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Recensione di Danganronpa V3: Killing Harmony

Titolo: Danganronpa V3: Killing Harmony
Genere: Visual Novel
Piattaforma: PlayStation 4
Sviluppatore: Spike Chunsoft
Publisher: NIS America
Data di uscita: 29 Settembre 2017

Nuovo capitolo, nuove follie

Sette anni fa debuttava Danganronpa, saga che ha appassionato moltissimi giocatori amanti delle Visual Novel e che, grazie al suo stile “folle”, contraddistinto da personaggi fuori dagli schemi e dialoghi ancor più strampalati, continua il suo percorso con il nuovo capitolo V3: Killing Harmony. Questo episodio non segue gli eventi narrati nei precedenti capitoli, ma prevede storia e personaggi del tutto nuovi, rimanendo pur sempre in balìa del perfido Monokuma, icona portante della serie, nonché orsetto parlante che darà non pochi grattacapi ai nostri protagonisti. Chi, comunque, volesse recuperare i precedenti episodi può benissimo farlo poiché su PS4 è disponibile tutta la saga; Danganronpa 1.2 Reload, e Ultra Despairs Girl, che si colloca a cavallo tra il primo e il secondo capitolo.

Sedici allegri ragazzi morti

Il punto di forza della saga è proprio dovuto alle tinte noir che ogni capitolo prevede. Non lasciamoci, infatti, ingannare dallo stile coloratissimo e allegro dei personaggi; la realtà è ben altra.

Ci ritroveremo all'interno di una scuola, privi di memoria e del tutto ignari di quello che ci è successo, per poi venire a conoscenza di essere nel bel mezzo di un gioco mortale, dal quale sarà difficile uscire vivi. Dopo aver conosciuto i due protagonisti, Kaede Akamatsu e Shuichi Saihara, incontreremo gli altri studenti di questa strana scuola, ognuno impreziosito da un bellissimo character design, e da una personalità spesso insolita. Questa è una scuola per ragazzi dotati di abilità particolari, e ciascuno eccelle in una specifica materia o talento. Ben presto faremo la conoscenza dell'autoproclamato preside della scuola; un robot con le sembianze di un orso psicopatico, Monokuma.
Ebbene sì, se l'inizio del gioco era avvolto dal mistero, adesso siamo consapevoli che trovarsi in un'aula deserta senza memoria non era la peggiore delle cose. Monokuma sarà accompagnato da altri “simpatici” orsetti robot, dai colori più sgargianti e dalle pose esilaranti.

Le intenzioni del preside non sono delle più rosee, difatti spiegherà ai vari studenti che per venire promossi e uscire dalla scuola dovranno partecipare ad un gioco mortale, che costringerà i poveri sventurati ad uccidersi a vicenda. Quando uno studente ucciderà un compagno verrà indetto un processo nel quale si cercherà, tramite gli indizi, di capire chi è stato l'assassino e una successiva votazione. In caso di maggioranza di voti verso un personaggio specifico, questo verrà eliminato e il gioco continuerà, ma in caso di errore il colpevole sarà scagionato e tutti gli altri perderanno la vita. Un gioco spietato e spaventoso nel quale solo astuzia e doti investigative prevarranno.

Innocente o reo?

Essendo una visual novel, il gameplay è basato sulla massiccia dose di dialoghi, e sulle varie schermate statiche, volte a farci soffermare sui vari particolari dell'ambiente per indagare al meglio sulla scena del crimine.

Tre sono le fasi di gioco: Daily Life, Deadly Life e Class Trial.

Nella Daily Life, il giocatore potrà in tutta libertà esplorare la mappa della scuola, che si amplierà andando avanti con la storia, interagire con porte e oggetti da esaminare, e conversare con gli studenti. Come si vede già in molti altri giochi, scambiare chiacchiere e fare amicizia con gli altri personaggi, magari scambiandosi anche doni, potrà dare ottimi incentivi nel corso dell'avventura.

Inoltre, nell'immensa scuola, sono disseminate monete Monokuma, con le quali si potranno appunto acquistare regali e oggetti utili per fortificare il nostro livello di amicizia.

Veniamo ora al punto focale della situazione, ovvero il Deadly Life o fase investigativa che dir si voglia. Quando verrà scoperto un cadavere, inizierà la fase di investigazione, dove si potranno accumulare gli indizi, iniziare a formulare delle ipotesi, e raccogliere le testimonianze dagli altri studenti. In questa fase, saremo di fronte al gameplay di un semplice punta e clicca, in quanto dovremo trovare gli indizi andando a puntare i vari particolari dello sfondo, così da trovare anche il minimo indizio utile a capire la situazione. Tutto starà nella capacità di osservazione del giocatore, anche se in realtà il gioco non permetterà di lasciare indietro qualcosa, e alla fine il tutto risulterà molto lineare e guidato.

Ultima ma non meno importante è la fase Class Trial, dove verrà indetto il processo.

Tutti gli studenti si riuniranno in un’improvvisata sala di tribunale, dove esporranno i fatti, confrontando le loro tesi, e dove cercheranno di risultare innocenti agli occhi dell'orso balordo.

Durante il processo, verremo coinvolti in una serie di minigiochi che spezzeranno il lento ritmo del game, puntando ad un'impronta più “action”, in cui potremo testare i nostri riflessi, oltre che le nostre capacità intuitive. Unica pecca è che, alla lunga, questi minigiochi potrebbero risultare monotoni e ripetitivi.

Design pazzo per personaggi pazzi

Quello che salta subito all'occhio è lo stile con cui sono disegnati i personaggi del cast. Artisticamente eccellente, personaggi ispirati e dettagliatissimi, dall'anima “manga” e dal sapore, ovviamente, made in Japan. Le ragazze sono tutte bellissime, dai colori di capelli più svariati e dall'abbigliamento che varia di persona in persona, anche in base al loro carattere. I ragazzi, invece, sono sempre contraddistinti da quella vena androgina tipica dei giapponesi e, anche loro, sono caratterizzati al massimo.

Tecnicamente parlando (anche se ci troviamo di fronte ad una visual novel) sorgono dei problemi. In mancanza di un vero set di animazioni, nelle fasi esplorative, il tutto risulta grezzo, poco dettagliato e spoglio. Il comparto tecnico è rimasto relegato a quanto visto nei precedenti capitoli su PSVITA, senza purtroppo un'evoluzione concreta.

La colonna sonora è azzeccatissima, ogni traccia è perfettamente circoscritta alla situazione.

Oltre al ri-arrangiamento di alcuni pezzi noti all'orecchio dei fan, il team è riuscito a creare l'atmosfera giusta, grazie ai vari temi che spaziano di genere a seconda del momento.

Ottimo anche il doppiaggio che offre la doppia lingua: inglese e giapponese, entrambi di pregevole fattura.

La longevità si attesta intorno alle trenta ore di gioco, più o meno come accadeva nei precedenti capitoli; però, grazie alle diverse attività extra come il casinò, i rapporti di amicizia con gli studenti e la ricerca dei collezionabili, il tempo da dedicare al game aumenta ampiamente.

In sintesi:

Danganronpa V3: Killing Harmony mette in luce quanto di più buio possa esserci nell'animo umano, e lo fa con cinismo, mescolandolo ad un umorismo per pochi. Può essere apprezzato benissimo anche da chi non ha mai giocato la serie, in quanto il plot è totalmente nuovo e slegato dai capitoli precedenti.

Non è consigliato a chi non ama leggere, poiché le visual novel sono famose per la presenza poderosa di testi su testi quasi da farle sembrare, sostanzialmente, dei libri interattivi. Chi ama l'azione può tralasciarne l'acquisto, chi invece adora addentrarsi in una trama articolata, carica di emozioni e colpi di scena troverà piacere nel giocare a Dangaronpa V3.

Pregi:

  • Personaggi sopra le righe
  • Trama macabra e appassionante
  • Ottimo doppiaggio

Difetti:

  • Tecnicamente si poteva fare di più.
  • Minigiochi alla lunga ripetitivi.
  • Massiccia dose di dialoghi in inglese.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7,5

TRAMA/CONTENUTI: 7,5
GAMEPLAY: 7,5
COMPARTO TECNICO: 7,5

La recensione di Danganronpa V3: Killing Harmony è stata scritta e curata da Morgana90 per GameStorm.it, pubblicata il 22-09-2017

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