risolverà un rompicapo o si progredirà nella storia, ma potranno anche diminuire quando si ricorrerà agli indizi sopracitati, o alla funzione (attivata col tasto quadrato) che rivela tutte le icone selezionabili all’interno della schermata. Più se ne usano, più diminuirà il punteggio totale che verrà poi comunicato al giocatore alla conclusione di ogni capitolo, in aggiunta al grado di detective ottenuto.

A proposito della schermata, come in ogni punta e clicca, gli ambienti sono tanti ma tutti abbastanza circoscritti; il personaggio potrà comunque muoversi (molto lentamente) per le varie sezioni del livello alla ricerca di indizi. La visuale in terza persona e la telecamera fissa aiutano ad individuare facilmente l’icona sullo schermo (nonostante su console risulti più difficile selezionare quelle più lontane dal personaggio), con la quale si potrà interagire in due modi: esaminandola e utilizzandola.

È ovviamente presente un inventario dove sarà possibile combinare gli oggetti tra loro e leggerne una breve descrizione.

A differenza di altri titoli di questa categoria, i rompicapi di The Raven Remastered non lasciano insonni alla ricerca di una risposta, ma sono abbastanza logici e richiedono solamente un po’ di pazienza ed elasticità mentale. La feature più frustrante, nonché quella meno attinente alla tipologia del titolo, è il mini-gioco dello scassinamento, il cui meccanismo non viene spiegato esaustivamente, lasciando il giocatore in balia del caso. Fortunatamente appare solo una volta… ma è stata sufficiente.

A proposito di frustrazione, una “menzione di disonore” va al movimento legnoso del personaggio negli spazi già di per sé ristretti: è poco fluido, così come lo sono le animazioni dei modelli. Bloccarsi in ostacoli invisibili è la norma vista la rigidità dei personaggi e la telecamera che, con la sua “immobilità”, nasconde parti della location. A questo bisogna aggiungere l’impossibilità di correre, una mancanza messa in risalto soprattutto negli ambienti più ampi, che sfocia in un rallentamento dell’azione.

Un’ottima colonna sonora non cancella del tutto delle animazioni legnose

Come ci ricorda il titolo del gioco, questa nuova versione gode di animazioni completamente rimasterizzate, con nuova illuminazione e risoluzione in alta definizione, una modifica che non ottiene, purtroppo, il risultato sperato. Già dai primi secondi della cutscene iniziale, ci vengono mostrate delle animazioni legnose non solo nei movimenti del corpo, ma anche in quelli facciali, con un lip-synch del tutto inesistente e la bocca che si agita in modo casuale e involontariamente comico.

A questo si aggiunge una scelta stilistica davvero discutibile, con lo studio inizialmente indeciso se optare per un look più realistico o uno più cartoonesco, convergendo, infine, sull’infelice mix di modelli basati sulla realtà, ma con caratteristiche a dir poco esagerate.

Fortunatamente, a risollevare il nostro morale, e il voto del gioco, ci pensa il reparto audio, uno dei pregi della produzione, insieme alla sceneggiatura.

Il doppiaggio (disponibile solo in inglese) risulta davvero eccellente, con attori che incarnano a meraviglia i personaggi, regalandogli una genuinità e un’umanità introvabile nei disegni. Ognuno di loro, supportato da una sceneggiatura sorprendente ed accattivante, dà vita al proprio alter-ego, riuscendo a farsi odiare o amare, proprio come previsto. La variegata presenza di diversi accenti rende il tutto ancora più divertente per coloro con un orecchio allenato e in grado di individuare le diverse sfaccettature delle tante nazionalità presenti.

Per quanto non sia presente il doppiaggio italiano, questa nuova edizione include finalmente la localizzazione nostrana nel menù e nelle scritte a video, dando la possibilità anche a chi non mastica granché l’inglese di capire lo svolgimento della storia. L’unica critica riguarda i sottotitoli, a volte illeggibili perché bianchi su campo bianco, o con errori di battitura davvero imbarazzanti e facilmente evitabili.

Chiudiamo con uno degli elementi più apprezzabili di tutta l’opera, ossia le musiche, che ricordano in tutto e per tutto le trasposizioni televisive e cinematografiche delle opere di Agatha Christie: prendete il fan più accanito di Poirot e provate voi stessi le nostre parole. Alcune melodie sembrano esser state prese in prestito dalla serie TV dedicata al detective belga, come a voler ancora una volta rendere omaggio a chi questa storia l’ha ispirata in tutto e per tutto.

All’interno di questa edizione, è possibile trovare tra gli extra un concerto dell’orchestra incaricata di dare vita alle note messe nero su bianco dal compositore, una feature davvero interessante. Se, invece, preferite il lato visivo, troverete anche parecchi bozzetti e modelli in 3D nell’artbook digitale che potrà essere sfogliato nella sua interezza solamente dopo averne sbloccato tutte le voci durante la campagna.

In sintesi:

The Raven Remastered è un vero e proprio omaggio alla regina dei gialli, Agatha Christie, a partire dal protagonista, sosia perfetto dell’investigatore belga Hercule Poirot, passando per lo svolgimento dell’indagine con caccia al colpevole e ricchi colpi di scena, fino alle location scelte per questo punta e clicca suddiviso in tre episodi.

In una caccia al misterioso ladro che ha inizio a bordo dell’Orient Express e si conclude al museo di storia del Cairo, il giocatore verrà invitato a raccogliere indizi, conoscere il variegato cast di personaggi, ed essere stupito e sorpreso dalla storia tessuta dai ragazzi di KING Art.

Cinque anni dopo il suo debutto originale, le vicende del redivivo ladro Il Corvo tornano nelle vesti in HD di quest’edizione rimasterizzata, invecchiate non benissimo e con la zavorra dell’unico aspetto davvero negativo che si è trascinata dietro, ossia le animazioni legnose e poco fluide.

Ma gli amanti dei gialli potranno sorvolare (come corvi, è proprio il caso di dirlo), su questo difetto, e godersi questo racconto giallo interattivo di circa 10/12 ore, la cui conclusione potrebbe sorprendere perfino gli investigatori più esperti.

Pregi:

  • Una marea di citazioni alle opere di Agatha Christie.
  • Trama ben raccontata e sorprendente fino all’ultimo.
  • Doppiaggio eccellente.
  • Soundtrack ideale per un titolo poliziesco.

Difetti:

  • Animazioni legnose.
  • Stile dei disegni rivedibile.
  • Sottotitoli a volte illeggibili e con errori di battitura.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7,5

La recensione di The Raven Remastered è stata scritta e curata da dryily per GameStorm.it, pubblicata il 23-03-2018

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