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Recensione di Destiny 2

Titolo: Destiny 2
Genere: FPS - Sparatutto
Piattaforma: PlayStation 4
Sviluppatore: Bungie
Publisher: Activision
Data di uscita: 15 settembre 2017

Qualche anno fa gli sviluppatori Bungie allargarono i loro orizzonti, passando da una serie devota alle console di Microsoft (Halo) a una nuova avventura che finalmente si proponeva di estendere il pubblico a tutti coloro che possiedono una console next gen. Il nome del titolo di esordio era Destiny, e ne conseguì un successo immediato diventando uno dei titoli più giocati da tutti i  videogiocatori di tutto il mondo.

Come esordio non c’è male, anche se va detto che la critica e il pubblico evidenziarono che il gioco era una sorta di miscuglio informe di missioni slegate l’una dall’altra senza una trama di fondo che aiutasse a contestualizzare il motivo per cui ci trovavamo in quella data area di gioco a svuotare i caricatori delle nostre armi.

Anche i personaggi con cui abbiamo avuto modo di interagire erano poco incisivi, in quanto relegati a voci associate ad ologrammi o simili stratagemmi.

Tre anni dopo

Sono passati tre anni dalla sua prima apparizione e siamo qua ad accogliere Destiny 2 (D2 da qui in poi), il secondo titolo di una serie che si preannuncia lunga e ricca per la gioia di tutti gli appassionati del globo. La prima novità di rilievo di D2 è l’attenzione rivolta dagli sviluppatori di Bungie verso la trama, per lo sviluppo della quale è stata è stata siglata una collaborazione con Blur Studio. Gli sviluppatori hanno spesso indicato come questo episodio sarebbe stata la loro campagna più cinematografica di sempre, con molte cutscenes e filmati ad arricchire le fasi di intermezzo. Va detto che l’incipit narrativo non delude le aspettative: si parte dalla devastazione portata dai Cabal, che ha causato la caduta dell’ultima roccaforte terrestre, la quale viene rasa al suolo. I Guardiani sono così costretti a ritirarsi fuggendo, rifugiandosi in un mondo dominato dal nemico dove saranno costretti a radunare le forze senza essere scoperti, per poi riconquistare la forza perduta. Sembra facile, ma ad aggravare la situazione ci pensa la scomparsa del Viaggiatore e la conseguente perdita della Luce.

Indubbiamente la narrativa si presenta cupa e tetra, raccontata a mezzo si curscenes capaci di avvolgere il giocatore nel mondo narrato, garantendo un maggiore coinvolgimento.

Dietro le linee nemiche

Il gioco comincia con l’editor del vostro personaggio, il quale è in tutto e per tutto analogo a quanto visto sul prequel, anche se con qualche opzione di personalizzazione in più. Potrete addirittura caricare direttamente l’avatar che avevate utilizzato nel primo destiny risparmiando così tempo prezioso per buttarsi immediatamente nella mischia.

La prima opzione da selezionare è la classe tra Cacciatore, Titano e Stregone. Segue la razza (Umano, Insonne ed Exo), senza dimenticare il sesso. La selezione della classe determina le capacità del giocatore: i Cacciatori possono schivare attacchi, i Titani possono respingere attacchi frontali con scudi, mentre gli stregoni creano aree di rigenerazione.

E quindi si viene proiettati nella prima missione, in cui vi ritroverete a dovervi nascondere su un pianeta infestato dai Cabal, con l’equipaggiamento fuori uso e senza i poteri della Luce, con l’obiettivo di riorganizzarvi, recuperare equipaggiamento e il potere perduto.

Spicca immediatamente la caratterizzazione delle ambientazioni, capaci di trasmettere anch’essa la drammaticità della situazione attraverso la devastazione dei sobborghi cittadini.

Durante il prosieguo dell’avventura avrete modo di esplorare in lungo e in largo tre differenti pianeti: Io, Nessus e Titano, ciascuno legato alla storia principale e caratterizzato da quest secondarie. I tre pianeti sono particolarmente diversificati da colori caratteristici, perfettamente distinguibili. Io, per esempio, non si discosta troppo dalle ambientazioni viste nel prequel, anche se l’orizzonte mostra il suggestivissimo pianeta gigante con i suoi strati gassosi. Titano, invece, è un pianeta interamente composto da piattaforme petrolifere connesse tra di loro. In ogni caso la rappresentazione dei livelli è più che degna, anche se non si vede un grosso miglioramento a livello tecnico, il quale partiva già da un livello più che dignitoso.

Multiplayer

Ma è in multiplayer che il gioco promette di convincere maggiormente. Le armi sono ora suddivise in tre categorie: Cinetiche, ad Energia e Distruttive.

Le prime sono quelle in grado di infliggere un danno semplice. Tra queste ricadono fucili mitragliatori, da ricognizione, a impulso e cannoni portatili.

Le seconde sono invece quelle capaci di infliggere danni elementali, mentre le terze sono quelle che infliggono maggior danno, come fucili a pompa, da cecchino, a fusione.

Noterete una certa macchinosità nella selezione delle armi, che potrebbe risultare un impiccio nelle fasi di gioco più concitate, dove ogni decimo di secondo potrebbe rivelarsi determinante.

Viene infine introdotto il concetto di Power Weapon, le armi che possono uccidere con un colpo singolo, come il fucile a pompa, da cecchino e a fusione, lanciarazzi e lanciagranate. Le munizioni per le Power Weapon, tuttavia, sono risicate, evitando di sbilanciare troppo l’equilibrio del gioco.

Countdown

Anche il gameplay è stato migliorato significativamente, pur partendo da eccellenti basi come quelle del prequel.

Alcune novità sull’interfaccia, la quale mostrerà ora indicazioni importanti riguardanti i vostri rivali, tra cui la classe di appartenenza e se la mossa speciale è carica, donando tatticismo non indifferente alle partite.

Nuova la modalità Countdown, in cui i giocatori sono divise in due squadre: una con l’obiettivo di piazzare una bomba in un punto prestabilito della mappa, l’altro team invece dovrà ovviamente impedire che ciò accada.

Se a tutto ciò aggiungiamo mappe di gioco più ampie, una sapiente alternanza di fasi platform a quelle di combattimento in spazi chiusi piuttosto che in aree aperte, si vede immediatamente come la carne sul fuoco sia notevole, con la certezza che le partite online saranno più vive e divertenti.

In conclusione

Destiny 2 si rinnova, curando i punti deboli mostrati nel prequel tre anni fa, introducendo una narrativa di prim’ordine per la campagna in solitario, capace di avvolgere il giocatore in una atmosfera cupa e inquietante, spingendolo a combattere e a tentare di salvare letteralmente il mondo virtuale,

Anche il multiplayer è arricchito da affinamenti che perfezionano ulteriormente un gameplay già ottimo in partenza, garantendo anni di divertimento a coloro che popoleranno nei prossimi mesi i server delle sfide online. Imperdibile!

Pregi

  • Ottimo gameplay, divertente e migliorato
  • Aree di gioco ancora più vaste
  • Narrativa finalmente convincente

Difetti

  • La minor mira assistita potrebbe demoralizzare qualcuno
  • Non si può tornare sui pianeti già visitati

VALUTAZIONE COMPLESSIVA 9

La recensione di Destiny 2 è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 18-09-2017

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