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Recensione di MotoGP 17

Titolo: MotoGP 17
Genere: Motociclismo
Piattaforma: PlayStation 4
Sviluppatore: Milestone
Publisher: Milestone
Data di uscita: 15 giugno 2017

Dopo aver apprezzato quanto di buono proposto nel titolo dell’anno scorso, rinominato Valentino Rossi: The Game per celebrare il ventennale della carriera nel grande circus del Dottore più famoso al mondo, il ritorno alla normalità di questo MotoGP 17 rappresenta in realtà un passaggio ricco di insidie, in quanto l’eredità scomoda del prequel eleva non poco le aspettative rivolte al titolo che ci apprestiamo a recensire, facendoci pregustare un altro titolo ricco di contenuti almeno quanto abbiamo apprezzato un anno fa. Vediamo quindi cosa ci offre questo MotoGP 17.

Ovvietà

Il contenuto più ovvio e scontato è ovviamente la licenza ufficiale della stagione in corso, che include tutti e 18 i circuiti toccati dal campionato mondiale di moto in pista, inclusi tutti i piloti e le rispettive moto che gareggiano nelle tre categorie, Moto 3, Moto 2 e MotoGP. 

Iniziando la prima partita potrete apprezzare la prima novità di questo titolo, ovvero la modalità manageriale: oltre ai panni del pilota, potrete qui vestire anche quelli gestionali del patron del vostro stesso team, avendo a che fare con ogni sfaccettatura derivante dalla gestione di una azienda. Si parte dalla fondazione del team per iscriverlo alla categoria Moto 3, passando per la scelta della moto e del vostro gregario per finire con la scelta dello sponsor.

Poi si passa ad investire i crediti nel reparto ricerca e sviluppo (utile per portare in avanti le migliorie alla vostra moto da portare in pista) piuttosto che ingegneri e telemetristi che si occuperanno invece di trovare il setup perfetto della vostra moto nel limitato tempo disponibile del weekend di gara. 

Gioco di ruolo

Il pilota è inoltre caratterizzato da proprietà come l’abilità nella frenata, il controllo in accelerazione, l’abilità in curva e la posizione del corpo in sella, le quali verranno migliorate di gara in gara collezionando punti esperienza similarmente a quanto succede nei giochi di ruolo.

Grazie a queste caratteristiche anche figure dello staff apparentemente futili quali i cuochi e i preparatori atletici rivestono una importanza notevole, apportando anch’esse il loro contributo.

La fase manageriale vi imporrà, tra una gara e l’altra, di esibirvi in sessioni con fotografi per accontentare lo sponsor, così come dovrete concedervi agli autografi dei fan piuttosto che far partecipare il vostro staff a corsi di aggiornamento.

Il tutto con l’accortezza di non rimanere al verde, al fine di evitare una fine imbarazzante per la vostra squadra.

Il cuore del gioco

Proseguendo nella stagione vi accorgerete però come il cuore di questo MotoGP 17 sia in realtà l’esperienza in pista, la quale conferma il buon modello di guida perfezionato di anno in anno dagli sviluppatori di Milestone, con il sistema di aiuti scalabile come da tradizione, capace di tramutare il gioco per plasmarlo sulle esigenze dei neofiti così come su quelle degli integralisti simulativi che ricercano l’esperienza di guida più realistica possibile.

Saranno presenti anche differenti condizioni meteo con cui affrontare le gare, tra cui giornate soleggiate, nuvolose e piovose, ovviamente con ripercussioni sulla tenuta degli pneumatici.

Un valore aggiunto è rappresentato dalla possibilità di sbloccare, a suon di giri veloci e vittorie in gara piuttosto che in campionato, piloti storici (con relativa moto) che potrete impersonare nelle gare successive, includendo campioni del recente passato tra cui anche piloti delle vecchie gloriose 2 tempi.

Un altro interessante valore aggiunto è rappresentato dal campionato eSport: Dorna, con la collaborazione di Milestone, sta organizzando una serie di eventi online con l’obiettivo di eleggere i 16 piloti più veloci possessori del gioco per la PS4, i quali si sfideranno a Valencia in concomitanza con l’ultimo gran premio della stagione. In palio per il vincitore c’è una BMW.

Punti a sfavore

Il disappunto però nasce nel momento in cui si osserva con attenzione lo schermo: da un lato è indubbio che il lavoro fatto nell’affinare il (vecchio) motore grafico di proprietà di Milestone è apprezzabile, in quanto ha portato al raggiungimento del traguardo dei 60 fps costanti in ogni condizioni, con evidenti miglioramenti delle animazioni di piloti e dei modelli delle moto.

Dall’altro lato rimane altrettanto evidente lo stacco con le ambientazioni, con spalti stilizzati e pochi elementi di contorno che si rivelano incapaci di convincere. E il disappunto cresce ancora nel momento in cui pensiamo che il fratello MXGP 3, sviluppato dalla stessa casa milanese, ha recentemente esordito impiegando l’Unreal Engine 4 e mostrando sin da subito i muscoli con un passo avanti notevole proprio sul comparto tecnico. 

Un’altra fonte di insoddisfazione è rappresentata dalla mancanza delle modalità parallele della scorsa stagione, tra cui flat track e il rally di Monza, che è vero che erano strettamente legati al mondo di Valentino Rossi, ma avevano il grande pregio di spezzare la monotonia delle gare in pista sui prototipi a due ruote.

Sonoro migliorato

I piloti sono stati arricchiti da differenti set di animazioni, le quali rispecchieranno maggiormente i principali tipi di movenze dei piloti più appariscenti in circolazione, includendo coloro che strisciano il gomito a terra piuttosto che coloro che stanno invece maggiormente rannicchiati dietro il cupolino.

Anche il sonoro ha visto notevoli miglioramenti, con un nuovo sistema di campionamento digitale del ruggito dei vostri motori denominato REV, il quale ha pregio migliorare notevolmente il sonoro ricreato dal titolo. L’effetto complessivo è convincente.

Infine un cenno sull’AI, leggermente migliorata ma comunque deficitaria rispetto a quanto ci si potrebbe attendere, con anche un sistema di collisioni che lascia di tanto in tanto con l’amaro in bocca a causa dell’arbitrarietà con cui piccoli contatti vi sbalzeranno a terra, mentre collisioni apparentemente più pesanti potrebbero lasciarvi comunque in piedi.

Mancano, infine, le sfide relative agli anni passati che abbiamo apprezzato nelle ultime stagioni.

In conclusione

MotoGP 17 non è un titolo brutto, ma purtroppo fallisce nel reggere il confronto col prequel, quel Valentino Rossi: the Game che l’anno scorso aveva convinto grazie a tutta una serie di modalità parallele come il flat track, il rally di Monza e le sfide della carriera del Dottore, che lo avevano reso speciale.

Le aggiunte di contenuti come la modalità carriera, l’affinamento del motore grafico per garantire 60 fps e il campionato eSport sarebbero buoni passi avanti, ma rimane l’amaro in bocca per il mancato impiego del motore grafico Unreal Engine 4 che ha recentemente esordito con il titolo fratello MXGP 3. Peccato.

Pregi

  • Nuova modalità manageriale
  • 60 fps costanti…

Difetti

  • … ma grafica degli spalti rimane mediocre
  • Mancano le modalità parallele dell’anno scorso

VALUTAZIONE COMPLESSIVA 7,5

La recensione di MotoGP 17 è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 24-06-2017

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