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Recensione di Secret Agent Clank

Titolo: Secret Agent Clank
Genere: Action/Stealth
Console: PS2
Sviluppatore: Insomniac Games
Publisher: SCEE
Data di uscita: 12 giugno 09

Clank non ci poteva credere! Come poteva il suo compagno di mille avventure, nonché amico inseparabile, essere colpevole di tale reato? Come poteva Ratchet infamare la sua impeccabile reputazione di eroe con il tentato furto di una gemma (l’Occhio dell’Infinito, per la cronaca)?
Dopo un attimo di esitazione, Clank ha deciso che questa volta toccava a lui vestire i panni dell’eroe, con l’obiettivo finale di fare chiarezza sulla vicenda e liberare il suo amico Ratchet.
Quella brevemente enunciata qui sopra è la trama di questo Secret Agent Clank (SAC da qui in poi), titolo che, come ricorderete, è apparso vari mesi fa per la prima volta su PSP, per poi subire il trapianto (come già recentemente successo con Wipeout) sulla sua console sorella, la PS2.
E come ogni porting che si rispetti possiamo immediatamente dire che non ci si deve aspettare nulla meno (ma nemmeno nulla più) di quanto apprezzato tempo fa sulla console portatile: gameplay, livelli, sbloccabili e quanto altro sono stati pedestramente copiati e incollati da un codice di programmazione all’altro.
Il mio nome è Clank, James Clank

Il gameplay si discosta volutamente da quanto mostrato (e apprezzato) nella serie Ratchet & Clank: qui il gioco si fa meno frenetico, accantonando la potenza di fuoco tradizionalmente sfoggiata dall’arsenale di Ratchet a favore dei gadget tipicamente James Bondiani che l’Agenzia vi propinerà quali strumenti particolarmente adatti a sbrogliare le situazioni che vi si proporranno. Tra queste armi figurano la penna inchiostro (per oscurare i laser-trappola), la cravatta-boomerang, la rosa-mostro e così via, senza dimenticare i vari mezzi che utilizzerete in sorte di gare, come lo snowboard, un hovercraft, auto sportive e così via.
Da questo punto di vista vi toccherà dimenticarvi del grilletto facile del vostro pad per affrontare le missioni con un differente approccio, ovvero quello che ha insegnato il nostro Solid Snake: sgattaiolare nel buio evitando i fasci luminosi delle guardie, aggirare le telecamere, disabilitare i laser e così via.
A venirvi incontro ci penserà la curiosa ispirazione del vostro personaggio il quale, una volta vista una statua su un piedistallo, non ci penserà due volte a imitarla posizionandosi immobile sui piedistalli fino al passaggio della guardia. Allo stesso modo si “travestirà” (forse come termine è un tantino azzardato) da  pianta semplicemente posizionando un paio di foglie vicino alle sue orecchie robotiche, oppure leggerà buffamente il giornale facendo finta di nulla e così via. E il bello è che i nemici ci cascheranno goffamente, proseguendo la loro ronda senza accorgersi di nulla.
Insomma, per un attimo proverete curiosità, penserete di trovarvi davanti a un titolo ironico e divertente ma…

Minigames e missioni

…Ma ben presto sarete colpiti da una noia indicibile: questo SAC si rivelerà ben presto ripetitivo, monotono e senza mordente, con solo alcuni istanti di divertimento che saranno talmente rari da risultare quasi anomali. Poco incisivi si rivelano anche gli sforzi di includere eventi quicktime, i minigames al comando dei gadgebots (utili per risolvere banalissimi enigmi), e lo stesso vale per i livelli al comando di Capitan Quark e Ratchet, ove sarete tenuti a malmenare orde di nemici con l‘arsenale tipico della serie. Tali fasi si rivelano utili a spezzettare un tantino il ritmo (fin troppo lento) delle 15 missioni principali, ma incapaci di apportare quel valore aggiunto che ci si aspetterebbe.
Se poi aggiungiamo l’alternanza di fasi fin troppo semplici a scorci di missione fin troppo difficili e complicate (tali da portare inutilmente alla frustrazione) si capisce come il gameplay di questo SAC si riveli poco equilibrato e incline a intrattenere.
Anche le fasi di azione riservano alcune incongruenze, come l’assenza di penalizzazioni nel caso veniate scoperti dalle guardie, escludendo il solo periodo di allerta dei militari presenti sullo schermo e dei cani robot mandati a stanarvi.
Anche la caratteristica esplorazione, tipica dei titoli R&C, esce ridimensionata in questo SAC, in quanto poco incentivata dalle ambientazioni stesse, che riserveranno solo alcune casse da devastare per ottenere i soliti bulloni-omaggio. Rimane, invece, l’indole platform della serie, che vi spingerà a saltare da un’area all’altra come una libellula, magari appendendovi a un cornicione per raggiungere i classici luoghi altrimenti inaccessibili. Nulla di particolarmente sorprendente, insomma.

Tecnicamente parlando

Il gioco si presenta con una palette di colori piuttosto varia, ma a peccare un tantino è il livello di dettaglio generale, restato sugli stessi livelli di quanto mostrato un anno fa su PSP (e a dirla tutta, ci si aspetterebbe qualcosina in più): nulla è stato aggiunto alle ambientazioni e agli esseri animati, causando un tantino di disappunto.
Per concludere il comparto grafico, su PS2 si sono visti alcuni rallentamenti che su PSP non si erano mostrati, lasciando qualche dubbio sulla bontà della conversione stessa, mentre è comparsa la possibilità di governare a vostro piacimento la telecamera, che comunque si posiziona particolarmente vicina alle spalle del vostro personaggio, causando un po’ di oscuramento della visuale.
Dal punto di vista del comparto audio, invece, siamo di fronte a un doppiaggio ottimo, che accompagna in musiche tipicamente di alto livello, come la serie R&C ci ha ben abituato.
In conclusione, questo SAC per PS2 si rivela essere tale e quale alla versione PSP che abbiamo accolto (con non troppo entusiasmo a dire il vero) un anno fa. Una grafica non migliorata e con segni di cedimento del frame rate e un gameplay insipido sono le principali pecche di questo gioco, da non consigliare nemmeno agli appassionati della serie R&C a causa della sua differenza sostanziale.

PAGELLA

Gameplay: 6

Il gameplay, misto tra platform e stealth (non pensate assolutamente a Metal Gear Solid! Non si rivela nemmeno lontano parente) condito da minigames piuttosto anonimi, si rivela insipido e poco convincente.

Sonoro: 7

Dal punto di vista del comparto audio, invece, siamo di fronte a un doppiaggio ottimo, che accompagna in musiche tipicamente di alto livello, come la serie R&C ci ha ben abituato.

Grafica: 6

Deludente il comparto grafico, incapace di migliorare quanto visto un anno fa su PSP. Si vedono anche alcuni rallentamenti mai visti su PSP.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA: 6

Questo Secret Agent Clank si rivela essere tale e quale alla versione PSP che abbiamo accolto (con non troppo entusiasmo a dire il vero) un anno fa. Una grafica non migliorata e con segni di cedimento del frame rate e un gameplay insipido sono le principali pecche di questo gioco, da non consigliare nemmeno agli appassionati della serie R&C a causa della sua differenza sostanziale.

La recensione di Secret Agent Clank è stata scritta e curata da monsteruno per GameStorm.it, pubblicata il 27-08-2009

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