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Recensione di SHORT PEACE: Ranko Tsukigime's Longest Day

Titolo: Short Peace: Ranko Tsukigime's Longest Day
Genere: Platform a scorrimento orizzontale
Piattaforma: PlayStation 3
Sviluppatore: Crispy's Inc. Grasshopper Manufacture
Publisher: Bandai Namco Games
Data di uscita: 18 Aprile 2014

Quando mi arrivò a casa il blu-ray di Short Peace: Ranko Tsukigime's Longest Day, lo inserii e cominciai subito a giocare. Quello che mi colpì immediatamente fu la qualità incredibile del filmato di introduzione. Mi si illuminarono gli occhi e tanta fu la goduria a quel filmato quanto la delusione nel vedere il gioco vero e proprio. Sembrava che avessero lavorato anni all'introduzione e solo pochi giorni al gioco. Non era possibile, non aveva senso. Preso un po' dallo sconforto uscii dal gioco e mi accorsi del menu video che mostrava “Short Peace”. Cominciai a guardare i cortometraggi e allora tutto fu chiaro: “Short Peace: Ranko Tsukigime's Longest Day” acquisì un senso, che per farlo capire anche a te sono costretto a cominciare la recensione spiegando prima i film.

I cortometraggi sono quattro, più quello del gioco, preceduti da un breve filmato di introduzione che in maniera molto artistica e nipponica esprime lo stile e la qualità degli altri film.

Il primo cortometraggio è Possession (di Shuhei Morita), candidato agli oscar dell'animazione 2014. Ci mostra un tutto fare del giappone antico che si perde in una foresta durante una tempesta in piena notte e trova rifugio in una catapecchia abbandonata, dove affronterà degli strani demoni. Il film mostra un'eccezionale tecnica 3D che simula lo stile cartoon degli anni che furono. Un piccolo capolavoro.

Il secondo cortometraggio è Combustible (di Catsuhiro Otomo, nientepopodimeno che l'autore di Akira), in cui è ritratta la città di Edo nel '600 con uno straniante effetto tridimensionale falsato: tutto l'ambiente è rappresentato in assonometria cavaliera  e i personaggi sono bidimensionali, dando l'apparenza di un antico quadro orientale animato. E' la storia d'onore e d'amore tra una ragazza di una ricca famiglia e il suo vicino che vuole fare il pompiere.

Il terzo short movie è Gambo (di Hiroaki Ando), che mostra un villaggio tenuto sotto scacco da un enorme demone rosso, ma quando tutto sembra ormai perduto, l'aiuto di un gigantesco orso bianco sarà provvidenziale. Anche questo cortrometraggio si distingue per lo stile grafico: il disegno sembra tremolante, etereo e tracciato su fogli di carta molto granulosa. Un effetto dinamico e delicato, in netto contrasto con molte scene sanguinose e truculente del film.

L'ultimo filmato della sezione video è Farewell To Weapons (di Hajime Katoki), nel quale usciamo dal medioevo per entrare in un Giappone post apocalittico in stile Mad Max, dove gli oceani sono deserti e le megalopoli grumi di pochi grattacieli abitati solo da spazzatura e robottoni corazzati. Il cortometraggio mostra la battaglia tra dei futuri marines e dei tank robotici decisi a spazzare via tutte le forme di vita. Anche questo film è basato su un manga di Otomo, e lo si nota dallo stile grafico simile ad Akira, ma che fonde il 3D col 2D in maniera impeccabile.

L'ulteriore cortometraggio che compone Short Peace è Ranko Tsukigime's Longest Day, che a differenza degli altri, si può vedere dalla sezione game della playstation, ma per goderlo tutto è necessario superare i 10 livelli di gioco.

La protagonista è Ranko Tsukigime, una studentessa figlia di un ricco imprenditore di garages che vive in un'assurda dimora composta da container movibili. Di notte la nostra bella Ranko si trasforma in un killer che, armata di violino e mirino incorporato nell'occhio, vuole uccidere suo padre in quanto colpevole della scomparsa della madre.

Il surrealismo della trama si rispecchia immediatamente nei primi livelli del gioco, in cui la nostra protagonista deve scappare da dei demoni che la inseguono eliminando ostacoli che la rallentano e azzeccando i salti tra una piattaforma e l'altra. In pratica il videogame è un platform a scorrimento orizzontale in cui non bisogna rallentare per non farsi raggiungere da demoni che ci inseguono da sinistra.

Ranko non ha barra dell'energia, e anche quando viene colpita dal fuoco nemico non fà altro che rallentare. E' possibile ottenere un game over (si, quello strano fenomeno ormai in estinzione da anni) solamente quando i demoni alla sua sinistra la raggiungono, e si è costretti a ripetere il livello aumentando il nostro senso di frustrazione. Fortunatamente tutti i livelli si riescono a completare in meno di 5 minuti, ma per quelli che hanno riflessi da bradipo svenuto come i miei, bisogna ripeterli almeno 3 - 4 volte per riuscire a completarli.

Al sesto livello le cose cambiano un po' dovendo affrontare dei boss che ti sparano lateralmente mentre un'enorme macchina divora lo schermo da sotto, un chiarissimo richiamo al mitico Metal Slug. Il secondo boss che si deve affrontare ci porta in pieno stile R-Type in cui con una moto volande bisogna sparare contro il gigantesco avversario schivando i proiettili che questo ci manda contro. Il livello finale ci riporta quasi agli inizi degli anni 80, ma dato che per i nostalgici del coin-op, sarà una sorpresa, non svelerò niente in questa recensione.

Un pregio di questo videogame è lo stile: ogni livello richiama fortemente dei classici degli anni 80, mantenendo però una grafica moderna e accattivante: ogni volta che si distrugge un ostacolo questo esplode in pezzi bidimensionali colorati che si muovono tridimensionalmente, lasciando scie luminose che rimbalzano nell'ambiente creando quasi dei quadri astratti dinamici e molto allegri. I filmati di intermezzo fondono diverse tecniche grafiche passando dal 3D iper reale, al pittorico che estremizza l'espressività, al puro tankobon manga con tanto di fumetti, formando un insieme visionario di esperienze artistiche che affascina lo spettatore senza mai annoiarlo... il problema è che il gioco è proprio brutto.

Per quanto il videogame sia un voluto richiamo alla nostalgia dei giochi anni 80, cercando di trasmettere al giocatore le emozioni che si provava all'epoca davanti ad un cabinet in sala giochi, dopo due livelli io non ne potevo già più. Il gioco consiste solamente in saltare e sparare. L'unica abilità necessaria per superare un livello sono i riflessi, non serve ragionamento, logica, impegno, tattica. Niente. Fortunatamente ogni livello dura veramente poco, ma questo rappresenta un altro grosso difetto di Ranko Tsukigime's Longest Day perché tutto il gioco, filmati e game over multipli compresi, si risolve in un'oretta e mezza circa.

In conclusione tutto Short Peace: Ranko Tsukigime's Longest Day è un'opera artistica e visionaria formata da cinque piccoli capolavori che spiccano per stile e bellezza, e di cui uno va conquistato superando i livelli di un videogame. Se dovessimo analizzare solamente il gioco isolandolo dal contesto, sembra un indie che potrebbe stare sullo schermo di un cellulare al costo di 0,79 € (ma anche in quel caso sarebbe troppo breve). Ma inserendolo nel contesto di tutta l'opera e considerandolo solo un piccolo sforzo richiesto allo spettatore per gustarsi il cortometraggio più surreale, visionario e multistile dei cinque, allora assume completamente un senso e un motivo d'essere. Consigliatissimo per gli appassionati di cultura giapponese, sconsigliatissimo per tutti gli altri.

Pregi:

  • Grafica spettacolare
  • Richiamo nostalgico ai coin-op anni 80

Difetti:

  • Le uniche azioni da fare sono saltare e sparare al momento giusto
  • Pochissima giocabilità
  • Se non si ha la passione per l'estetica orientale, sono soldi buttati

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 5.5

La recensione di SHORT PEACE: Ranko Tsukigime's Longest Day è stata scritta e curata da Craving per GameStorm.it, pubblicata il 22-05-2014

Commenti sulla recensione (3)

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Commenti
avatar di ozzo
28-05-2014
ozzo

io l'ho provado ed effettivamente oltre i filmati il gioco è un po misero. Dopo due o tre livelli avevo capito che io gioco non era per me!

0
avatar di G-PqV
28-05-2014
G-PqV

Non l'avevo mai sentito nominare...

0
avatar di Jhonny Cooper
26-05-2014
Jhonny Cooper

Io sono appassionato di cultura giapponese, ma secondo me non mi piacerebbe, poi giochi con questo gameplay si trovano ovunque, l'unica soluzione sarebbe guardare i video dei filmati su youtube

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SHORT PEACE: Ranko Tsukigime's Longest Day

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Valutazione del gioco 5.5

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