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Recensione di Chaos on Deponia

Titolo: Caos a Deponia
Genere: Punta e clicca
Piattaforma: PlayStation 4 (versione testata), Xbox One e PC
Sviluppatore: Daedalic Entertainment
Publisher: Daedalic Entertainment
Data di uscita: 6 dicembre 2017

Dalla Germania a Deponia

Quella di Deponia è nata come una trilogia punta-e-clicca creata dallo studio tedesco indie Daedalic Entertainment, che vede come protagonista Rufus, un giovane maldestro che insegue il sogno di lasciare il pianeta-discarica che dà il nome al gioco, per poter andare a vivere su Elysium, città fluttuante che gli permetterebbe di passare da una vita fatta di cianfrusaglie e rifiuti, ad una… normale, ma in un posto decisamente più abitabile.

Un sogno che in molti probabilmente condividono, e che lo rende un personaggio facile da adorare e nel quale immedesimarsi, seppur il suo umorismo lo renda a tratti insopportabile. Lo studio teutonico ha certamente fatto tombola con la scelta di metterlo al centro del filone narrativo del franchise che ha debuttato in Germania il 27 gennaio 2012 su Steam, esclusivamente in tedesco.

Come può aver avuto successo un gioco il cui titolo richiama la parola teutonica “Deponie” che significa proprio discarica? Lo vedremo più avanti, fatto sta che la risposta dei giocatori a questo primo capitolo è stata talmente positiva che il 6 novembre 2012 è arrivato il sequel,“Caos a Deponia”, sempre in tedesco.

Bisogna aspettare il 7 agosto 2012 per vedere finalmente una versione inglese del gioco, con un doppiaggio tutto nuovo che lo rende più accessibile e aumenta inevitabilmente il passaparola sulle (dis)avventure di questo strampalato ragazzo, il cui viaggio si conclude circa un anno dopo, col terzo ed ultimo capitolo, “Addio Deponia”, pubblicato il 15 ottobre 2013.

Ma perché porre la parola “fine” ad una serie che piace così tanto? Perché privare la community degli enigmi che hanno contraddistinto la saga? Ma soprattutto, siamo sicuri che Rufus riesca a stare buono e calmo, senza causare ulteriori danni?

La risposta sta nello strappo alla “regola del 3” che ha spinto il team a creare “Deponia – Il Giorno del Giudizio”, titolo slegato dall’arco narrativo conclusosi con il terzo capitolo, che porterà i protagonisti a visitare diversi momenti della storia di Deponia.

Dopo 3 anni, la saga è arrivata anche su PlayStation 4, con un gameplay riadattato per il cambio di piattaforma che ha debuttato sul PS Store il 15 novembre 2015, seguito qualche anno dopo dal secondo capitolo, rilasciato di recente, il 6 dicembre 2017.

Ed è proprio quest’ultimo che vi andiamo a presentare, narrandovi delle mirabolanti avventure di Rufus e amici, che ancora una volta si ritroveranno a sfuggire dai guai, tra un rompicapo e l’altro.

Rufus vs. Elysium: che la rivincita abbia inizio!

Visto che parliamo di rivincita, è doveroso fare un passo indietro, e riassumere brevemente (proprio come succede nel gioco) gli avvenimenti del precedente capitolo, Fuga da Deponia. Rufus, il protagonista, sogna di scappare dal suo villaggio, Kuvac, situato sul pianeta-discarica Deponia, e prendere il volo per approdare ad Elysium, città fluttuante che per lui rappresenta una vita perfetta.

Tra mille peripezie e side-quest, scopre il piano dell’Organon, un’organizzazione militare il cui compito è quello di radere al suolo Deponia spacciandolo per disabitato. Dopo un cliffhanger che lo mette contro il suo doppleganger, nonché compagno di Gal, ragazza robotica di cui Rufus si è innamorato, il primo capitolo si conclude e il nostro eroe si ritrova a vivere una nuova avventura in Caos a Deponia.

Questo secondo capitolo inizia dove si era fermato il primo, con Rufus insieme ai suoi compagni d’avventura, il tuttofare Doc e il “pirata” Bonzo, e un nuovo luogo tutto da visitare, il Mercato Nero Galleggiante.

Deponia è ancora intatta, nonostante Cletus e l’Organon tengano ancora in piedi il piano di volerla far saltare in aria; prima di potergli nuovamente mettere i bastoni tra le ruote, Rufus ha dei problemi molto più importanti a cui pensare… ricomporre la memoria frammentata della povera Gal, la cui personalità è stata divisa in tre parti (Raffinata, Innocente e Spavalda) a causa dell’ennesimo piano fallimentare di raggiungere Elysium da parte del giovane, che col suo razzo fatto in casa colpisce la navicella che trasporta l’ignara elisiana.

Sarà, quindi, necessario convincere le tre parti della ragazza a fidarsi ed innamorarsi del protagonista; per farlo dovremo affrontare una variegata serie di side-quest che, tra le altre cose,ci offriranno un plot-twist alla Star Wars, con uno scontro padre-figlio, ci permetteranno di fare gli animalisti, salvando una specie (piatto più prelibato di tutta Deponia) e ci insegneranno una versione tutta nuova di “Carta, Forbice e Sasso”.

Lunghe peripezie e nuovi rompicapi porteranno Rufus a sfidare nuovamente Cletus, il suo doppleganger, che cercherà ancora una volta di portare Gal dalla sua parte e di lasciare il nostro eroe sul pianeta-discarica.

 

La relazione tra punta e clicca e console continua ad essere complicata

Inutile girarci intorno, i punta e clicca sono nati per il PC, e rendono al meglio su quella piattaforma, per cui è normale che quando un titolo del genere viene riadattato per console, è il gameplay a risentirne maggiormente. In Caos a Deponia il giocatore non sfrutta un cursore, ma controlla direttamente Rufus, un escamotage che “avvicina” il protagonista al player, rendendo, però, un po’ più macchinoso il gameplay, precludendo al giocatore la possibilità di selezionare una delle location che porta da uno stage all’altro e costringendolo, invece, ad attraversare tutto lo schermo per arrivarci. Il problema viene leggermente risolto dagli spostamenti rapidi presenti, tuttavia, solo in alcuni luoghi specifici.

Detto questo, proprio come nel gioco, “Permettetemi di presentarvi il Tutorial”. Partiamo dalle basi, con la levetta analogica sinistra che controlla il protagonista, quella destra che se premuta mostra tutti i punti attivi dell’area, il tasto X che permette di interagire coi personaggi o selezionare gli oggetti nella mappa, il Quadrato che serve ad analizzare cose o persone, e il Triangolo che associa gli oggetti dell’inventario a quelli presenti nella mappa (o ad uno degli NPC).

Perfetto, avete imparato le basi. Complimenti, ecco un uovo di ornitorinco d’acqua!

Ora passiamo al livello successivo, che prevede l’uso dell’inventario (un nome raffinato per descrivere le ampie tasche del cappotto di Rufus), che si aprirà non appena cliccherete il tasto giù delle frecce direzionali. Qui i comandi sono molto semplici, simili a quelli che vi abbiamo introdotto prima: X seleziona l’oggetto, Quadrato lo descrive eTriangolo ne combina due per crearne uno nuovo.

State andando alla grande, siete quasi epici quanto Rufus! E sottolineo quasi…

Saliamo ulteriormente nella scala della difficoltà, spiegandovi che il nostro eroe potrebbe trovarsi di fronte a più oggetti o personaggi, e in quel caso serve selezionare quello giusto per andare avanti, no? Vista l’assenza di un cursore, il team di sviluppo ha ben sfruttato i due tasti dorsali, entrambi utili per scorrere tra gli interagibili, fino a trovare quello corretto.

Complimenti, avete appena concluso il tutorial, ora potete trovare anche voi una donzella (con la memoria completamente) andata da salvare!

L’introduzione è abbastanza semplice, al contrario dei tantissimi rompicapi e minigame presenti nel gioco, e che devono essere risolti per forza per poter proseguire la storia. Se i secondi possono essere saltati, i primi richiederanno più spostamenti da una parte all’altra della mappa, in quello che, alla lunga, diventa un “avanti e indietro” tedioso. In particolare, alcuni di questi possono risultare davvero complicati per una mente poco allenata ed elastica, o per i gamer poco fantasiosi (un rompicapo richiede di disabilitare la musica dal menù, per dire).

Una cosa è certa, in questo gioco bisogna prepararsi a tutto, anche a covare uova di ornitorinco (sì, proprio come quello che avete vinto completando la prima parte del nostro tutorial!).

“Dam damdamdam, lo chiamano Rufus!”

Per quanto gli ornitorinchi siano davvero adorabili, e i rompicapi risultino davvero coinvolgenti e a tratti divertenti, a farla da padrona in Caos a Deponia è senz’altro Rufus, eroe improbabile ed imperfetto, nel quale ci si può rispecchiare chiunque.

Giovane dal passato non chiarissimo e con dei genitori mai presenti, ad esclusione del presunto padre che fa il suo debutto in questo secondo capitolo, Rufus ha in mente gli interessi di una persona e basta: sé stesso. Egoista ed incurante delle conseguenze, è disposto a tutto pur di risolvere il problema che gli si para di fronte e non guarda in faccia a nessuno, nemmeno a degli adorabili cuccioli di delfino.

Tutto il resto è sempre venuto in secondo piano… finché non ha conosciuto la bella Gal, giovane caduta dalla città fluttuante di Elysium nel capitolo precedente, che subito gli ruba il cuore. Per lei cerca di cambiare ed è deciso a sobbarcarsi le sorti di un destino più grande di lui, pur di mostrarle il suo valore e aprirle gli occhi su chi dovrebbe starle accanto.

Il suo sogno è quello di abbandonare il cassonetto che è Deponia, finendo, invece, col salvarla per ben due volte, nonostante non rientrasse inizialmente nei suoi piani. Pur durante quest’impresa difficilissima, il suo primo pensiero resta quello di fuggire e andare avanti con la sua vita, salvo poi scoprire che la sua meta non è esattamente il paradiso che si era immaginato.

Nel corso del gioco, Rufus dà sfoggio anche del suo umorismo e della sua ironia, mostrando in più occasioni il suo lato poco serio, con battutine che portano ad un’inevitabile “facepalm” del giocatore, ma che sono in grado di strappare più di un sorriso. Questo atteggiamento potrebbe non piacere a tutti, visto che lo humor è soggettivo, e alcuni potrebbero trovare il suo modo di fare da sbruffone e menefreghista davvero molto irritante.

Insomma, c’è un motivo se questo gioco ha la parola “caos” nel titolo, e quel motivo è Rufus, sinonimo di casinista.

Un po’ Monkey Island, un po’ BrokenSword

La prima cosa che viene in mente, vedendo lo stile grafico del gioco e sentendo il tono umoristico, è sicuramente Monkey Island, un apripista per i “punta e clicca” che, ancora oggi, rimane il metro di paragone usato per categoria di videogame. A questo si aggiunge anche un tocco di Broken Sword, altra saga nota agli appassionati del genere, la cui forza sta nei paesaggi e nei rompicapi complessi.

Esteticamente parlando, Caos a Deponia si presenta con dei disegni in 2,5D rigorosamente fatti a mano, ed un’animazione che ricorda quella dei fumetti, caratterizzati da stage estremamente colorati e variegati, che portano il giocatore a viaggiare dal Mercato Fluttuante e tutti i suoi anfratti, fino al Polo Nord (dove si nasconde un bellissimo easter egg che piacerà parecchio ai fan di “Lost”).

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, abbiamo trovato un titolo stabile, che propone un frame-rate che non vacilla e brevi schermate di caricamento quando si passa da una sezione all’altra della mappa. Le animazioni durante i livelli appaiono abbastanza fluide, se si esclude qualche scena durante la quale il protagonista sembrava quasi pattinare, invece che camminare. A questo aggiungiamo quelle delle cutscene che risultano, a tratti, un po’ rigide, ma potrebbe essere una scelta stilistica dello studio.

Positiva la possibilità di affidarsi al salvataggio automatico, non appena conclusa una certa missione o cutscene, ma anche a quello manuale in qualunque momento della partita lo si ritenga più opportuno.

Completamente localizzato in italiano, il titolo presenta un doppiaggio davvero eccellente, così come riscontrato nel capitolo precedente. Elogio particolare al doppiatore di Rufus, Alessandro Lussiana, in grado di rendere al meglio sia nelle parti comiche che in quelle più serie, grazie ad una performance davvero a cinque stelle, e Alice Bongiorni, il cui compito difficile (superato a pieni voti) era quello di offrire diversi stili di doppiaggio alle tre personalità di Gal, in modo che risultassero credibili e differenti tra loro.

Il reparto audio non presenta musiche memorabili, ma le melodie si sposano bene con l’atmosfera spensierata che si respira in quel di Deponia, dove la maggior parte della popolazione è ignara di quello che sta succedendo davvero. Al contrario, le canzoncine che cantano Rufus e alcuni degli NPC sono estremamente orecchiabili, e minacciano di restarvi in testa anche dopo aver spento la console, grazie a delle sonorità accattivanti e testi simpatici e divertenti.

Passiamo alle note dolenti che abbiamo riscontrato in alcune scene, dove l’audio letteralmente impazziva, e si alternava tra quello italiano e quello inglese. Rigiocando più volte la stessa scena, il problema non accennava a risolversi.

A questo aggiungiamo anche un lip-synch completamente assente nella versione nostrana, visto che le animazioni probabilmente vanno di pari passo col parlato originale, in tedesco, e non sono state adattate alle varie versioni tradotte.

In sintesi:

Chaos a Deponia è un godibilissimo punta e clicca che racconta di Rufus, egoista tuttofare, anche un po’ presuntuoso, ritrovatosi a salvare Deponia per la seconda volta consecutiva, solo per fare colpo su Gal, bella ragazza caduta letteralmente dal cielo… o per meglio dire da Elysium, città fluttuante nonché metà degli strampalati tentativi di Rufus di lasciare il pianeta-discarica su cui vive.

Nonostante si tratti del secondo capitolo di una trilogia, non è necessario aver giocato il primo per godersi le assurde avventure del nostro eroe, anche perché si dà per scontato che il gamer si affacci per la prima volta sull’universo creato da Deadelic Entertainment, ed è presente un breve “riassunto degli episodi precedenti” già nei primi minuti di gioco.

Complicato, divertente e colorato, Caos a Deponia offre dei difficili rompicapo che mettono alla prova l’elasticità mentale del giocatore, sfidandolo a pensare fuori dagli schemi pur di trovare la soluzione ad un problema che sembra davvero impossibile da risolvere, ma che in realtà nasconde la risposta nella più impensabile delle azioni.

Un po’ sottotono in questa veste su console, come tutti i punta e clicca risente del passaggio dal suo habitat naturale, il PC, dove l’uso del mouse rende tutto più semplice.

Pregi:

  • Nuovi controlli riadattati alla versione per console…
  • Una vasta offerta di puzzle ed enigmi…
  • Ottimo cast e doppiaggio italiano…
  • Ottimo design di personaggi e luoghi.

Difetti:

  • … che non sono però in grado di sostituire il mouse.
  • … che a tratti risultano difficili e frustranti.
  • … con l’audio che però tendeva ad impazzire in alcune scene.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7

La recensione di Chaos on Deponia è stata scritta e curata da dryily per GameStorm.it, pubblicata il 24-12-2017

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Chaos on Deponia

  • Immagine della copertina del gioco Chaos on Deponia per PlayStation 4
  • Data di uscita:
    06-12-2017
  • Categoria:
    avventura
  • Disponibilità per:
    PS4 XONE
  • Popolarità:
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Valutazione del gioco 7

L'ultimo voto è stato 7 dato da dryily

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