Titolo: Fairy Fencer F
Genere: JRPG
Piattaforma: PS3
Publisher: NIS America
Sviluppatore: COMPILE HEART
Data di pubblicazione: 19 settembre 2014
Nonostante la next generation di console stia prendendo il ritmo a suon di uscite di titoli di rilievo, anche la PS3 continua a ritagliarsi il suo scampolo di notorietà, quasi vivendo una seconda giovinezza, grazie all’import di una marea di titoli che in Giappone sono già stati spolpati da lungo tempo ma che risultano assolutamente inediti per l’occidente.
È questo il caso di tutta una serie di titoli targati NIS America, che oggi contempla anche questo Fairy Fencer F (da qui in poi FFF), che i nostri colleghi dagli occhi a mandorla hanno avuto modo di giocare da oltre un anno.
La trama racconta di due divinità, il dio delle tenebre e la dea della luce, che si sono dati battaglia per la classica ambizione di imporre la supremazia del mondo dei mortali. All’apice dello scontro le divinità si scagliarono addosso simultaneamente centinaia di spade magiche (le Fury), con la conseguente partita patta in quanto i duellanti vennero intrappolati un una dimensione parallela da cui è impossibile uscire se non con l’aiuto di un comune mortale.
Ed è qui che entra in gioco il protagonista, Fang, che tuttavia non assomiglia lontanamente al classico stereotipo di eroe: il nostro amico, infatti, è pigro e passa la giornata a mangiare e dormire, riempiendo il tempo libero portando a termine furti di cibo. Ed è proprio per questo che all’inizio della storia lo troviamo rinchiuso in una cella, dove era stato imprigionato dopo essere stato condannato per un furto.
Ed è in questo momento che Fang conosce l’altra protagonista, Eryn, una dimorante delle Fury che si è messa in testa che solo lui potrà aiutarla a liberare la dea della luce.
La trama, come in gran parte delle produzioni NIS, non manca di unire l’umorismo tipico giapponese a situazioni assurde, condite da dialoghi a dir poco prolissi, tutti in inglese (o se preferite in lingua originale).
Entrando nel vivo del gioco vi renderete conto di come il titolo sia suddivisibile in due sezioni: la fase gestionale e i combattimenti.
Nella prima avrete modo di approfondire le relazioni con gli altri personaggi a mezzo dei dialoghi, gestire il party, visitare il negozio per approvvigionare elementi di equipaggiamento, acquistare a caro prezzo le informazioni di altre Fury utili a sbloccare altri dungeon, accettare quest e così via.
Una volta che si viene proiettati nella sezione di combattimento i fan delle serie NIS (tra cui va menzionato Hyperdimension: Neptunia) si accorgeranno ben presto che il gameplay riprende una struttura collaudata proponendo pochi affinamenti.
I combattimenti sono, ovviamente, a turni, ma con i personaggi liberi di muoversi entro un predeterminato raggio d’azione per ricercare la posizione migliore da cui sferrare l’attacco. Durante i combattimenti dovrete tener d’occhio la Tension Gauge, una barra che una volta riempita, consentirà al combattente di sfruttare il legame tra le armi e le loro armi, donandogli capacità magiche per sferrare attacchi devastanti.
Al termine degli scontri vi verranno attribuiti i classici Weapon Points, utili per acquisire abilità speciali, incrementare le caratteristiche di attacco, difesa, portata, danno e così via.
Non mancano, infine, le fasi di esplorazione dei dungeon per ricercare materie prime, né le missioni secondarie, utili per ottenere ricompense in denaro, elementi di equipaggiamento e così via.
Ne risulta un gameplay profondo e accattivante, anche in parte se intaccato da alcuni difetti. Il livello di difficoltà in primis, che soprattutto a causa della disponibilità pressoché immediata dell’attacco speciale liberato dal riempimento della Tension Gauge, renderà gli scontri, davvero banali.
Un’altra fonte di noia è rappresentata dall’estremizzazione delle fasi di crafting, letteralmente abusate in questo FFF.
Per concludere con le note negative non si può dimenticare il comparto tecnico: la grafica in primo luogo, afflitta dalla scarsa caratterizzazione dei nemici dalla scarsezza dei dettagli dei dungeon, davvero poco riusciti in quanto piuttosto spogli e privi di qualsiasi possibilità di interazione, senza dimenticare il ripescaggio delle locations e delle situazioni nella seconda parte del gioco, che certo non aiuta a rendere il tutto gradevole alla vista.
L’affollamento di poligoni è paragonabile alle produzioni migliori della PS2, ed è inspiegabilmente minato da alcuni sporadici rallentamenti del frame rate visibili nelle fasi più concitate.
Nemmeno il sonoro riesce a risollevare la situazione: le musiche di accompagnamento, poche e non di particolare pregevole fattura, si rivelano ben presto ripetitive e noiose.
In conclusione, Fairy Fencer F è un discreto titolo JRPG capace di proporre un gameplay collaudato e profondo con una divertente quanto assurda trama, ma scalfito da alcuni difetti, come l’estrema facilità, l’eccessiva ripetitività delle fasi di combattimento e un comparto tecnico tutt’altro che all’altezza della PlayStation 3.
Un titolo da avere per coloro che vivono di RPG, mentre gli altri giocatori dovrebbero valutare meglio l’acquisto.
La recensione di Fairy Fencer F è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 25-09-2014
Elenco degli utenti collegati in questo momento su gamestorm
×
spumante
Mah, avevo aspettative più alte... anche qui si ritrova il difetto della ripetizione di ambientazioni e modelli di dungeon, come in Xillia... peccato.