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Recensione di FIFA 15

Titolo: FIFA 15
Genere: Sport / Calcio
Piattaforma: PlayStation 4
Sviluppatore: EA Sports
Publisher: EA Sports
Data di uscita: 25 settembre 2014

Una rivoluzione poco apparente ma molto sostanziosa.

Agli occhi di un neofita, il nuovo capitolo della simulazione calcistica firmata EA Sports può sembrare poco innovativo. Pur piacevoli, i miglioramenti estetici, sono solo piccoli elementi della rivoluzione che è stata fatta nel complesso dagli sviluppatori americani. Se si analizza il tutto dal punto di vista del divario tra calcio reale e quello virtuale, FIFA 15 rappresenta, infatti, un netto passo in avanti rispetto al predecessore. 

Ovviamente non è tutto rose e fiori e c’è qualcosa che non convince, come se EA avesse ancora il problema della “coperta leggermente troppo corta”: sistemandola da un lato rimane scoperto, anche se in minima parte, l’altro.

In generale, tenendo anche in considerazione i progressi fatti dall’eterno rivale PES, questo nuovo FIFA sembra voler dire in tutti i modi e a voce piuttosto alta: 

“FEEL THE GAME: questo calcio virtuale vi trasmetterà emozioni reali ed è solo l’inizio della rivoluzione Next-Gen”.

Sarà così? Scopriamolo insieme.

Enorme quantità di squadre e licenze, modalità single player più curate e una Premier League da rimanere a bocca aperta.

Uno dei punti forti della serie EA Sports è, come tutti sanno, la presenza di una quantità spropositata di squadre utilizzabili. Sono presenti ben 26 campionati di serie maggiore, ai quali si aggiungono la seconda serie dei campionati francese, tedesco, italiano e spagnolo, oltre a ben tre serie inferiori del campionato inglese/gallese: FL Championship, Football League 1, e Football League 2. 

In FIFA 15 ritorna la Turkish Süper Lig assente da 3 capitoli mentre è stato rimosso il campionato brasiliano. Sono ovviamente disponibili anche le selezioni nazionali, in totale 47. A queste si aggiungono quelle del “Resto del Mondo” di cui 8 reali e 3 extra ovvero Classic XI. World XI e Adidas All Stars (bonus pre-order).

Per quanto riguarda le licenze ufficiali, FIFA 15 è il re indiscusso. Per la gioia degli amanti del calcio italiano, quest’anno è presente anche quella della SERIE A TIM: tutte le 20 squadre del massimo campionato presentano le divise e i loghi riprodotti fedelmente in ogni dettaglio. Al contrario alla nostra serie cadetta non è stato riservato lo stesso trattamento e solamente Bologna, Catania e Livorno sono “vestite” con i kit reali.

Per quanto riguarda le altre più note competizioni europee, tutte le “seconde serie” sono realizzate in modo ottimale per quanto riguarda i loghi e le maglie (anche per la FL Championship, la Football League 1, e la Football League 2).

Quello che però lascia sicuramente a bocca aperta è la cura meticolosa con cui è stata riprodotta la Barclays Premier League. Non si tratta, infatti, solo di magliette e stemmi. Il massimo campionato inglese è realizzato con cura fino al minimo particolare: dalle schermate di presentazione prima del match, alle grafiche in game, dalle divise alle facce dei calciatori, dagli stadi (tutti e 20 sono riprodotti fedelmente) ai cori dei tifosi. Tutto questo contribuisce a raggiungere un realismo visivo impressionante, assottigliando notevolmente quella linea di separazione presente tra una partita vera e una virtuale. Immaginate di essere un tifoso del Liverpool e di assistere alla presentazione della vostra squadra con il sottofondo di “You'll Never Walk Alone” e cercate di non farvi venire la pelle d’oca. 

Anche per quanto riguarda il capitolo “stadi” il gioco Electronic Arts non delude: sono 41 (20 del campionato inglese) quelli ufficiali tra i quali gli italiani San Siro, Olimpico di Roma e Juventus Stadium; a questi se ne aggiungono ben 31 generici lasciandoci quindi l’imbarazzo della scelta sulla “location”.

Andando ad analizzare le modalità, le possibilità offerte son in concreto analoghe a quelle di FIFA14:

  • “Calcio di inizio” che permette di iniziare una partita vs “CPU” o “vs Player” in modo rapido.
  • “Carriera” sia come allenatore che utilizzando il proprio giocatore.

In particolare nella carriera abbiamo apprezzato la “Crescita Giocatore” con i giovani talenti che avranno progressi più netti quando si darà loro spazio, magari mandandoli a fare esperienza in una squadra minore.

  • “Torneo” per partecipare alle singole competizioni già offerte nella carriera oppure per crearne una personalizzata.
  • “Prove Abilita” e “Arena” per fare pratica con i comandi in diverse situazioni di gioco.
  • “Stagioni” la classica modalità che permette di partecipare a campionati e coppe online.
  • “Stagioni co-op” analoga a stagioni ma in cooperativa con un altro player in 2vs2 (sempre online).
  • “Pro Club” per utilizzare in sfide online il proprio player.

Sono inoltre presenti i Match Day Live che permettono di giocare con le statistiche dei giocatori costantemente aggiornate, partita per partita.

A tutto questo si aggiunge ovviamente uno degli elementi di vanto di FIFA, ovvero la modalità Ultimate Team, rinnovata in alcune features: “Squadre sperimentali”, “Giocatori in prestito” e “Stagioni amichevoli”. L’esperienza di gioco si arricchisce così ancora di più e permette agli allenatori virtuali di avere maggiori possibilità per creare il proprio UT. 

Tuttavia, come accadeva nei capitoli precedenti, anche in FIFA 15 è emerso il solito problema: il pay to win, con partite troppo sbilanciate a favore di chi spende soldi veri per allestire il proprio club, vuoi per la forza dei calciatori vuoi per un’IA che pare andare contro al “povero” player che, per principio o per mancanza di “cash”, gioca con un team creato “gratuitamente”. 

IGNITE: scontri, manovre, gestione della palla e soprattutto meno filtranti alti.

Il motore Ignite era già presente in FIFA 14 next-gen ma possiamo dire con certezza, che in FIFA 15 fa il suo lavoro sicuramente meglio. La fisica dei giocatori e della palla è gestita in modo ottimale. Tutto questo è chiaramente favorito dall’introduzione di una gamma di animazioni incredibile. EA ha creato così quello che mancava in tutti i precedenti titoli calcistici ovvero la caratterizzazione delle singole situazioni di gioco al punto da renderle, nel corso dei 90 minuti di partita, spesso diverse tra loro, anche in casi apparentemente simili. 

Tutto questo porta il player a impostare la  manovra di gioco che si addice maggiormente al proprio stile, insomma, più simile a ciò che avviene nel calcio reale. A tal proposito risultano funzionali le nuove caratteristiche inserite nella gestione tattica della squadra. E’infatti stata modificata la schermata d’impostazione del team, con un esagono (stile PES) che mostra le abilità dei calciatori e si possono attribuire degli specifici compiti, offensivi e difensivi, agli undici uomini in campo, in modo da non lasciare nulla al caso nella preparazione della partita. 

Anche la gestione dei portieri è migliorata e questi avranno un comportamento più realistico e più “attivo” rispetto al passato.

Veniamo ora ad una nostra perplessità, o meglio ad un nostro timore. Nei game sportivi (e soprattutto competitivi) le fasi di gioco che precedono il lancio e quelle subito successive sono difficili da analizzare e a volte ingannevoli. Sì dice: fatta la legge, trovato l’inganno. Bene, questo succede spesso e volentieri in questi casi. Quando il team di sviluppo pensa di aver trovato l’equilibrio di settaggi giusto per offrire una perfetta esperienza di gioco, ecco che arriva l’utente in grado di scovare il glitch dell’anno che, inflazionato da tutta la community, diventa un elemento notevolmente penalizzante per il titolo.

Il gameplay di FIFA14 era stato uno stravolgimento rispetto a quello del predecessore. Manovra più lenta, meno potere ai giocatori “skillati” e passaggi più realistici: poi arrivò il “filtrante alto con i difensori immobili”. 

Stesso discorso si può fare per il nuovo capitolo. In FIFA 15 è stato infatti eliminato il suddetto glitch e il sistema di passaggi risulta nel complesso molto più credibile. D’altro canto sembra esserci comunque uno sbilanciamento: i giocatori veloci risultano poco marcabili quando si abusa dell’analogico per lo scatto. Il controllo di palla in tali situazioni dovrebbe esser meno preciso di quello che effettivamente è, rendendo spesso e volentieri i difensori inutili quando sono affrontati in velocità nell’uno contro uno. 

Per quanto riguarda il comparto multiplayer (sia classico che Ultimate Team) la situazione sarebbe da analizzare più avanti quando andrà a diminuire la densità di giocatori online. Ora come ora, invece, ci troviamo davanti a degli errori grossolani e imbarazzanti come sconfitte a tavolino a causa del ripetuto crash dei server, diffusissimi fenomeni di lag anche tra connessioni di buon livello e fastidiosi bug di matchmaking: abbiamo giocato ad esempio una partita Juventus – Siviglia con la squadra di Torino che indossava la prima maglia del Chelsea.

FIFA next-gen offre tanta qualità ma anche delle mancanze inconcepibili.

Considerando le prime impressioni che abbiamo avuto, possiamo assolutamente dire che FIFA 15 nella sua versione per PlayStation 4 offre un impatto visivo eccezionale. Se si lasciano scorrere le introduzioni alle partite, una persona distratta che passa vicino al TV può probabilmente credere che stiano trasmettendo una partita reale. Del resto fattori come le schermate ufficiali, le fedeli riproduzioni degli stadi, il deterioramento del manto erboso, le divise che si sporcano, i fenomeni atmosferici, il comportamento dinamico del pubblico, sommati ad una gestione dell’illuminazione studiata al dettaglio e ad un comparto audio tipico di un vero match di “soccer” possono facilmente ingannare. Sono state inoltre aggiunte circa 600 animazioni differenti: ogni giocatore potrà, infatti, essere connotato da un particolare stato emotivo nei confronti di un avversario e di un compagno. Durante la partita, queste emozioni possono aumentare, mutare o diminuire in base alle situazioni di gioco e alle interazioni. Insomma, FIFA 15 è un piacere per occhi “distanti”. Cosa vogliamo dire? Semplice: andando con la telecamera a inquadrare i singoli elementi, si nota qualche mancanza. In particolare si mantiene invariato un classico difetto della serie targata EA Sports: i volti dei calciatori. Non solo mancano le face texture di alcuni player anche piuttosto importanti, ma anche quelle presenti hanno una fedeltà inferiore a quanto ci si potrebbe aspettare in un titolo di questo livello. Per di più, sotto questo punto di vista, il campionato italiano è stato troppo trascurato: vedere le facce dei vari Gervinho, Cuadrado, Lichtsteiner, Icardi, Caceres, Nainggolan, Mertens, Ranocchia, etc. realizzate con l’editor interno del gioco fa veramente storcere il naso. 

Il comparto sonoro è ben realizzato. L’environment sound è assolutamente realistico e migliora quello già buono dello scorso anno, con nuovi cori e nuovi campionamenti. La novità è invece rappresentata dalla telecronaca, quest’anno affidata a Pierluigi Pardo e Stefano Nava: piacevole e precisa, salvo qualche eccezione di commenti “fuori tema”.

Degna di nota anche la soundtrack con 42 canzoni di diversi artisti, alcuni noti anche nel nostro paese come Avcii e i Kasabian.

In sintesi

EA Sports con FIFA 15 sembra lanciare un chiaro messaggio alla concorrenza: “Per quanto riguarda la next-gen abbiamo iniziato a edificare sulle buone fondamenta di FIFA14”. In effetti, ci siamo trovati davanti a qualcosa d’innovativo e realistico, a un’ottima simulazione che corregge qualche errore del passato cercando anche di arricchire di contenuti il tutto, e di minimizzare la differenza che separa il calcio virtuale da quello reale. Allo stesso tempo sono trascurati alcuni elementi come le face texture e anche il multiplayer online necessita di urgenti patch correttive. Insomma: il progetto per la costruzione è buono ma il cantiere è ancora aperto, o vogliamo sperare che sia così. 

Pro:

  • Una grandissima quantità di contenuti con licenza e non.
  • Realismo visivo notevolmente migliorato, grazie anche alle tantissime animazioni ma…
  • Ultimate Team arricchito con diverse nuove features.
  • Gameplay migliorato grazie ad un buon utilizzo del motore fisico Ignite.

Contro:

  • Scatto Analogico troppo sbilanciato in favore dei giocatori rapidi.
  • … I volti rimangono il punto debole della serie EA Sports.
  • Sfide online condizionate da server instabili e da fastidioso lag.
  • L’Ultimate Team, nonostante tutto, mantiene il carattere di Pay-to-Win.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 8,5

La recensione di FIFA 15 è stata scritta e curata da Gabriele.Eltrudis per GameStorm.it, pubblicata il 01-10-2014

Commenti sulla recensione (5)

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Commenti
avatar di spumante
07-10-2014
spumante

Dalla demo ho notato dei passi indietro rispetto a fifa 14, spero siano stati limitati/eliminati nella versione finale. In ogni caso, preferisco lo sbilanciamente verso i giocatori rapidi che quello verso gli armadi presente in FIFA 14.

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avatar di Rabber98
05-10-2014
Rabber98

In fin dei conti comunque non si sembra una gran rivoluzione

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avatar di G-PqV
04-10-2014
G-PqV

A qualche giorno dal primo test devo comunicare tutto il mio rammarico. Il gioco online ha un MOMENTUM a livelli impressionanti e glitcher che sfruttano lo scatto analogico per segnarti mentre i difensori stanno fermi. Fastidiosissimo. Che delusione, rimpiango i tempi dove vinceva il più forte e non il favorito dall'IA.

0
avatar di G-PqV
02-10-2014
G-PqV

Jhonny ahahahahahahahahah :'D

0
avatar di Jhonny Cooper
02-10-2014
Jhonny Cooper

Solo dopo averla letta tutta mi sono chiesto "Perchè l'ho letta? , il gioco di calcio più recente che ho è del 2010 e a me non piace il calcio". Sono un'idiota.

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Valutazione del gioco 8.4

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