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Recensione di Call of Duty: Advanced Warfare

Titolo: Call of Duty: Advanced Warfare

Genere:  FPS
Piattaforma: PlayStation 4

Sviluppatore: Sledgehammer Games

Publisher: Activision
Data di uscita:  3 novembre 2014 (Day Zero Edition)

Un “salto” in avanti verso l’innovazione?

Non è stata di certo un’impresa semplice quella affrontata da Sledgehammer Games: ci vuole coraggio per decidere di occuparsi di un brand che nel corso degli ultimi anni ha visto scendere vertiginosamente il livello di gradimento da parte della critica e soprattutto dei giocatori che, in fin dei conti, rappresentano i diretti interessati. Purtroppo nel mondo attuale, si passa troppo spesso dall’esaltazione al disfattismo, grazie alla facilità di condivisione delle proprie impressioni tramite social network e, in alcuni casi, semplicemente per adeguarsi alla massa. Sta di fatto che anche il marchio Call of Duty è stato travolto da questa tendenza ed è stato prima elogiato e poi massacrato da un web pieno zeppo di pseudo sviluppatori, produttori, manager, esperti di ogni settore insomma. Certo, Ghosts è stato probabilmente il punto più basso raggiunto dalla serie CoD, ma questo non giustifica la totale diffidenza con cui Advanced Warfare ha fatto il suo ingresso nel mondo videoludico. Tuttavia per Sledgehammer Games (terzo team di sviluppo nella serie) c’è stato anche un risvolto positivo: il team ha potuto osare ed innovare sapendo che, per l’opinione pubblica, fare peggio sarebbe stato quasi impossibile. Il rischio di un nuovo flop, però, c’era tutto, vediamo come è andata.

La campagna affascina solo inizialmente per poi esser travolta da “binari” e cliché.

Partiamo da un presupposto: la campagna dei Call of Duty spesso e volentieri finisce per avere un ruolo secondario. Questo perché con l’avvento del multiplayer abbiamo attraversato e attraversiamo tuttora un periodo in cui il principale elemento di marketing è il multiplayer competitivo online, che aumenta la longevità del titolo e permette che questo possa aver mercato per un lasso temporale più ampio. Allo stesso tempo è bene ricordare che alcune campagne della serie sono risultate particolarmente piacevoli e ben strutturate, come ad esempio quelle della saga Modern Warfare.

Sledgehammer Games ci porta avanti nel futuro 2055, in un’epoca dove molte operazioni militari sono gestite ed effettuate dalle PMC (private military company), sempre più efficienti, equipaggiate (e ricche). La premessa che introduce il plot narrativo, è sicuramente qualcosa di già visto, ma è comunque forte ed accattivante. Senza voler rivelare tale sequenza iniziale, vi diciamo che nel corso dell’intera trama vestiremo i panni di Jack Mitchell, soldato che, scosso dai suddetti avvenimenti iniziali (in Corea del Sud), abbandona l’esercito per schierarsi nelle file della Atlas, compagnia militare privata in lotta contro i terroristi del KVA e controllata dal ricco magnate Jonathan Irons. Quest’ultimo, cavallo di battaglia delle operazioni di marketing pre-lancio e interpretato magistralmente da Kevin Spacey, purtroppo non basta a tenere alta l’intera produzione e si rivela presto essere un “personaggio” poco originale e carismatico. La storia, pur di facile lettura e vittima di cliché banali, rimane comunque piacevole e accattivante per tutte le 15 missioni e le 5/6 ore di gioco (a livello normale) necessarie per arrivare all’epilogo. 

Le novità proposte dalla software house, si vedono fin da subito: esoscheletri e relative abilità però sono “intrappolati” da sequenze troppo spesso scriptate, che limitano in modo netto e per certi versi inspiegabile le possibilità del player. Si finisce per essere delle pedine all’interno di un conflitto mondiale che avremmo preferito “affrontare” con maggiore libertà e personalizzazione. Volete sfruttare l’Exo per realizzare il doppio salto o per scalare una parete? Beh, non potete, a meno che il gioco non preveda di farlo in quella determinata situazione. Alla quasi assente possibilità di setup iniziale e di scegliere come procedere nel corso delle missioni, si aggiunge un’intelligenza artificiale nemica piuttosto piatta che si limita ad eseguire il “compitino”. Ci si trova quindi costretti ad avanzare in modo lineare e con poco coinvolgimento, senza prendere iniziativa e sparando ai nemici di turno in modo quasi “meccanico”. Un piccolo incentivo è rappresentato dalle sfide in game che permettono di accumulare punti da spendere per migliorare, missione dopo missione, le statistiche e le abilità del proprio personaggio e del suo equipaggiamento. 

Il fascino del single player è sicuramente risollevato da sequenze digitali di ottima fattura, con un realismo visivo impressionante, al quale contribuisce una piacevole interpretazione degli attori, sia nel doppiaggio originale che in quello in italiano.

Purtroppo è davvero troppo poco: la campagna offline di CoD Advanced Warfare è certamente meglio di quanto visto su Ghosts, ma rimane un qualcosa di eccessivamente scriptato che limita fortemente tutte le novità che Sledgehammer Games ha inserito nella produzione ma che, allo stesso tempo, ha “castrato” nelle sezioni in single player. Carina per i giocatori alle prime armi ma qualcosa di già visto (o addirittura anche inferiore) per chi è appassionato del brand.

Veloce, divertente, equilibrato e innovativo: il multiplayer si prende la scena.

Abbiamo parlato delle novità introdotte da Sledgehammer Games genericamente e senza approfondire, perché, in effetti, nella modalità in single player non si vede quasi nulla di tutto quello che il team ha inserito nel nuovo Call of Duty. E’ infatti il multiplayer a dar spazio a tutte le innovazioni e, per certi versi, “rivoluzioni” della serie.  Finalmente le abilità legate agli esoscheletri si fanno sentire. Doppio salto, balzo laterale, scatto in avanti con scivolata e schiacciata a terra variano notevolmente gli schemi relativi al movimento che avevamo automatizzato con i passati CoD. Il gioco diventa così più frenetico. Ne risente anche il puntamento, con avversari che saranno più difficilmente inquadrabili nel mirino. Questa mobilità avanzata porta a pensare più a dove si muoverà il bersaglio che a dove si trova nell’istante in cui lo vediamo. Oltre a questo, la Exo-Suit, fornisce abilità attivabili per un periodo di tempo limitato, come lo scudo Exo, l’invisibilità, attimi di levitazione, un aumento della velocità e dell’energia massima. 

Si tratta comunque di elementi che fanno parte dell’insieme di armi, perks, attachments, scorestreaks etc. selezionabili nel nuovo sistema “pick 13” che sostituisce il “pick 10”, dando al player una maggiore possibilità di personalizzazione dell’equipaggiamento (13 slot disponibili).

Anche l’interfaccia varia passando dal single al multiplayer, più spettacolare nella prima modalità e più pratica nella seconda. Munizioni e granate si spostano dall’HUD presente nel fucile ai canonici angoli dello schermo.

E’ stato dato anche ampio spazio all’editing del personaggio da un punto di vista puramente estetico: dal sesso al vestiario, passando per gli accessori di cui alcuni temporanei e ottenuti tramite un sistema di loot piuttosto ben integrato nel gioco. 

Nel complesso il gameplay risente notevolmente delle innovazioni introdotte dalla software house Californiana. In particolare il level design esteso non solo in orizzontale ma anche in verticale, da vita a mappe più ampie che costringono i giocatori ad allargare il proprio campo visivo a 360 gradi: come detto sopra, gli esoscheletri permetteranno spostamenti rapidi in zone che in precedenza non eravamo abituati ad osservare e richiederanno maggiori riflessi e maggiore rapidità. 

Anche la resistenza ai colpi è stata leggermente aumentata rispetto a quanto visto su Ghosts, scelta plausibile e spiegabile proprio grazie alla presenza delle tute Exo.

Le modalità disponibili sono in tutto 12 e comprendono ovviamente alcune classicissime come “deathmatch a squadre”, “cattura la bandiera”, “tutti contro tutti” e altre inedite come “Uplink” e “Momentum”. 

Oltre al multi competitivo gli sviluppatori hanno inserito la co-op “Exo Suite”, in cui assieme ad altri tre compagni online, si dovranno contrastare orde di BOT avversari sulle stesse mappe presenti nelle sezioni PvP (player vs player).

A proposito di ambientazioni, le location a disposizione al day-one (o day-zero) sono 13 e risultano ben studiate per sfruttare al meglio le nuove meccaniche di movimento; alcune sono più vaste di altre e più adatte al rivoluzionato sistema di gioco, grazie anche ad un’attenta disposizione degli elementi percorribili, delle vie di fuga e delle “barriere”, sia in orizzontale sia in verticale.

Interessante il suddetto sistema di loot denominato Supply Drops, che permette di ottenere migliorie di diverso tipo, da quelle estetiche a quelle funzionali: dal vestiario agli equipaggiamenti passando per bonus riscattabili nella partita successiva e per evoluzioni delle “armi base”. Analizzando le varie “bocche da fuoco” presenti nel titolo, abbiamo notato un buon equilibrio e un leggero peggioramento dell’efficacia del “cecchinaggio”e del “campering”. Anche le armi ottenute con il bottino sono bilanciate: se ad esempio una di queste presenta un bonus sulla gittata o sulla forza, con ogni probabilità avrà anche un qualche malus, sulla stabilità, sulla cadenza, etc.

Un buon salto per la nuova generazione: sequenze in computer grafica incredibili.

Il colpo d’occhio offerto da Call of Duty: Advanced Warfare è davvero piacevole. Nelle fasi della campagna in single player siamo rimasti più volte colpiti dal realismo visivo offerto. Le sequenze filmate che intervallano le missioni sono ottimamente realizzate e, grazie ad un ottimo doppiaggio e ad una buona interpretazione dei ruoli da parte degli attori, il tutto appare altamente credibile. Ambientazioni aperte e location al coperto presentano un buon dettaglio grafico e texture di alta qualità. In secondo piano si nota l’utilizzo dell’effetto blur, probabilmente necessario per limare fenomeni di aliasing. L’interazione con l’ambiente, pur non eccezionale e assolutamente migliorabile, rimane su un livello accettabile, mentre non c’è nulla da obiettare per quanto riguarda effetti particellari (a tratti spettacolari), sullo shading e in generale sulla gestione dei colori. Il frame rate è quasi sempre stabile sui 60fps ma, in alcuni rari frangenti della nostra esperienza, mostra un improvviso calo per poi stabilizzarsi nuovamente.

Come spesso succede i personaggi comprimari sono poco caratterizzati e allo stesso tempo piuttosto anonimi.

Il sonoro e la soundtrack si intrecciano perfettamente con le vicende narrate e con le situazioni di gioco in modo molto cinematografico.

In sintesi

Riteniamo che il lavoro svolto dai ragazzi di Sledgehammer Games sia apprezzabile. Call of Duty: Advanced Warfare, è un titolo tecnicamente molto valido che inserisce nel brand una serie di novità che possono essere accolte solo piacevolmente. Peccato per le castrazioni del single player che, pur cosparso di numerosi cliché, si meritava di essere vissuto con una maggiore libertà di approccio. Dopo Ghosts, era difficile far peggio, è vero, ma il nuovo CoD è ben più di questo: non è un gioco da 8 in pagella ma ci andiamo vicini.

Pro:

  • Multiplayer Competitivo innovativo e divertente.
  • Tecnicamente all’altezza della nuova generazione.
  • Trama buona e coinvolgente…
  • Meccaniche rivoluzionate…

Contro:

  • Single player in cui le novità sono troppo “limitate” da sequenze scriptate.
  • Elementi e personaggi di secondo piano meno dettagliati dei principali.
  • …Anche se vittima di numerosi cliché. Diciamo “un’americanata” a tratti prevedibile.
  • …E' necessario abituarsi al nuovo sistema di gioco anche per i più pratici del mondo di CoD .

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7,5

La recensione di Call of Duty: Advanced Warfare è stata scritta e curata da Gabriele.Eltrudis per GameStorm.it, pubblicata il 03-12-2014

Commenti sulla recensione (2)

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Commenti
avatar di _Salvo_
11-03-2015
_Salvo_

Davvero bella la campagna, peccato che però ormai la serie sta perdendo di longevità, ci sta l'innovazione nel multiplayer ma non è divertente come i titoli passati. Fan da sempre di CoD

0
avatar di botoppo
06-03-2015
botoppo

sempre il mtliplayer migliorano in queste tipologie di gioco :(

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Call of Duty: Advanced Warfare

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Valutazione del gioco 7.6

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