GameStorm

Recensione di Wolfenstein


Titolo: Wolfenstein
Genere: Sparatutto
Piattaforma: Playstation 3
Sviluppatore: Endrant Studios
Publisher: Activision
Data di uscita: 28-08-2009

Un po' di storia...

Il 1992 è un anno d'oro per gli amanti degli sparatutto in prima persona. I fan del genere avranno sicuramente in mente quella data, perchè fu proprio in tale anno ad essere rilasciato da ID Software Wolf 3D, indiscusso capostipite di questa tipologia di produzioni. Dopo vari tentativi di sequel, più o meno riusciti, e qualche apparizione sulla console portatile Game Boy Advance, fu il 2001 a riproporre con pressione sulla scena il marchio. Con Return To Castle, il titolo si ripresentò con insistenza nella passata generazione di videogiochi anche se il risultato non fu dei migliori. A molti anni di distanza il ritorno dei nazi-zombie è segnato da quest'ultimo capitolo intitolato semplicemente Wolfenstein. Di acqua sotto i ponti ne è passata da quel remoto 1992 e la scena degli FPS è completamente cambiata. Oggi il gioco in questione si trova a fare i conti con produzione sul genere davvero amate e ben accolte dalla critica, il riferimento ai vari Call of Duty è sicuramente d'obbligo.


A distinguere questa da altre produzioni odierne è senza dubbio la trama ben strutturata, che racconta le vicende parallele di due mondi completamente diversi. La vita quotidiana del tempo e tutto ciò che la gente conosce come reale deve fare i conti con il “Velo”, un accesso ad una dimensione parallela, abitata da creature mostruose e abberrazioni varie. Protagonista, ancora una volta, è il soldato B. J. Blazkowicz (semplicemente Blazko per gli amici!). Hitler ha intenzione di conquistare il mondo e, accanto alla paura di eserciti armati fino ai denti, si annida il timore di un antico manufatto di cui il Furher sarebbe alla ricerca. Questo, chiamato Sole Nero, sarebbe in grado di sprigionare poteri devastanti che - nelle mani sbagliate - potrebbero scatenare una vera e propria apocalisse. Tra complotti militari, bruschi colpi di scena e fughe all'ultimo secondo, si snoda l'intera trama di questa produzione che riesce quantomeno a tenere alta l’attenzione.

Tutti alle armi

Wolfenstein si presenta come il più classico degli sparatutto e riesce a mettere sin da subito a proprio agio il giocatore. I semplici comandi alla base del gameplay ci eviteranno lunghi tutorial, così che basteranno davvero pochi minuti di gioco per familiarizzare con i nostri fucili. Elemento principale di quest’ultimo Wolf è la possibilità di sfruttare poteri derivanti da un medaglione magico con il quale verremo subito in contatto. Il primo di questi consiste in una dimensione parallela. Questa, alle volte dovrà essere utilizzata obbligatoriamente per poter scovare portali segreti dietro i muri e avere accesso ad aree successive, altrimenti inarrivabili. Tra le caratteristiche di tale dimensione vi è quella di indicarci le parti deboli di alcuni boss di fine livello, così che sarà una scelta quasi obbligata anche in queste circostanze. Sparare ad alcuni nemici a casaccio senza avere bene in mente quale parte del corpo colpire non darà alcun risultato proficuo.

Il secondo potere consiste nel più classico dei bullet time, davvero inflazionato negli ultimi anni. Non c'è più molta originalità in questa caratteristica che servirà tendenzialmente per riuscire ad avere la meglio sugli avversari anche se accerchiati. Rallentando il tempo si potrà tranquillamente prendere la mira e far fuoco, potendo così schivare anche i colpi avversari in tutta facilità. Un utilizzo forse più originale di tale facoltà lo si ravvisa nei momenti in cui il nostro personaggio si troverà a fuggire rapidamente da un edificio in fase di distruzione. Molto spesso, dopo aver completato gli obiettivi prefissati a inizio missione, ci ritroveremo a lottare contro il tempo e a correre quanto più velocemente possibile per scansare le macerie e raggiungere una via di salvezza.

Il terzo potere sarà ottenibile solo dopo aver superato un buon venti per cento dell'avventura ed è chiamato scudo: permetterà di ripararci dagli attacchi nemici per un breve lasso di tempo, potendo così colpire senza essere colpiti. Si badi bene che tale capacità non è di nostra esclusiva competenza, perchè alcuni soldati rivali potranno attivare tale scudo anche a nostre spese.

L'ultimo, ma non per importanza, è il potere che consentirà al nostro Blazko di penetrare gli scudi nemici con tutta facilità. L'utilizzo di queste “armi” non sarà però illimitato. Il talismano, visibile in basso sulla sinistra, permetterà di avvalersi di queste quattro capacità speciali solo per un lasso di tempo determinato, avendo cura di ricaricare la barra dei potere in appositi portali individuabili entrando nella modalità “Velo”.

Ogni missione ci verrà assegnata nella città di Eisenstadt, che funge per l'occasione da quartier generale. Ogni qual volta vorremo accedere ad un nuovo incarico dovremo tornare in città, farci spazio tra armate di soldati rivali e accedere ai locali designati per ricevere le dovute istruzioni. Se inizialmente questa struttura sembra conferire profondità al titolo, col passare delle missioni si rivelerà solo una spiacevole perdita di tempo, che andrà anche a spezzettare il ritmo di gioco. Più interessante, invece, è la funzione che la città riveste per il nostro armamentario. Concluso un incarico, sarà possibile acquistare upgrade alle armi, andandone a modificare aspetto e prestazioni. Naturalmente gli armamenti e le combinazioni possibili sono molte, e il sistema di upgrade è sufficientemente completo. I soldi a nostra disposizione, guadagnabili missione dopo missione, non saranno sufficienti a comprare tutti i diversi genere di migliorie, così che sarà necessario scegliere tra quelle che più ci aggradano. Al di là delle continue visite alla cittadina, per poter ottenere le informazioni relative alla missione, la struttura di gioco è alquanto semplice e lineare.

Uno dei problemi rilevabili su questa produzione è la scarsa intelligenza artificiale dei protagonisti avversari. I soldati rivali sembrano guidati dalla cpu con poca convinzione e, in alcuni frangenti, i loro comportamenti non saranno assolutamente credibili o realistici. Basterà ad esempio sparare alle spalle di un soldato e vedere il commilitone a fianco non muoversi di un millimetro, potendo così eliminarlo in tutta tranquillità. Nonostante una mediocre I.A., la varietà di avversari è buona, ognuno dei quali dotato di proprie armi e proprie carattristiche. Ad affiancare i boss di fine livello ci saranno boss intermedi, corazzati in modo superiore rispetto ai semplici soldati e ci daranno qualche rogna in più.

Design nazista!

Il motore di gioco, piuttosto gravato dal peso degli anni e ripreso da doom 3 riesce a svolgere un lavoro solo sufficiente. Nonostante la varietà di ambientazioni in cui saremo catapultati, i modelli degli elementi naturali e dei nemici a schermo non riusciranno a rendere giustizia alle macchine odierne, in grado di sviluppare un grado di realismo senza dubbio maggiore. A questo aggiungiamo numerosi cali di frame rate nelle azioni di gioco più concitate che fanno un massiccio uso del “Velo”. Ad aumentare un tantino il coinvolgimento emotivo ci pensa la fisica Havok, in grado di rendere alcune scene davvero attraenti e spettacolari. Nonostante ciò, il titolo presenta effetti di luce e particellari poco realistici, così che nel complesso il comparto tecnico non supera a pieni voti le aspettative proposte in fase di realizzazione. Stesso discorso dicasi per il reparto audio. In quanto ad effettistica, il rumore delle armi o di sottofondo ad ogni azione non entusiasma particolarmente, pur non essendo completamente insufficiente. Buone le voci dei protagonisti anche se il doppiaggio non enfatizza dovutamente alcune situazioni.

Ultima nota (dolente!) è il reparto online. Privo di una qualsiasi sostanza, presenta un sistema di lobby primitivo e davvero penalizzante. Poche, anzi pochissime le opzioni di gioco multigiocatore, così che possiamo classificare l'online di Wolfenstein (giusto per essere gentili) come assente o non pervenuto.

Conclusioni

Il ritorno di Blazko non avviene nel migliore dei modi. Un titolo tutto sommato nella media, con buoni spunti e idee ma con poca concretezza in fase di realizzazione. Si poteva sicuramente fare meglio in qualsiasi reparto, ma nell'attesa di gustarci il nuovo capitolo della saga di Call of Duty, gli amanti del genere potrebbero vedere in Wolfenstein il giusto passatempo. Una longevità mediocre che si attesta tra le 8 e le 10 ore potrebbe così regalare qualche piacevole momento in compagnia dei vecchi e cari nazi-zombie!

  

Pro

- Varietà di ambienti

- Trama

Contro

- I.A. scadente

- Tecnicamente si poteva fare meglio

- Fasi pre-missione ripetitive

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 7

 


La recensione di Wolfenstein è stata scritta e curata da Orsoraro per GameStorm.it, pubblicata il 24-09-2009

Commenti sulla recensione (0)

Ultimi commenti degli utenti

lascia un tuo commento


Scrivi un commento

Commenti
Messaggio non inserito o troppo corto.
 
 

×

Wolfenstein

  • Immagine della copertina del gioco Wolfenstein per PlayStation 3
  • Data di uscita:
    28-08-2009
  • Categoria:
    sparatutto
  • Disponibilità per:
    X360 PS3
  • Popolarità:
    0.38 %

Per effettuare questa azione occorre essere registrati.

×

Valutazione del gioco 8.1

L'ultimo voto è stato 5 dato da io97

Valutazione personale N/D

Dai la tua valutazione a Wolfenstein
 

Elenco degli utenti collegati in questo momento su gamestorm

×