Titolo: NBA 2K15
Genere: Sport / Basket NBA
Piattaforma: PlayStation 4
Sviluppatore: Visual Concepts
Publisher: 2K Sports
Data di uscita: 10 ottobre 2014
E’ inutile fare troppi giri di parole: NBA2K14 lo scorso anno si rivelò un titolo epico, sotto tutti i punti di vista, capace di esaltare non solo gli appassionati del settore, ma anche in novellini del basket videogiocato, grazie ad un mix sbalorditivo tra estetica e giocabilità. Visual Concepts riuscì infatti a creare una simulazione curata nei massimi dettagli, capace di stracciare i rivali di EA rendendo ancor più disastroso il ritorno di un “NBA Live” dopo ben quattro anni di assenza.
In questi casi però, specialmente per i giochi sportivi a cadenza annuale, c’è sempre il rischio di innovare e di modificare qualcosa di successo. A volte, questa paura porta gli sviluppatori ad adagiarsi sugli allori e a limitarsi a qualche accorgimento sul gameplay e ad un aggiornamento rose.
Abbiamo analizzato la versione PS4 di NBA2K15, per scoprire il suo stato di forma e per vedere se, dopo un anno, è ancora in grado di “schiacciare” (la concorrenza), con evoluzioni spettacolari di estetica e gameplay.
Dal punto di vista delle modalità offerte NBA2K15 non delude di certo. Vuoi giocare una partita rapida online e offline? Vuoi essere il General Manager di un franchising NBA? Vuoi fare carriera e conquistare l’anello con il tuo alter-ego virtuale sia nei panni di manager sia in quelli di giocatore? Vuoi creare un campionato personalizzato e giocarlo da solo o con amici? Bene, i ragazzi di Visual Concepts, hanno deciso di non fan mancare niente di tutto questo (e molto di più) nel loro titolo. Vediamo in dettaglio le varie modalità offerte.
-“La mia LEGA”. Consente di creare un campionato personalizzato in tutti i suoi aspetti e di dedicarsi solamente all’aspetto pratico del basket: le partite.
-“Il mio GM”. Amate a tal punto l’NBA da volerne gestire una società in tutto e per tutto? Allora questa modalità è fatta per voi. Dopo ogni match, giocato o simulato, il “general manager” ottiene dei punti esperienza che può investire nei diversi settori della franchigia: dallo stadio, ai servizi agli spettatori, passando per i finanziamenti dedicati al roster. Volete ad esempio migliorare l’alimentazione dei vostri giocatori? O migliorare il palazzetto con posti a sedere più comodi? Bene, potete farlo.
-“NBA Today”. Offre una serie di features, dalle partite veloci online/offline ai video tutorial, dal match del giorno alle sessioni di pratica, passando per le sfide All-Stars e quelle NBA BlackTop. In queste abbiamo la possibilità di giocare 1vs1 o con più giocatori per squadra (fino a 5) formando il team con i giocatori (di tutti i tempi) che più ci piacciono: immaginate lo spettacolo di un Michael Jordan e Larry “The Legend” Bird contro Magic Johnson e Shaq?
-“2K TV”. Si tratta di uno show virtuale a puntate dedicato al mondo 2K e al mondo NBA, e offre interviste con gli sviluppatori, highlights delle partite e altro ancora.
-“La mia CARRIERA/ Il mio PARCO”. E’ sicuramente la modalità più affascinante, nella quale è possibile creare il proprio alter-ego tramite un sistema di editing veramente completo e che permette anche l’utilizzo della PS-Camera per eseguire la scansione del proprio volto. La scalata al successo nell’NBA non parte questa volta dai Draft ma da metà stagione: il nostro agente riuscirà, infatti, a trovarci un “mini-contratto” da 10 giorni, nei quali dovremo dimostrare (in una serie di 5 partite e allenamenti) di meritare la permanenza nel basket che conta. Cutscenes (interattive e non), possibilità di evoluzione e di personalizzazione e partite online in street-basket (“online my park”) che permettono di migliorare le skills, condiscono l’esperienza di gioco, rendendola non solo divertente ma allo stesso tempo appagante da un punto di vista della “simulazione”.
-“La mia SQUADRA”. Si tratta in sostanza di una versione NBA della modalità Ultimate Team di FIFA (EA Sports): tramite l’acquisto di pacchetti e per mezzo di aste online si può “costruire” il team dei propri sogni.
Le squadre utilizzabili sono ovviamente tutte quelle ufficiali della stagione NBA attuale, con i roster costantemente aggiornati. A queste si aggiungono le squadre classiche, come i Bulls di Jordan, i Boston Celitcs di Larry Bird, i Leakers di Magic Johnson e ben 25 team dell’Eurolega, con le “nostre” Olimpia (EA7) Milano e Mens Sana Basket (Montepaschi) Siena, queste ultime con elenco giocatori “fermo” alla fine dello scorso anno sportivo.
L’unico punto negativo nell’organizzazione del titolo è l’assenza di un vero e proprio tutorial interattivo che, vista la complessità dei comandi (soprattutto per i neofiti), sarebbe stato ben accetto.
Il sistema di gioco è impostato su una ragnatela di comandi davvero importante. Padroneggiare difesa, attacco, con e senza palla, tattiche e schemi non è assolutamente un’impresa facile. Un piccolo aiuto è fornito dalla sezione 2K University, dove sono spiegate in modo piuttosto sbrigativo le diverse situazioni di gioco e come realizzarle. Tuttavia si fa sentire l’assenza di tutorial effettivo, in cui provare a ripetizione e pad alla mano, pulsanti e tempistiche. E’ inutile negarlo, NBA2K15, com’è giusto che sia, è rivolto in primo luogo a chi conosce il basket: certe terminologie specifiche, movimenti, tattiche e situazioni possono, infatti, allontanare chi, da neofita, si avvicina a una simulazione di questo tipo. Non ci vergogniamo di ammettere che questo è stato il nostro caso: pur apprezzando l’NBA come spettacolo, per noi c’era ancora tanto da apprendere. All’inizio l’esperienza di gioco può quindi risultare frustrante, ma vi garantiamo che, una volta acquisite determinate meccaniche, il divertimento è assicurato e che, completamente coinvolti, si farà fatica a interrompere la sessione di gioco.
Visual Concepts ha inoltre inserito un settaggio delle impostazioni di gioco che permette di variarne le caratteristiche da uno stile più simulativo ad uno tipicamente arcade anche se riteniamo che quest’ultimo penalizzi notevolmente l’essenza e la spettacolarità del gioco del basket.
Veramente pregevole si è rivelata l’intelligenza artificiale: un buon passo in avanti rispetto al predecessore soprattutto nei movimenti dei compagni senza palla, più simili a quelli di una partita reale. Inoltre, è possibile selezionare il livello di difficoltà senza però snaturare l’IA: non assisteremo mai, ad esempio, a scene in cui un giocatore da solo può schiacciare a canestro e invece passa la palla indietro in modo assolutamente irreale.
Una variazione rispetto al 2K14 è rappresentata dall’indicatore di tiro presente ai piedi del giocatore: una barra blu rappresenta la probabilità di buona riuscita del tiro e la sua relativa difficoltà. Questa è tanto più piccola quanto più è complicata la situazione di gioco (pressing, posizione, distanza, etc.). Per far canestro è necessario centrare una tacchetta posta al centro di tale barra, in quel caso l’indicatore diventa verde. Più si va distanti dalla tacca più la probabilità di segnare i punti diminuisce (indicatore giallo e rosso).
Nel complesso l’esperienza di gioco è formidabile e raggiunge un livello che nessun altro simulatore sportivo è riuscito ad ottenere.
Da segnalare i tempi di caricamento che spesso si sono rivelati di una lunghezza snervante.
Non c’è molto da dire riguardo al comparto tecnico. E’ sufficiente giocare una partita o vedere un video in HD del titolo per rimanere piacevolmente colpiti. Non si tratta però di una novità. Visual Concepts ha perfezionato il già ottimo comparto tecnico del titolo dello scorso anno. Qualsiasi giocatore NBA è realizzato al dettaglio, dal volto ai tatuaggi, passando per una grandissima quantità di movimenti personalizzati. Per quanto riguarda l’Eurolega invece sono “ottimizzati” solo i cestisti principali. Anche gli stadi sono riprodotti fedelmente e il parquet è uno spettacolo: effetto luci e riflessi sul terreno di gioco sono davvero incredibili. L’Eco-Motion Engine fa il suo lavoro e anche la fisica della palla e dei players è ben gestita, compresi gli scontri di gioco a tratti spettacolari.
Se proprio dobbiamo cercare un difetto, lo possiamo trovare nella concatenazione delle animazioni, che se pur numerosissime, a volte, sono “unite” le une con le altre in modo innaturale e a tratti robotico.
Il comparto audio è buono: ad una soundtrack tipicamente “americana NBA” (dal rap old-school ai nuovi successi) si uniscono suoni dei match fedeli alla realtà, e una telecronaca inglese di discreto livello, anche se a tratti ripetitiva e fuori tema.
NBA2K15 è un semplice aggiornamento rose? Assolutamente NO. Visual Games non ha dato nulla per scontato perfezionando quanto fatto con il già ottimo capitolo dello scorso anno sia da un punto di vista “artistico” che da quello del gameplay. Allo stesso tempo ci troviamo davanti ad un titolo che può essere dedicato in primis agli esperti del settore ma che potrebbe riservare troppe frustranti difficoltà ad un novellino del basket. Per padroneggiarlo è necessario munirsi di pazienza e di tempo: se superate le ostiche fasi iniziali e prendete confidenza con i comandi vi assicuriamo che non riuscirete a smettere di giocare tanto facilmente. Straconsigliato agli amanti del Basket, consigliato (con le dovute premesse) a chi vuole nuove emozioni con uno sport diverso, ad esempio… dal solito calcio.
La recensione di NBA 2K15 è stata scritta e curata da Gabriele.Eltrudis per GameStorm.it, pubblicata il 03-11-2014
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giangyyy
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