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Recensione di RiME

Titolo: RiME
Genere: avventura
Piattaforma: PS4/XboxOne/Switch/PC(versione testata)
Sviluppatore: Tequila Works
Publisher: GreyBox
Data di uscita: 26/5/2017

RiME è un esempio di come l‘evoluzione dei fatti possa portare lontano dal sentiero originariamente progettato, ma non sempre tutto il male vien per nuocere in quanto il prodotto finale non disattende le attese..

La prima presentazione di questo titolo, sviluppato da Tequila Works, avvenne al Gamescom del 2013, suscitando notevole curiosità per un gioco inizialmente previsto per la sola PS4. Successivamente del titolo si persero le tracce, per poi riproporsi un annetto fa annunciando che il progetto era ancora in pista e in dirittura di arrivo, e che avrebbe portato all’uscita di questa produzione, ma non solo per la console della casa Sony, bensì anche per PC, Xbox e Switch. Quanto accennato testimonia uno sviluppo travagliato e complicato, ma per fortuna come accennato siamo di fronte a un risultato finale che non ha risentito delle difficoltà che sono state affrontate e brillantemente risolte. Ma procediamo con ordine.

Naufragio

Immaginate di svegliarvi sulla spiaggia di una isola sconosciuta, dopo essere stati chiaramente protagonisti di un naufragio che vi ha portati lontano da casa, soli, spaesati e disorientati. Al vostro risveglio impiegherete un buon quarto d’ora per capire chi siete, dove vi trovate, ma sin da subito sarà ovvio il vostro obiettivo ovvero una misteriosa torre che si erge scrutando l’orizzonte, inclusa la vostra disavventura.

Tutto quanto è raccontato mediante immagini, suoni e indizi raccolti man mano, senza tuttavia proferire una singola parola (né scritta né pronunciata), in quanto le voci e i sottotitoli non sono contemplati tra le risorse a disposizione della narrativa, la quale riveste ciò nonostante un ruolo primario nell’economia di questo RiME.

Isola sperduta

RiME è un’avventura tridimensionale, ottimo equilibrio di differenti modalità di gioco che contemplano fasi di esplorazione delle aree circostanti, magari alla ricerca di oggetti collezionabili ed indizi, fasi in stampo platform in cui sarete chiamati a compiere salti più o meno impegnativi e arrampicarvi per procedere, per poi finire con gli enigmi che includono giochi di ombre, far proiettare luci, utilizzare la voce del protagonista per far scattare interruttori sensibili a una particolare frequenza di onde sonore, giocare con la prospettiva per tracciare i contorni di porte nascoste e così via. Gli enigmi sono tutt’altro che insormontabili, ma comunque capaci di stuzzicare il vostro ingegno. E in ogni caso il gioco non ripone tra le possibilità la perdita di vita, ma piuttosto vi riposizionerà nell’ultimo punto sicuro qualora il destino vi abbia riservato un brutto scherzo. RiME infatti rinnega ogni forma di violenza nelle vicende raccontate.

L’evoluzione dei fatti, infine, si riserva essere sempre piuttosto lineare, con pochi dubbi sul da farsi, a tutto vantaggio del gameplay.

Comparto tecnico

Se la grafica, da un lato, riesce a convincere grazie alla bellezza delle ambientazioni ricreate con un sapiente uso del cel shading, con colori forti e discrete animazioni del personaggio, dall’alto fa storcere il naso per un evidente problema di ottimizzazione del motore grafico della versione PC, la quale a differenza delle console fatica a mantenere costante il frame rate che può crollare abbondantemente sotto i 40 fps, nonostante l’impiego dell’Unreal Engine 4. Questi problemi sono evidenti soprattutto nelle ambientazioni aperte, mentre il motore grafico se la cava meglio nelle claustrofobiche grotte, grazie all’orizzonte limitato.

Il sonoro dal canto suo (concedetemi questo gioco di parole) riesce nell’intento di avvolgere il giocatore, coinvolgerlo e trascinarlo all’interno dell’azione accordandosi perfettamente alle fasi giocate, amplificando le emozioni suscitate scrutando lo schermo. È proprio il sonoro, insieme alle immagini mostrate sullo schermo ma soprattutto a una narrativa efficace nel trascinare le emozioni del giocatore, il protagonista d questo RiME, capace anche di strappare lacrime per un epilogo che vi raccomandiamo di scoprire e vivere.

In conclusione

RiME è una sorta di emozionante romanzo capace di suscitare nel giocatore emozioni notevoli, in cui però sarete anche tenuti ad esplorare come in un gioco di esplorazione qualsiasi, senza dimenticare le fasi platform e gli enigmi che stuzzicheranno il vostro intelletto.

Un sonoro encomiabile e una grafica appariscente ma incapace di mantenere costante il frame rate ne rappresentano il comparto tecnico.

Pregi

  • Narrativa encomiabile
  • Gameplay equilibrato tra esplorazione, enigmi e platform
  • Grafica discreta…

Difetti

  • … ma frame rate instabile

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 8

La recensione di RiME è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 18-06-2017

Commenti sulla recensione (1)

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Commenti
avatar di G-PqV
25-06-2017
G-PqV

Che gran bel gioco!

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RiME

  • Immagine della copertina del gioco RiME per PlayStation 4

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Valutazione del gioco 7.7

L'ultimo voto è stato 7 dato da Answood

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