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Recensione di Spike Volleyball

Titolo: Spike Volleyball
Genere: Sportivo
Piattaforma: PlayStation 4 (testata), Xbox One, PC
Sviluppatore: Black Sheep Studio
Produttore: Bigben Interactive
Data di uscita: 5 febbraio 2019

Il volley indoor a portata di pad... finalmente?

Ogni anno, come una routine ormai collaudata, assistiamo alla corsa al titolo di “simulatore sportivo dell’anno”, che puntualmente vede i colossi come FIFA, PES e NBA2K contendersi il podio. Basket e calcio sono tra gli sport più seguiti a livello mondiale e questa passione vede un riscontro anche sulle vendite dei videogame dedicati a queste discipline, sempre molto alte.

A sgomitare un gradino più sotto, sperando di ottenere un po’ di visibilità tra quella fetta di pubblico che si appassiona agli sport definiti “minori”, ci sono titoli dedicati al tennis, al football americano (che Oltreoceano sono dei veri e propri best-seller) e al beach volley.

In particolare a quest’ultima disciplina, sono stati dedicati decine di titoli, per la maggior parte “caciaroni” (menzione d’onore a Dead or Alive Xtreme Beach Volleyball, che probabilmente vi sognerete ancora la notte -NdR-), ma niente che esplorasse il misterioso territorio della pallavolo indoor, nonostante questo sport di squadra sia tra i più praticati e seguiti al mondo.

Dopo il boom degli anni ‘80/’90, complice anche l’anime di Mila e Shiro (potevamo non nominarli?), la pallavolo è tornata in ascesa di recente anche in terra nostrana, in particolare in Italia grazie al carismatico “Zar”, Ivan Zaytsev, e alla cavalcata nel campionato mondiale della Nazionale Italiana Femminile, fermatasi solo in finale, che hanno risvegliato un interesse generale assopito da decenni.

Questo coinvolgimento ha superato le Alpi, arrivando fino in Francia, dove gli sviluppatori di Black Sheep (studio indie fondato nel 2003 da un gruppo di veterani del settore), hanno dato vita al progetto di Spike Volleyball, che punta ai (sorprendentemente) tanti appassionati di volley, regalando loro un titolo che esplora gioie e dolori della pallavolo indoor.

A pubblicarlo ci ha pensato Bigben Interactive, che di titoli sportivi se ne intende (basti pensare alla sua punta di diamante, Football Manager, che da anni è il manageriale di calcio più amato dagli aspiranti allenatori).

Saranno riusciti a regalare un titolo in grado di mantenere le aspettative di chi un gioco del genere lo attendeva da tempo? Volete scoprire se i pallavolisti restano in aria per ore come Mila e Shiro? Avranno fatto un Ace nei nostri cuori? La nostra analisi risponderà a tutte le vostre domande.

Velocità, riflessi e gioco di squadra sono gli ingredienti principali

Spike Volleyball parte con le migliori premesse, mettendo a disposizione del giocatore ben 50 squadre nazionali, sia maschili che femminili, ma con la pecca di non avere nemmeno una licenza ufficiale, dando quindi vita a roster di pura fantasia.

L’obiettivo è quello di ricreare una simulazione fedele della pallavolo indoor, puntando a quello che rende questo sport davvero affascinante: velocità, riflessi e, ovviamente, il gioco di squadra. Riuscire a ricevere con precisione una palla avversaria, alzarla al proprio schiacciatore e vedere gli avversari affannarsi per evitare di subire il punto, è sicuramente uno dei punti di forza di questo gioco, che però, inizialmente, dà del filo da torcere al giocatore.

Fortunatamente, Black Sheep mette a disposizione fin dall’inizio un tutorial abbastanza chiaro che spiega i comandi di gioco. Si parte con la ricezione (affidata al tasto X della console Sony), che può diventare un ottimo punto di partenza per un attacco di successo. È poi il turno dell’alzatore, che avrà a disposizione tre scelte nei tre diversi compagni di squadra sottorete (che potranno essere scelti con il tasto quadrato, cerchio e triangolo). Per concludere l’azione, servirà un ottimo tempismo, e un occhio di falco, per selezionare la zolla di campo su cui indirizzare la nostra “Spike”, ossia la schiacciata che dà il titolo al gioco (selezionabile tenendo premuto il tasto X per aumentarne la potenza) o con un lob, pallonetto utile per scavalcare il muro avversario (selezionabile con il triangolo).

Se l’attacco verrà neutralizzato dagli avversari, si potrà stroncare la loro azione sul nascere cercando di bloccare a rete il loro contrattacco, portando a termine un efficace muro (con il tasto quadrato), che richiederà però un ottimo tempismo, pena falli, palle smorzate malamente, e punti subiti.

Nell’arsenale di colpi a disposizione del giocatore, c’è ovviamente anche la battuta, che può essere fatta in tre modi diversi: servizio potente (con X) servizio flottante (con cerchio) e servizio statico (con triangolo).

Ma, come tutti gli appassionati di questo sport sanno bene, la pallavolo è molto più di semplici colpi vincenti, e Spike Volleyball ce lo ricorda con la sezione dedicata a tattiche e formazioni, su cui gli sviluppatori si sono concentrati in maniera certosina. Gli aspiranti allenatori possono mescolare le carte, puntando su particolari formazioni e schemi che permettono di prediligere attacchi centrali, vicino al palleggiatore, laterali o dalle seconde linee. Sicuramente un’ottima caratteristica che richiede tempo per essere imparata e sfruttata al meglio, e che permette agli appassionati del volley di rivedere sullo schermo ciò che (magari) hanno appreso sul campo.

Ricco parco di modalità, online e offline

Completamente localizzato in italiano, Spike Volleyball permette di mettersi alla prova sul campo in una serie di modalità che andremo ad elencarvi. Partiamo però da una caratteristica che le accomuna tutte, ossia le impostazioni.

In questa sezione è infatti possibile selezionare le opzioni generali che includono una delle tre difficoltà (facile, medio e difficile), il numero di set vincenti (da 1 a 3), i punti necessari a vincere un set (da un minimo di 2 ad un massimo di 25) e i punti del tie-break (da un minimo di 2 ad un massimo di 15).

Nelle restanti finestre, si può optare per la visuale posteriore o laterale, la frequenza dei replay, la luminosità, la presenza di suggerimenti a video, il volume dell’audio e la lingua della telecronaca (pressoché assente durante tutta la partita, se non ad inizio e fine match, e disponibile solo in inglese o spagnolo).

Le modalità permettono di utilizzare una squadra maschile o femminile, e si dividono in amichevole, torneo, carriera, partita classificata online e sfide settimanali.

La modalità carriera è sicuramente quella più interessante, ma se pensate che possa essere anche solo lontanamente paragonabile a quelle dei titoli già citati come FIFA, PES o NBA2K, scordatevelo. Qui non si controlla un solo giocatore, ma una squadra intera, della quale si potrà selezionare divisa e tattiche. Il compito principale sarà quello di giocare le partite, vincerle e ottenere premi e riconoscimenti.

Presenti anche gli scout, inizialmente davvero scarsi, che dovranno essere mandati in giro per il mondo ad osservare le competizioni migliori, per scovare nuovi talenti in erba.

Chiudiamo la sezione con una menzione al multiplayer, presente sia in locale che online. Per quanto riguarda quello online, servirà crearsi una squadra prima di buttarsi a capofitto nella stagione, e quindi nella ricerca di un avversario; ricerca che si è rivelata sorprendentemente veloce, ma che ci ha portato ad una schermata di caricamento infinita, che si è conclusa con l’abbandono dell’avversario ancor prima di iniziare il match.

Le poche volte che siamo riusciti a giocare online, si è palesato l’unico problema davvero grosso, che vi spiegheremo meglio nella prossima sezione, ossia i bug. Tanti, troppi bug.

Più una versione alpha che un gioco completo

Ed eccoci al vero tasto dolente di questo gioco, che non solo presenta una grafica "old-school" (è un eufemismo) a dir poco imbarazzante (sulla quale si potrebbe benissimo passare oltre), ma ha un comparto tecnico che complessivamente fa più male di una schiacciata di Mila presa in piena faccia (pensavate che non la rinominassimo?).

Nonostante gli sviluppatori si siano affidati all’Unreal Engine 4 e al Motion Capture di atleti in carne ed ossa, il risultato che ci si presenta di fronte è disastroso. Modelli poligonali dei giocatori completamente sproporzionati e con animazioni legnose, fisica della palla che segue regole tutte sue (con buona pace del povero Newton) e viene colpita da veri e propri “fantasmi” (o da parti del corpo che tutto possono fare, tranne schiacciare un pallone con forza) dato che i movimenti dei giocatori risultano completamente sballati.

A questo si aggiungono fastidiose compenetrazioni, bug che fanno comparire e scomparire la palla (o a volte la sdoppiano) o i pallavolisti stessi (in grado anche di teletrasportarsi da un lato all’altro del campo), il tutto unito ad un input-lag evidente che spesso porta i giocatori a non seguire i comandi e, di conseguenza, il player a non capire cosa diamine stia succedendo in campo.

Ora prendete tali problematiche, applicatele alla sezione multiplayer online e moltiplicatele: qui i difetti si fanno ancora più accentuati, con lag a non finire (e no, non dipende dalla connessione internet).

Passiamo all’unica nota positiva di tutto questo disastro tecnico, citando i palazzetti, sui quali sembra sia stato investito gran parte del budget, vista la minuzia di dettagli che presentano.

Insomma, nel complesso ci è quasi sembrato che stessimo testando una versione alpha del gioco e non un titolo completo messo sul mercato.

In sintesi:

Spike Volleyball è il primo titolo dedicato interamente al volley indoor e, visto il risultato ottenuto dallo studio Black Sheep, speriamo sia l’ultimo… A meno che non si riesca a fare qualcosa di meglio, se non altro per risollevare le sorti della controparte videoludica di questo sport, che merita un titolo all’altezza.

Il risultato non è infatti quello sperato dagli sviluppatori (o almeno, ce lo auguriamo), che hanno dato vita ad un gioco con tanto potenziale, soprattutto per gli appassionati della pallavolo, ma che sulla carta risulta incompleto e frustrante a causa di un comporto tecnico che definire imbarazzante è un complimento. Bug che fanno sparire la palla, lag durante i match online, fisica del pallone e dei giocatori completamente da rivedere, danno vita ad un esito che può risultare davvero esilarante (e frustrante), ma che di pallavolistico ha davvero poco.

Pregi:

  • Tutorial che spiega al meglio i comandi base.
  • Presenza di tattiche, per sentirsi dei veri allenatori.
  • Localizzato completamente in italiano.
  • Difetti:

  • Comparto tecnico pessimo.
  • Il gioco sembra più una versione alpha che un titolo finito.
  • Assenza di licenze ufficiali.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 5

La recensione di Spike Volleyball è stata scritta e curata da dryily per GameStorm.it, pubblicata il 09-02-2019

Commenti sulla recensione (1)

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Commenti
avatar di TheCurchAsianBetting
29-05-2019
TheCurchAsianBetting

Si dovrebbero vergognare. E' assolutamente ingiocabile!

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Spike Volleyball

  • Immagine della copertina del gioco Spike Volleyball per PlayStation 4
  • Data di uscita:
    05-02-2019
  • Categoria:
    sport
  • Disponibilità per:
    XONE PS4
  • Popolarità:
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Valutazione del gioco 5

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