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Abuso di termini colloquiali

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Messaggio 9 marzo 2015, 19:25
Ad esempio

Entriamo al bar per chiedere un caffè, supponendo siano le 7.30 del mattino.
Il cinese è li dietro il bancone che cerca di capire da 2 mesi ormai come funziona il gasatore dell'acqua, noi ci rivolgiamo a lui con queste esatte parole (a meno che non siamo omofobi)

'' Buon giorno, mi fa un caffè, per favore? ''

Niente di strano?

Riproviamo
'' Buon giorno, mi fa un caffè, per favore? ''

I più arguti di voi avranno notato che le ultime due parole sono in grassetto.
Come mai?

Beh, elementare.
Il bar è un agente economico che mira alla massimizzazione del proprio profitto, opera esclusivamente nel mercato per uno scopo remunerativo.

Noi entriamo nell'esercizio con l'intento di acquistare un prodotto offerto dal medesimo, ad un costo che ci è imposto dallo stesso, che tra l'altro è fissato in maniera nazionale (mediamente) a costo di UN EURO, uno sproposito contando che acquistiamo pochi ML di prodotto, quanto meno dovremmo avere il diritto di portarci a casa la tazzina.

E perchè allora lo chiediamo PER FAVORE?
Il commerciante non ci fa un favore nel prepararci il caffè, non è una onlus, lui lo fa esclusivamente perchè noi paghiamo una cifra che ci è imposta, non possiamo nemmeno trattarla.
Di fatto non ci fa un favore, la forma corretta con la quale dovremmo chiedere il prodotto sarebbe;

'' Buongiorno, mi fa un caffè PERCHEPAGO? ''

Provate ad entrare NUDI, sprovvisti addiritura di MUTANDE nell'esercizio commerciale e chiedete un caffè con la forma erronea ormai troppo diffusa del '' per favore ''
Noterete con stupore che l'esercente non vi servirà, perchè essendo voi sprovvisti di appendici ove riporre il denaro (l'ano non conta, in quanto non accetterebbe mai denaro proveniente da tale orifizio) palesate il vostro status di ''nullatenenti'' in termini di conio.
Il commerciante non vi farà il caffè, non ve lo farà esclusivamente perchè non lo fa PER PIACERE ma lo fa PER GUADAGNO.

Questo è il mio esempio di modi di dire / termini colloquiali abusati e perpetrati nel tempo in modo improprio, che andrebbero estirpati al fine di permettere una più sana e Dotta comunicazione.
Se avete altri esempi postateli, li analizzeremo.
:violin: :violin: :violin:
carloborghese

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Messaggio 9 marzo 2015, 21:04
La prossima volta che leggo una cosa così lunga mi picchio da solo :D comunque probabilmente lui ti fa pagare il caffè, il preparartelo è un favore, cioè sul listino c'è scritto "Caffè" e non "Caffè fatto", da qui "mi fai un caffè per favore?" e non "Mi dai del caffe?"
Se pensi che la risposta sia senza senso è perchè già la domanda non ne aveva.

P.S. Comunque ti garantisco che ho sentito discorsi simili da persone che avevano abusato di sostanze stupefacenti.
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Jhonny Cooper

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Messaggio 9 marzo 2015, 21:42
La risposta avrebbe senso, se si trattasse di altro, come ad esempio io che vado a comprare un regalo per mia madre e chiedo se cortesemente me lo può impacchettare. Il commerciante in questo caso vende un bene, io gli chiedo un servizio aggiuntivo e quindi la forma di cortesia è giustificata. Il barista non vende un caffè, vende un servizio: ecco perché costa un euro e non 2 centesimi (valore reale del prodotto fisico acquistato)
Sembra una cazzata, ma non lo è.

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carloborghese

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Messaggio 9 marzo 2015, 22:12
secondo me... quel "per favore" cela un mondo di violenza e sangue...

chi aggiunge il "per favore" chiedendo un caffè, altro non fa che annunciare l ira che si potrebbe abbattere sul banconista.
in pratica la frase reale che cela quel per favore è:

Buon giorno, mi fa un caffè, per favore?----▶ "oggi mi sono alzato alle 2 perchè mio figlio piangeva, alle 3 un imbecille ha sgommato sotto casa mia, facendomi saltare giu dal letto, alle 5 sveglia per andare a lavoro, arrivo alle 6 davanti l ufficio e mi ricordo che è domenica, vorrei uccidere tutto e tutti, adesso mi piacerebbe saltare il bancone, spaccarti la faccia e farti a brandelli, solo per il gusto di sfogarmi!, quindi mi fai sto caffè per riprendermi o devo per forza darti fuoco al locale e farmelo da solo"!?
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botoppo

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Messaggio 9 marzo 2015, 22:48
carloborghese ha scritto:
La risposta avrebbe senso, se si trattasse di altro, come ad esempio io che vado a comprare un regalo per mia madre e chiedo se cortesemente me lo può impacchettare. Il commerciante in questo caso vende un bene, io gli chiedo un servizio aggiuntivo e quindi la forma di cortesia è giustificata. Il barista non vende un caffè, vende un servizio: ecco perché costa un euro e non 2 centesimi (valore reale del prodotto fisico acquistato)
Sembra una cazzata, ma non lo è.

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A parte che la mia risposta non era seria, se vuoi un risposta seria, credo semplicemente che non abbia senso domandarsi il perché di questa usanza, poi si dice "per favore" come segno di educazione e rispetto, magari quel povero barista è sfruttato per 400€ al mese e non è bello che chi arriva ti tratta pure male, non so se ti è mai capitato di lavorare a contatto con il pubblico, ma se uno arriva e ti tratta in modo irrispettoso credo ti roderebbe un pochino il c**o no? Mentre se il cliente è gentile non ti viene neanche voglia di sputargli nel caffè.
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Jhonny Cooper

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Messaggio 9 marzo 2015, 23:38
Ma perché, vogliamo parlare dei baristi che si incazzano pure se non chiedi le cose per favore? Più volte mi è capitato di vedere cartelli vicino al bancone che recavano questo avvertimento: "<<Un caffé>> costa 5 euro. <<Un caffé, per favore>> costa 2 euro. <<Buongiorno, mi può fare un caffé, per piacere?>> costa un euro."
Ma stiamo scherzando!? Io ti sto dando uno dei miei uomini vitruviani e tu, figlio illegittimo di Mao Tse Tung e Vladimir Luxuria, esigi un acquedotto romano se non te lo chiedo gentilmente!?
Tutto questo è pura follia. I baristi non possono permettersi di avere sentimenti, non hanno il diritto di sentirsi dire per favore, e anzi, non dovrebbero neanche esigere un compenso in denaro. I baristi sono i guardiani del giorno, che aprono all'alba e ristorano con un caffé l'operaio che sta per andare a spaccarsi la schiena in fabbrica...un operario che senza quel caffé non potrebbe vivere. E' per questo motivo che proporrei una statalizzazione dei bar, dare i bar in mano allo stato, in modo da permettere a tutti i cittadini di bere il proprio caffé senza dover dire uno stupido PER FAVORE al turco di turno che sta dietro al bancone. Mi sembra l'unico modo per uscire da questa drammatica situazione.

Inoltre, vorrei portare alla tua attenzione un'altra espressione colloquiale totalmente inappropriata.

A:<<Ciao B, come va?>>
B:<<Tutto bene, grazie.>>

TUTTO BENE!?

Perché? Perché l'uomo tende sempre a rispondere "tutto bene" alla domanda "come va"? Perché ci nascondiamo, perché abbiamo paura di mostrare i nostri veri sentimenti al prossimo? "Va una merda, sono le 10 e ho già bevuto 2 bottiglie di vodka perché ho appena scoperto che mia moglie mi tradisce con il mio pastore tedesco, poi ho scoperto che mia figlia non è lesbica e non si porta a casa le amiche tredicenni con le tettine turgide che mi piacciono tanto, e, cosa peggiore, è morto Sam Simon. Come cazzo dovrei stare secondo te?"
Perché ci rifiutiamo di dire una cosa del genere, la verità?
Come sosteneva Heidegger, questa è sicuramente colpa della tecnica, che non ha fatto altro che proseguire l'opera iniziata dalla metafisica e ha portato all'alienazione dell'Essere e del Dasein, provocando quindi l'impossibilità dei rapporti tra gli uomini.
Ma non c'è bisogno di rifarci a personaggi oscuri come Heidegger, già il più ben noto Giovanni Scoto Eriugena affermava che l'uomo fosse una natura creata e che non crea, e in questo non crea, anche se l'autore non l'ha mai esplicitato, possiamo intravedere il senso di "non crea rapporti umani". Infatti l'intelletto umano agisce in modo demiurgico, non conosce dal nulla, ma ha già innato in sé il senso di tutte le cose, e può quindi attuare l'impositio nominis su cose e persone e possederle, CONOSCERLE! Ma ormai l'uomo non usa più i nomi, noi non ci chiamamo con i nostri nominativi. Pensateci, quand'è l'ultima volta che avete chiamato un vostro amico "Marco" o "Carlo"? Eh? Non ve lo ricordate, vero? Ormai la società capitalistica ci porta a chiamare gli altri con turpi appellativi quali "Ehi, coso" oppure "Ciao, bello", facendoci dimenticare l'essenzialità dei nomi dell'uomo. E non chiamando gli altri per nome non possiammo concludere l'impositio nominis tanto cara a Giovanni Scoto Eriugena, e finiamo col non conoscere il prossimo, rimanendo chiusi in noi stessi...
Come uscire da questa situazione? Una risposta io non ce l'ho...
Citando Diongi lo Pseudo-Aeropagita: "Lascio ai posteri l'ardua sentenza".
SeeD...semi di un arido giardino... Artemisia - Final Fantasy VIII

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Messaggio 10 marzo 2015, 14:21
WES se un giorno farai il barista capirai di cosa parlo, un conto è che ti comporti male col proprietario del Bar, li non ho niente da ridire, ma i baristi fidati che vengono proprio sfruttati.

Il tutto bene è un modo gentile di dire "Fatti i ca**i tuoi!"

Per i nomi non so che dirti, forse dalle tue parti è diverso ma da me ci chiamiamo tutti per nome, questa ultima parte mi ha lasciato perplesso... Davvero non vi chiamate per nome? O non ho capito cosa intendessi? Insomma da noi al massimo se non chiamo uno col nome lo chiamo col soprannome o un vezzeggiativo, es: Mirko = Mirketto

Comunque penso che dalle nostri parte se qualcuno chiama "coso" un altro come minimo parte la rissa, è veramente irrispettoso.
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Jhonny Cooper

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Messaggio 10 marzo 2015, 15:41
Discussione interessante. Anch'io a volte mi fermo e penso a tutti quei numerosi termini che usiamo tutti i giorni ma che in certe situazioni non c'entrano nulla. Il chiedere "tutto bene?" è un classico che anch'io come wes non sopporto, se io dovessi veramente rispondere sinceramente a quella domanda rimarrei solo per il resto della mia vita perchè la risposta oltre a essere lunga sarebbe anche abbastanza deprimente che il tipo non mi rivolgerebbe la parola per il resto della sua vita.
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Messaggio 19 novembre 2015, 21:27
Jhonny Cooper ha scritto:
P.S. Comunque ti garantisco che ho sentito discorsi simili da persone che avevano abusato di sostanze stupefacenti.


Giuro che muoio. :roftl:


Vi prego, continuate, è super interessante questa cosa.
"Ti tirerò fuori di qui." (M. Scofield)
baguette90

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